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9 mesi di guerra in Ucraina: cresce l’ansia e la paura per i neonati

genitori ucraini con in braccio la loro figlia neonata nata durante il conflitto in ucraina

Da quando la guerra si è intensificata, almeno 1.170 bambine e bambini sono stati uccisi o feriti in Ucraina

Le aree urbane dell'Ucraina sono state ripetutamente bombardate, con almeno 703 attacchi alle infrastrutture sanitarie. Nell'Ucraina meridionale, martedì sera alcuni missili hanno colpito un reparto di maternità, uccidendo un bambino di due giorni e ferendo due medici. Ma in questi nove mesi di guerra altrettanti bambini e bambine sono venuti alla luce.

Una nostra nuova analisi, utilizzando i dati delle prospettive demografiche delle Nazioni Unite, rivela che 247.440 bambini/e, sono nati dal 24 febbraio da donne che vivevano in Ucraina quando la guerra è scoppiata. Una media di 903 bambini e bambine al giorno

Nascere in una vita di incertezza

“Il caos della guerra rappresenta una grave minaccia per queste madri e per i neonati. Sentiamo testimonianze di donne che hanno avuto un travaglio precoce a causa del loro costante stato di stress e paura", ha dichiarato Sonia Khush, Direttore Paese di Save the Children in Ucraina.

Alti livelli di stress e ansia durante la gravidanza possono influenzare sullo sviluppo cerebrale o sul sistema immunitario del bambino e possono portare a un parto prematuro o addirittura a un aborto spontaneo.

Inoltre, se è vero che ci sono meno donne che partoriscono nei bunker rispetto all'inizio del conflitto in Ucraina, è anche vero che le gravidanze continuano ad essere altrettanto stressanti. Dopo questi lunghi mesi di guerra, il sistema sanitario del Paese è sottoposto a un'immensa pressione e gli ospedali sovraccarichi, mettendo a rischio la vita di centinaia di migliaia di neonati e di madri in attesa con un accesso limitato alle cure mediche.

Diventare genitore sotto le bombe

Antonina, 27 anni, era incinta di 30 settimane quando è fuggita dai combattimenti nell'Oblast' di Donetsk con il marito Andriy di 36 anni, a maggio. La coppia si è rifugiata a Dnipro, dove Antonina ha dato alla luce una bambina prematura con gravi complicazioni di salute. Ecco la sua toccante testimonianza:

"La guerra ha aggiunto un'immensa quantità di stress alla mia gravidanza. Non riuscivo a dormire con il rumore costante dei combattimenti e la paura che potesse accadere qualcosa alla mia famiglia.  Ero così stressata che ho finito per avere la pressione alta. Sapevo che c'era qualcosa di gravemente sbagliato, ma vivevamo in una zona dove non c'erano medici che potessero aiutarci, quindi siamo dovuti partire", ha detto Antonina. "Se non fosse stato per la guerra, non credo che avrei avuto una gravidanza così stressante".

Andriy ha perso il lavoro quasi subito dopo l'escalation della guerra a febbraio, aggiungendo un'immensa pressione sia a lui che ad Antonina mentre attendevano la nascita della loro figlia, Ganna. A causa del forte stress e dell'ansia, Antonina ha dovuto subire un parto cesareo d'emergenza circa 10 settimane prima della data prevista. Ganna è nata con un sistema immunitario compromesso e ora ha bisogno di un inalatore tre volte al giorno e sarà in cura per i prossimi tre anni.

Il nostro intervento

A causa della situazione finanziaria della famiglia, vivono in un centro collettivo insieme ad altre 280 persone fuggite dai combattimenti in alcune zone dell'Ucraina orientale e meridionale.

Sosteniamo le famiglie sfollate di Dnipro come quella di Antonina, fornendo materassi e acqua potabile ai centri collettivi. Stiamo fornendo assistenza in denaro alle famiglie vulnerabili dell'Ucraina, affinché possano acquistare beni di prima necessità, come vestiti, medicinali e cibo.

Nell'Ucraina occidentale stiamo formando gli operatori sanitari sulle pratiche di allattamento al seno e con l'aiuto di partner locali, stiamo fornendo riparo, cibo, contanti, carburante, supporto psicologico e kit per l'igiene e per i bambini alle famiglie sfollate.


Per approfondire leggi il comunicato stampa.

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