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Illuminiamo il futuro dei bambini in Italia

Negli anni, il contatto diretto con bambini e adolescenti che vivono nelle famiglie più povere mi ha fatto conoscere una dimensione della povertà molto grave e, credo, sottovalutata. Parlo della povertà educativa, cioè della mancanza, per tanti bambini, della concreta possibilità di apprendere e di sviluppare le proprie capacità e i propri talenti. Sono i bambini che vanno a scuola senza i libri di testo, che non scendono a mensa con gli altri perché i genitori sono in ritardo nel pagamento della retta, che si vergognano a entrare in classe perché non hanno l’occorrente per la scuola, che rinunciano al corso di musica, o allo sport, e a tante altre esperienze per loro fondamentali a causa della crisi. I genitori sono alle prese con la ricerca affannosa di un lavoro, le bollette arretrate, le mensilità di affitto e il ripiano dei debiti. Nel frattempo loro, i bambini - in un paese dove l’offerta formativa è sempre meno accessibile per tutti e sempre più a carico delle famiglie -, sono costretti a mettere nel cassetto tutte le aspirazioni per il futuro.

I numeri sono impietosi. In Italia ben il 17% dei ragazzi non va oltre il diploma di terza media e lascia prematuramente gli studi. Il successo scolastico è fortemente condizionato dal grado di istruzione dei genitori e la scuola non riesce a riequilibrare questo divario di partenza. Soltanto il 9% dei giovani tra i 25 e i 34 anni con genitori che non hanno completato la scuola superiore riesce a laurearsi. Non solo la scuola, ma la vita culturale dei bambini e degli adolescenti è poverissima. Un dato per tutti: in un Paese - l’Italia - che ancora oggi detiene il maggior numero di siti patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, più del 60% dei minori tra i 6 e i 17 anni non ha visitato un museo e il 74% non ha fatto visita ad un monumento nel corso dell’ultimo anno.

La povertà educativa è al centro del nuovo programma nazionale che Save the Children lancia con il nome Illuminiamo il Futuro. Grazie al lavoro di un Comitato scientifico, abbiamo elaborato un Indice della Povertà Educativa per leggere la situazione nelle diverse regioni. Vogliamo così andare oltre la misurazione della povertà solo economica e reddituale e verificare quali sono le effettive diseguaglianze che affliggono i bambini. L’indice è composto da 14 indicatori che riguardano sia l’offerta scolastica che la fruizione di altre opportunità culturali e formative. Si va dunque dall’offerta di asili nido al tempo pieno nelle scuole, dalla pratica dello sport alla lettura di libri. Per un approfondimento vi rinvio alla lettura de La Lampada di Aladino. Illuminiamo il futuro è un programma che si sviluppa sul campo, con il supporto fondamentale di moltissimi partner: associazioni nazionali e locali, comuni, aziende e donatori. Il cuore del programma è l’attivazione dei “Punti Luce” nei quartieri più difficili delle nostre città. I punti luce sono centri in grado di dare a bambini e ragazzi un’offerta educativa di eccellenza, non solo per il sostegno allo studio, ma soprattutto per coltivare i propri talenti (artistici, sportivi, musicali). I primi punti luce oggi sono già accesi: a Genova, Bari, Gioiosa Ionica, Palermo e Catania e vi sono molti altri cantieri aperti. Oltre a questo intervento volto a promuovere una comunità educante, vi è poi un sostegno diretto e personalizzato per i bambini più duramente colpiti dalla povertà. Si tratta di una “dote educativa” che consentirà a questi bambini di avere il necessario per la loro formazione. Una dote composta di beni (libri di testo, materiale scolastico) e di opportunità (l’iscrizione a un corso, la partecipazione ad un campo estivo). Ogni dote sarà personalizzata, ritagliata sui bisogni educativi e le aspettative dei singoli, perché ogni bambino ha bisogno dello sguardo dell’unicità - prendo in prestito l’espressione dai Maestri di strada -. Abbiamo iniziato negli scorsi mesi, in modo sperimentale, a distribuire le prime “doti educative” e abbiamo toccato con mano quanto un sostegno di questo tipo, anche piccolo, per un bambino possa davvero fare la differenza. Il programma è sostenuto da una campagna, supportata dai testimonial di Save the Children, da alcune aziende e operatori della comunicazione, per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul tema della povertà educativa (nel dossier La Lampada di Aladino vi sono le proposte, concrete e dettagliate, che rivolgiamo alle istituzioni). La campagna vuole anche consentire a tutti di essere parte attiva di questa impresa. Fino al 1° giugno, infatti, tutti sono invitati a contribuire all’attivazione dei “punti luce” e alla consegna delle “doti educative” con un sms solidale (45509) donando 2 euro dai cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce e Nòverca o chiamando da rete fissa TeleTu e TWT. E’ possibile inoltre donare 2 o 5 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Infostrada e Fastweb. Siamo determinati a raggiungere insieme un grande obiettivo: illuminare le zone del nostro paese più povere di opportunità educative, per tutti i bambini. È un obiettivo importantissimo, perché, non dimentichiamolo mai, “ciascuno cresce solo se sognato”, come ci ha insegnato qualche tempo fa Danilo Dolci.