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I bambini di Mosul stanno pagando un prezzo altissimo

A un mese dall’inizio dell’offensiva a Mosul, i bambini stanno pagando un prezzo altissimo. Molti sono rimasti gravemente feriti nei combattimenti o mostrano segni di forte sofferenza psicologica, anche una volta giunti in un luogo sicuro. Si stima che siano 600.000 i bambini rimasti intrappolati dentro a Mosul.

Sono finora 60.000 gli sfollati fuggiti dalla città e dalle aree circostanti, tra cui decine di migliaia di bambini. Mentre continua l’offensiva, ci si attende che molte altre famiglie cercheranno di scappare per raggiungere i campi di sfollati.

Il personale medico in prima linea e negli ospedali parla di una dozzina di bambini rimasti mutilati, mentre i combattimenti si spingono verso l’interno della città.

Secondo il nostro personale sul campo, anche quando riescono a raggiungere i campi vicino a Mosul senza subire danni fisici, i bambini mostrano segni preoccupanti di sofferenza psicologica. I disegni realizzati questa settimana dai bambini in un centro gestito dall’Organizzazione a Qayyarah, 80 chilometri a sud della città, raffigurano carri armati, soldati armati e persone che fuggono in preda al terrore. Il personale sul campo ha riferito di una bambina talmente traumatizzata che non parla più e sputa, di altri che manifestano improvvisi scoppi d’ira, un tipico segno di stress, e dei frequenti litigi che scoppiano tra i bambini quando giocano nel campo.

Operiamo in loco attraverso un team di protezione minori che fornisce primo soccorso psicologico ai bambini in fuga dalle violenze e ha allestito uno spazio sicuro dove i bambini possono giocare e imparare. Nel campo di Qayyarah Jad’ah, l’Organizzazione assiste quasi 20.000 bambini con Spazi a misura di bambino e tende in cui si svolgono lezioni di alfabetizzazione e matematica.

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