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Crisi Sudan: 500 bambini morti per fame

struttura sanitaria in Sudan con operatori che allestiscono la sala

In Sudan la situazione è sempre più drammatica, soprattutto per i bambini e le bambine che continuano a soffrire per fame o per malattie legate alla malnutrizione. Dall'inizio della crisi, decine di magazzini umanitari sono stati saccheggiati e le scorte di alimenti terapeutici si stanno esaurendo. 

500 bambini morti per fame in Sudan

Sono quasi 500 i bambini e le bambine morti per fame durante la crisi in Sudan. Dalle notizie che ci arrivano dal campo il numero esatto sarebbe 498, e probabilmente altre centinaia di bambini sono morti per fame.

A Khartoum, almeno 50 bambini, tra cui oltre 20 neonati, sono morti di fame o di malattie correlate in un orfanotrofio statale dopo che i combattimenti hanno impedito al personale di accedere all'edificio per poter prendersi cura di loro. Nello Stato di Gedaref, nel Sudan orientale, almeno 132 bambini sono morti a causa della malnutrizione tra aprile e luglio, e il 36% di tutti i casi di bambini ricoverati in un ospedale statale con questa condizione sono morti a causa della malnutrizione o di malattie correlate.
L'ospedale ha anche riportato un aumento significativo dei casi di malnutrizione, in particolare tra i bambini recentemente sfollati da Khartoum e che vivono nei campi profughi in condizioni di privazione. 

Nello Stato del Nilo Bianco, almeno 316 bambini, per lo più sotto i cinque anni, sono morti a causa della malnutrizione o di malattie associate tra maggio e luglio e oltre 2.400 casi di bambini con malnutrizione acuta grave, la forma più letale di malnutrizione, sono stati ricoverati in strutture nutrizionali dall'inizio dell'anno.

Strutture sanitarie chiuse e magazzini umanitari saccheggiati

Dallo scoppio delle violenze in aprile, siamo stati costretti a chiudere 57 delle nostre strutture nutrizionali, con 31.000 bambini in tutto il Paese che non hanno potuto ricevere cure per la malnutrizione e le malattie correlate. I bambini gravemente malati arrivano tra le braccia di madri e padri disperati nei centri di nutrizione di tutto il Sudan e il nostro personale ha poche opzioni a disposizione per curarli. Nelle nostre 108 strutture ancora attive, le scorte di alimenti terapeutici si stanno esaurendo, e le scorte tampone, o di emergenza, vengono ora utilizzate nei casi più estremi.

Anche prima dell'inizio del conflitto, la carenza di fondi aveva portato il Sudan a esaurire quasi completamente le scorte di pasta di arachidi ad alto contenuto calorico e di micronutrienti, essenziali per il trattamento della malnutrizione, tra cui "Plumpy'Nut" e "Plumpy'Sup".

A maggio l'unica fabbrica del Sudan per la produzione di "Plumpy'Nut" è stata rasa al suolo. La fabbrica, che riforniva agenzie umanitarie come la nostra e il Programma Alimentare Mondiale (PAM), produceva circa 10.000 tonnellate di pasta all'anno. Ma dall'inizio del conflitto in Sudan, decine di magazzini umanitari che conservavano cibo per il PAM sono stati saccheggiati con almeno 14 milioni di dollari di scorte alimentari rubate e decine di camion dell’agenzia ONU rimasti bloccati ai punti di frontiera, con ritardi che stanno aggravando ulteriormente la crisi.

Cosa chiediamo

“Il saccheggio dei magazzini delle Nazioni Unite, l'incendio della fabbrica di alimenti terapeutici e la mancanza di fondi hanno messo a dura prova le forniture di prodotti nutrizionali terapeutici in tutto il Paese. I nostri appelli sembrano cadere nel vuoto. Gli appelli di finanziamento per il Sudan rimangono finanziati solo al 27%, e i partner in Sudan non sono ancora in grado di accedere ai fondi tanto necessari.” ha dichiarato Arif Noor, Direttore di Save the Children in Sudan.

Chiediamo alla comunità internazionale di aumentare i finanziamenti e trovare soluzioni collettive per garantire che il cibo e l'assistenza possano arrivare in sicurezza ai bambini e alle loro famiglie in tutto il Paese.

Operiamo in Sudan dal 1983. Nel 2022 abbiamo raggiunto direttamente 2,1 milioni di persone, tra cui 1,5 milioni di bambini, con una programmazione incentrata sulla protezione dell'infanzia, l'accesso a un'istruzione di qualità, il sostegno alla salute e alla nutrizione e la risposta alle emergenze.

Per approfondire leggi il comunicato stampa.

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