Salta al contenuto della pagina

Afghanistan, sotto attacco l’educazione dei bambini

Afghanistan Educazione

In coincidenza dell’apertura della Conferenza Ministeriale di Ginevra sull’Afghanistan è stato diffuso oggi il rapporto “Attacchi all’Educazione in Afghanistan” della Gobal Initiative on Out-of-School Chidren. 

Secondo il rapporto, nella prima metà del 2018 in Afghanistan si sono verificati il doppio degli attacchi contro l’educazione rispetto all’intero 2017 e, secondo la ricerca internazionale, per la prima volta dal 2002 è tornato ad aumentare il numero di bambini che non vanno a scuola. Per questo, la Coalizione Globale per Proteggere l’Educazione dagli Attacchi (Global Coalition to Protect Education from Attack - GCPEA) chiede misure urgenti per evitare che altri bambini vengano esclusi dal sistema educativo

“È sconcertante constatare quanto stiano aumentando gli attacchi contro l’educazione in Afghanistan e quanto sia a rischio il cammino realizzato negli ultimi 17 anni, in particolare per sostenere l’educazione delle ragazze”, dichiara Diya Nijhowne, Direttore Generale di GCPEA. “Sarebbe paradossale se venissero vanificati anni di lavoro, per non parlare dei miliardi di dollari di investimenti in aiuti”.
 
Tra il 2001 e il 2015 il numero di bambini che frequentano le scuole in Afghanistan è cresciuto di 9 volte sebbene più di 3,7 milioni di bambini, tra cui 2,2 milioni di ragazze, ancora non abbiano accesso all’istruzione. Questi numeri hanno ripreso a crescere negli ultimi anni, soprattutto nelle province dove il livello di insicurezza è maggiore. 

Nel 2018, le scuole sono state di nuovo prese di mira e gli attentati hanno raggiunto i tassi più elevati dal 2011. Solo nei primi cinque mesi di quest’anno, il Governo ha registrato 870 attacchi a istituti scolastici, minacce e intimidazioni contro gli studenti e il personale, scontri tra gruppi e forze armate nei pressi delle scuole. Circa 1.000 strutture scolastiche sono state danneggiate, distrutte oppure occupate da gruppi armati autonomi o forze armate afghane e internazionali, o chiuse a causa del conflitto. 
 
Il report diffuso oggi sollecita il Governo Afghano, i donatori internazionali, le agenzie e tutte le parti in conflitto a fare di più per invertire il trend degli attacchi all’educazione, anche in attuazione degli impegni assunti con la Dichiarazione sulle Scuole Sicure, accordo che impegna a proteggere l’educazione durante conflitti armati, approvato da 82 Paesi, incluso l’Afghanistan. 

“Mentre i leader di Afghanistan e degli altri paesi del mondo si incontrano per discutere di come migliorare lo sviluppo e la sicurezza dell’Afghanistan, dovrebbero prima di tutto chiedere alle parti in conflitto di rispettare il diritto fondamentale all’educazione per ogni bambino e di astenersi dagli attacchi contro il sistema educativo”, aggiunge Nijhowne. “Scuole e università devono essere posti sicuri, in cui gli studenti sono liberi di imparare e sviluppare le loro competenze per costruire un futuro migliore per l’Afghanistan”.
 
La Coalizione GCPEA è stata creata nel 2010 dalle organizzazioni che operano nel campo dell’educazione nelle emergenze e nei contesti in conflitto, nell’istruzione superiore, nella protezione internazionale dei diritti umani e umanitari, preoccupate dai continui attacchi contro le istituzioni educative, i loro studenti e insegnanti nei paesi colpiti da conflitti e insicurezza. GCPEA è una coalizione che comprende agenzie delle Nazioni Unite e organizzazioni non governative.

Per approfondire leggi il comunicato stampa.

Chi ha letto questo articolo ha visitato anche