Tristezza, paura, depressione e ansia sono i principali segni di disagio mostrati dai bambini e dalle bambine che vivono in Cisgiordania e Gerusalemme Est. Si sentono abbandonati dal mondo dopo la demolizione delle loro case.
Dall’inizio dell’escalation di violenza tra Gaza e Israele, il 10 maggio, ben 50 scuole sono state danneggiate nella Striscia. Chiediamo un cessate fuoco immediato.
Nella prima settimana di guerra tra Israele e Palestina si contano almeno 60 bambini uccisi e mille feriti. Serve una revoca urgente da parte di Israele del blocco su Gaza per permettere agli operatori di portare aiuti umanitari.
L’escalation di violenza tra Gaza e Israele ha portato all’uccisione di 30 bambini. Almeno 31 scuole e una struttura sanitaria sono state colpite a Gaza, una scuola a Israele.
Negli attacchi della scorsa notte su Gaza sono morte 24 persone di cui 9 bambini. Cessino subito le ostilità per mettere fine alla sofferenza di bambini e famiglie.
Ogni giorno supportiamo tantissimi bambini e bambine in Italia e nel mondo. Non solo, ascoltiamo le loro parole, perché è fondamentale per noi comprendere le loro esigenze. In questi 12 mesi abbiamo raccolto molte storie, qui ne raccontiamo alcune.
A causa delle demolizioni in Cisgiordania da parte delle autorità israeliane, nel 2020 oltre 500 bambini sono stati costretti a lasciare le loro case. A rischio l’educazione di migliaia di minori.
Secondo il nostro ultimo report, l’81% dei minori palestinesi detenuti nelle carceri israeliane ha subito percosse. Drammatica la loro situazione: picchiati, umiliati, lasciati senza cibo e acqua.
Mentre aumentano i casi di coronavirus a Gaza, il blocco dell’ingresso di carburante imposto da Israele mette a rischio il funzionamento della centrale elettrica e i servizi sanitari essenziali.
Nella Striscia di Gaza il sistema sanitario è al collasso e i bambini muoiono perché non hanno il permesso del governo israeliano per varcare il confine e accedere alle cure salva-vita.