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Israele e Territori Palestinesi Occupati: nuova escalation di violenza

macerie di un palazzo distrutto a gaza

Il 7 ottobre 2023 una drammatica escalation di violenza è esplosa tra i gruppi armati palestinesi e le forze israeliane in Israele e a Gaza. La situazione nella regione è quanto mai allarmante, la vita e il benessere dei bambini e delle loro famiglie è profondamente a rischio. Le vittime civili sono migliaia, tra questi tantissimi bambini.

Le notizie di bambini palestinesi uccisi e feriti negli attacchi aerei e di bambini israeliani rapiti e tenuti in ostaggio rafforzano i timori di danni psicologici senza precedenti. Sono loro a pagare il prezzo più alto dell'escalation di violenza in Israele e nei Territori palestinesi occupati. Almeno 6.000 bambini sono stati uccisi a Gaza dal 7 ottobre, secondo il Ministero della Sanità di Gaza. Risultano dispersi altri 4.400 bambini, probabilmente sepolti sotto le macerie, mentre 58 bambini sono stati uccisi in Cisgiordania, e 33 in Israele.[1]

scontri in israele e a gaza

A causa della violenza dell'ultimo mese in Israele e a Gaza, le fonti ufficiali faticano a tenere il passo con le vittime, che si prevede continueranno ad aumentare con il proseguire delle operazioni militari. A seguito dell’annuncio delle “operazioni estese” via terra nella Striscia di Gaza, saranno i bambini a essere maggiormente esposti al rischio di perdere la vita, essere feriti e vivere in grave disagio emotivo e sfollamento prolungato.

A Gaza, gli attacchi aerei hanno raso al suolo le abitazioni dei bambini e delle loro famiglie, le scuole e gli ospedali sono stati danneggiati e alcuni sono stati colpiti. Anche un centro medico in Israele sarebbe stato colpito dal lancio di razzi.

Nella situazione attuale il senso di sicurezza dei bambini è stato strappato via. Condanniamo con fermezza l'uccisione dei civili e la violenza, affermando che la portata degli attacchi in Israele e a Gaza sta causando danni che dureranno a lungo dopo la crisi.

Aumenta il numero di bambini coinvolti 

Con l'intensificarsi dell'escalation Gaza, il numero di bambini coinvolti nella violenza è in aumento: martedì 17 ottobre il numero delle vittime tra i bambini  a Gaza aveva raggiunto un equivalente di circa 1 bambino ucciso ogni 15 minuti. In sole tre settimane, il numero di bambini uccisi a Gaza, ha superato il numero di quelli che ogni anno hanno perso la vita nelle zone di conflitto del mondo dopo il 2019.

Il bilancio dell'ultima settimana di violenza è di oltre 6000 bambini uccisi a Gaza dall’inizio dell’escalation. Ma il numero delle vittime è probabilmente molto più alto. Ad essi si potrebbero aggiungere più di 4000 bambini dispersi a Gaza che si presume siano sepolti sotto le macerie, 33 bambini morti in Israele, mentre secondo quanto riportato dai media israeliani 36 bambini sarebbero tra gli ostaggi a Gaza. In Cisgiordania, 58 bambini sono stati uccisi dall'escalation di violenza iniziata il 7 ottobre. [2] La violenza si è estesa anche al campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, dove si sono registrati almeno 23.000 rifugiati. L'incidente più recente è avvenuto il 2 novembre durante un raid delle forze israeliane, dove 5 palestinesi sarebbero rimasti uccisi nel corso del sesto raid in due settimane a Jenin.

Cosa chiediamo 

Le bambine e i bambini stanno affrontando rischi inimmaginabili per la loro sicurezza, con conseguenze terribili a lungo termine per la loro salute mentale, tra cui depressione, incubi, enuresi e autolesionismo. Questa violenza deve finire!

Chiediamo un cessate il fuoco immediato e che la violenza finisca affinché gli aiuti di emergenza possano essere consegnati, senza ostacoli. Guarda l’intervista di Jason Lee, direttore di Save the Children per i Territori Palestinesi Occupati.

Il suo commento sull'attuale situazione: "In seguito all'escalation di violenza tra i gruppi armati palestinesi e le forze israeliane, in Israele e a Gaza, i nostri operatori e le loro famiglie si stanno preparando ad affrontare la situazione. I bambini saranno terrorizzati. Nelle precedenti escalation, molti di loro sono stati uccisi e feriti, per non parlare delle gravi conseguenze sulla salute mentale: non ne sono mai usciti indenni. Tutte le parti devono dare prova di moderazione, concentrarsi sulla sicurezza dei bambini e delle famiglie e interrompere la spirale di paura e sofferenza che stanno sopportando da troppo tempo".

L'assistenza umanitaria deve essere incrementata per rispondere alle esigenze della crisi, gli aiuti salvavita non possono essere negati ai bambini.

Puoi sostenere il nostro intervento in emergenza:

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Lavoriamo con i bambini palestinesi fin dagli anni Cinquanta, con una presenza permanente nei Territori palestinesi occupati (TPO) dal 1973. I nostri team operano in tutto il territorio palestinese, con i propri partner, per garantire che i bambini sopravvivano, abbiano la possibilità di imparare, siano protetti da ogni tipo di abuso e che tutti gli attori si impegnino a rispettare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia. 

[1] Siamo un'organizzazione indipendente e imparziale. A causa dell'assedio in corso, i giornalisti e le organizzazioni internazionali non sono in grado di accedere a Gaza per verificare in modo indipendente e fornire dati aggiornati sull’impatto dei bombardamenti sulla popolazione civile. Save the Children, in linea con gli aggiornamenti dell'OCHA, si basa sui dati del Ministero della Salute israeliano per le vittime in Israele, del Ministero della Salute di Gaza per le vittime all'interno di Gaza e attualmente del Gaza Media Office che ha assunto il ruolo del Ministero della Salute, dopo che quest’ultimo ha smesso di aggiornare i dati sulle vittime. A causa della situazione attuale, le informazioni e i numeri forniti non possono essere verificati in modo indipendente.

[2] I dati sulle vittime infantili dichiarati provengono dall’OCHA, che cita rispettivamente i ministeri della Sanità di Gaza, Cisgiordania e Israele. A causa della situazione attuale, le informazioni e i numeri forniti da queste autorità non possono essere verificati in modo indipendente.

Per approfondire:

Leggi il comunicato stampa del 29/10/23.

Leggi il comunicato stampa del 13/10/23.

Leggi il comunicato stampa 09/10/23.

Leggi il comunicato stampa 04/11/23.

Ultimo aggiornamento: comunicato stampa 28/11/23.

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