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Striscia di Gaza: bambini senza accesso a cure mediche

bambino con una gamba con tutore

Dopo 16 anni di blocco, il sistema sanitario di Gaza è sull’orlo del collasso. 

A causa delle restrizioni del governo israeliano sull’ingresso di attrezzature mediche e farmaci a Gaza, nei primi sei mesi del 2023, quasi 400 bambine e bambini a Gaza non hanno potuto ricevere le cure mediche necessarie in Cisgiordania.

Stiamo parlando di almeno 2 bambini al giorno, rimasti senza accesso a interventi chirurgici salvavita, le cui domande di uscire fuori da Gaza, vengono respinte o lasciate senza risposta

Striscia di Gaza: bambini intrappolati senza cure 

Le ricorrenti escalation di violenza, la più recente avvenuta tra il 9 e il 13 maggio 2023, rappresentano una minaccia costante per la vita dei bambini. Le restrizioni imposte dal blocco di Gaza contribuiscono ad aumentare il tasso di povertà e la carenza di supporti sanitari nel mercato locale. Ogni mese, una media di 60 bambini necessita di cure fuori Gaza, ma le domande vengono respinte o lasciate senza risposta. 

Nel solo mese di maggio, quasi 100 richieste per bambini ammalati presentate alle autorità israeliane sono state respinte o lasciate senza risposta, proprio quando le ostilità tra Israele e i gruppi armati a Gaza si sono intensificate. Secondo il Ministero della Salute di Gaza, durante l’escalation di violenza di maggio 2023, centinaia di pazienti e i loro caregiver non sono stati in grado di raggiungere luoghi per le cure mediche salvavita in Cisgiordania, Gerusalemme Est o in Israele. Questi tragici scontri, hanno causato la morte di 33 palestinesi. Tra questi almeno 7 erano bambini, e 2 persone in Israele. 

Gaza: le richieste di cura respinte 

L’anno scorso, tre bambini sono morti mentre le loro richieste di permesso di uscita da Gaza erano state respinte o erano in fase di revisione. Tra questi, un bambino di 19 mesi con un difetto cardiaco congenito e un ragazzo di 16 anni affetto da leucemia. 

A causa delle restrizioni del governo israeliano sull’ingresso cure mediche e farmaci, né la chemioterapia né i trattamenti radiologici sono disponibili. 

Zeinab, che oggi ha nove anni, nei suoi primi tre anni di vita è stata sottoposta tre volte ad operazioni chirurgiche a Gaza per curare lesioni ai nervi di una gamba, una patologia che la affligge dalla nascita. Tutti e tre gli interventi non hanno avuto successo e la sua famiglia ha cercato per oltre un anno di ottenere un permesso affinché potesse uscire da Gaza con un caregiver per accedere alle cure. Ecco il suo racconto, senza lieto fine: “Mi sono sentita malissimo quando la mia domanda è stata respinta. Era durante l'Eid*, volevo assolutamente andare a giocare con i miei amici. Vorrei poter correre e indossare i pantaloni. Il dispositivo che mi hanno messo sulla gamba mi fa male quando cammino e quando vado a scuola. Spero di poterlo togliere. Sono una bambina e desidero essere trattata come gli altri bambini”.

Tanti bambini come Zeinab intrappolati nella striscia di Gaza non hanno diritto alle cure mediche, ma questo rappresenta una violazione dei loro diritti. Negare l’assistenza sanitaria ai bambini e alle bambine è disumano.

Cosa chiediamo

“Nonostante la percentuale di approvazione dei permessi per cure mediche sia aumentata quest’anno, ogni mese c’è una media di 60 bambini che necessita di cure fuori Gaza e le cui domande vengono respinte o lasciate senza risposta. Alcuni sono bambini disperatamente malati che non hanno altra scelta se non lasciare Gaza per sopravvivere” ha dichiarato Jason Lee, direttore di Save the Children nei Territori Palestinesi Occupati. 

Il blocco a Gaza, che dura da 16 anni, sta avendo un impatto su ogni aspetto della vita dei minori, anche sulla loro salute fisica e mentale. Queste violenze e privazioni sistemiche devono finire!

Chiediamo al governo israeliano di porre fine al blocco di Gaza, poiché è la causa principale delle continue violazioni dei diritti fondamentali dei bambini. Secondo gli obblighi legali di una potenza occupante, il governo di Israele dovrebbe compiere ogni passo possibile per proteggere i piccoli pazienti di Gaza, promuovere l’accesso senza ostacoli all’assistenza sanitaria essenziale e sostenere il diritto alla salute e all’assistenza sanitaria per i bambini di Gaza e per le loro famiglie.

*Seconda festività religiosa più importante nella cultura islamica e si celebra a conclusione del mese del Ramadan.

Per approfondire leggi il comunicato stampa

Oppure leggi il nostro articolo di approfondimento su Territori Palestinesi Occupati: com’è nata la questione palestinese

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