Guerra in Siria: 61 bambini uccisi a Idlib

Da inizio maggio, in Siria, più di 300.000 persone sono state costrette ad abbandonare le loro case a causa della guerra. Nell’escalation di violenze, in corso nella zona nord-occidentale del Paese, ancora 61 bambini hanno perso la vita.
Queste famiglie hanno visto morire i propri figli, senza avere neppure il tempo di poter dare loro una sepoltura dignitosa a causa dei continui attacchi che le hanno forzate a fuggire.
I BAMBINI UCCISI DALLA GUERRA
61 bambini che hanno perso la vita a causa della guerra; 11 si trovavano a scuola, un luogo che dovrebbe essere sicuro. 25 erano nelle proprie case, 10 per strada al mercato, 2 in un campo profughi e 1 bambino ha perso la vita quando un bombardamento ha colpito l’ospedale in cui era ricoverato, mentre un altro è morto in seguito al contatto con un’arma inesplosa nascosta.
I DANNI ALLE SCUOLE
Sempre da inizio maggio, nell’area a nord di Hama e in quella a sud di Idlib, sono 35 le scuole danneggiate e si stima che 70.000 bambini in età scolare hanno bisogno di supporto educativo per poter continuare i loro studi.
“Le famiglie sono distrutte – ha dichiarato Sonia Khush, Direttrice di Save the Children per la Siria - Un papà ci ha raccontato di essersi sentito ‘fortunato’ perché è riuscito a trovare due tombe aperte per seppellire le sue figlie, prima che fosse costretto a fuggire con il resto della famiglia. Ciò che stanno subendo è sconvolgente. Non soltanto hanno dovuto affrontare la devastante perdita di un figlio, ma non hanno nemmeno il tempo per organizzare un funerale adeguato perché devono pensare a fuggire e a mettere in salvo gli altri figli”.
“Le armi esplosive, come dimostra questo terribile bilancio dei morti, hanno un impatto devastante sulle vite dei bambini siriani i quali, pur non avendo alcuna responsabilità in questo conflitto, continuano a soffrire e a pagare il prezzo più alto. Per questo chiediamo a tutte le parti in conflitto di rispettare il diritto umanitario internazionale e le leggi sui diritti umani affinché venga data massima priorità alla protezione dei civili. Scuole, ospedali e altre infrastrutture civili vitali devono essere al riparo da ogni attacco e bisogna predisporre le azioni necessarie per garantire che tutti gli autori di gravi violazioni contro i diritti dei bambini in Siria vengano assicurati alla giustizia”, ha concluso Sonia Khush.
Stiamo attualmente supportando i nostri partner sul campo per garantire cibo e aiuti salva-vita ai bambini e alle loro famiglie in fuga dalle violenze.
Per approfondire leggi il comunicato stampa
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