Salta al contenuto della pagina

2600 persone raggiunte nei Blue Dots, spazi sicuri per chi fugge dalla guerra

impronte mani colorate di bambini dipinte su muro attorno a rami

Dall’inizio del conflitto in Ucraina, lo scorso 24 febbraio, sono arrivati in Italia oltre 130.000 rifugiati, di cui il 50% sono donne, e oltre il 30% sono bambini e adolescenti. Sia durante il viaggio che una volta in Italia, le persone costrette alla fuga sono particolarmente vulnerabili, visibilmente colpiti dal conflitto e hanno innumerevoli bisogni. 

Per rispondere alle loro necessità, in questa situazione di emergenza, abbiamo stretto una partnership con lUNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, e l’UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, ARCI, D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza) e l’associazione Stella Polare. La collaborazione ha portato all’apertura di due centri di supporto Blue Dots in Friuli Venezia Giulia. 

2 MESI e 2600 persone aiutate

I Blue Dots si presentano come spazi sicuri e luoghi di ristoro per l’individuazione, l’assistenza e l’invio di minorenni a rischio, inclusi i minori stranieri non accompagnati, e di persone con bisogni specifici ai servizi sul territorio. Attraverso il coinvolgimento di operatrici e operatori sociali e legali, psicologi, mediatrici e mediatori linguistico-culturali, vengono supportati nella ricerca di sostegno psico-sociale e consulenza legale di base. 

Dal mese di aprile, gli spazi sicuri dedicati a donne, bambini e persone con esigenze specifiche, hanno già raggiunto più di 2600 persone, di cui circa la metà sono bambini e adolescenti.

  • Tra gli adulti, l’80% sono donne e il 20% uomini,
  • Oltre 800 minorenni hanno avuto accesso al child-friendly space, 
  • Oltre 1000 hanno avuto accesso a informative su servizi legali, servizi educativi, servizi di supporto psicosociale,
  • In tanti hanno inoltre hanno ricevuto beni essenziali e materiali ricreativi (tra cui mascherine e igienizzanti, pannolini e alimenti per bambini).

La presenza al confine, a supporto delle autorità e il coordinamento con i partner è necessaria per offrire aiuto ai profughi dell’emergenza Ucraina, così come per tutte le persone in fuga dai tanti scenari di crisi e conflitto, offrendo un’accoglienza adeguata sin dal momento dell’arrivo in Italia. La collaborazione attivata alle frontiere tra le agenzie internazionali, le ong e le istituzioni rappresenta una buona prassi per costruire una rete permanente di protezione vicina a tutte le persone costrette ad abbandonare il loro Paese per chiedere asilo. 

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, che si terrà il prossimo 20 giugno, insieme ai partner ribadiamo a una voce che i rifugiati hanno diritto ad essere protetti e a ricostruire la propria vita in dignità, chiunque essi siano, da qualsiasi luogo provengano, sempre. 

Chi ha letto questo articolo ha visitato anche