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Il Nepal tra educazione e sfruttamento (FOTO)

Il Nepal tra educazione e sfruttamento

Il Nepal è uno dei paesi meno sviluppati al mondo, con circa 1/3 della popolazione che vive al di sotto della soglia della povertà. Nonostante ci siano stati dei miglioramenti, l’esclusione di un segmento significativo della popolazione ha portato ad una distribuzione ineguale delle risorse. Nelle zone più remote i tassi di analfabetismo, in particolare delle bambine, sono ancora molto elevati. Le stime sulla mortalità materno-infantile sono tra le più alte al mondo, con 170 morti materne ogni 100.000 e circa 41,7 morti infantili ogni 1.000 nati vivi.

Ancora oggi molti minori sono costretti a migrare dalle zone rurali più povere verso le città: ci sono circa 5.000 bambini di strada solo nelle città di Kathmandu, Pokhara, Dharan, Narayanghat, Butwal e Biratnagar. I bambini che lavorano in Nepal vengono spesso sessualmente sfruttati e, ogni anno, centinaia di ragazze nepalesi sono vittime di tratta e costrette a prostituirsi. Nel Paese la discriminazione di genere rende le donne e le bambine particolarmente vulnerabili e più del 25% delle adolescenti sono sposate, rischiando di rimanere incinta e partorire ancora troppo giovani. Nel sistema di istruzione pubblica queste pratiche sociali e culturali portano alla scarsa iscrizione e ad alti tassi di abbandono scolastico per le ragazze. Nelle aree rurali del Nepal le famiglie vivono di agricoltura e impiegano i bambini nella coltivazione dei campi e nei lavori domestici. In queste zone il 46% dei piccoli tra i 5 e i 14 anni è costretto a lavorare e quindi a lasciare la scuola. Anche le bambine, circa il 25% delle adolescenti del Paese, non frequentano la scuola o la abbandonano perché vengono sottratte alle famiglie e costrette a sposarsi. Sono le “spose bambine”.

Alcuni mesi fa Giancarla Pancione, responsabile della raccolta fondi da donatori individuali, ha visitato il paese. Rileggi il suo racconto.

Siamo presenti nel Paese dal 1976 e nell'anno passato, grazie ai nostri progetti di educazione:

  • il 74% dei bambini ha frequentato la scuola, rispetto al 70% dell’anno precedente;
  •  abbiamo dotato dei servizi sanitari l’8% di scuole in più rispetto all’anno precedente;
  •  abbiamo formato 260 operatori sanitari per curare e assistere gli adolescenti.