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India: l’impatto del COVID-19 sui bambini

Bambine indiane che si lavano le mani e indossano una mascherina

Dai risultati di una ricerca condotta da parte della nostra Organizzazione, emerge che durante la pandemia da COVID-19, le bambine e i bambini di tutta l'India hanno avuto manifestazione di disturbi ansiosi e di problemi a dormire a causa del forte stress.

Inoltre, risulta che i casi di violenza domestica sono aumentati ed un numero sempre maggiore di loro è stato costretto a lavorare.

I preoccupanti dati della ricerca in india

Lo studio ha rilevato che in India il 27% delle bambine e dei bambini soffre di solitudine e che ci sia stato un aumento dei casi di abuso di sostanze: un bambino su 10 ha dichiarato che qualcuno nella sua cerchia di amici fa uso di droghe o altre sostanze che creano dipendenza e il 3% dei bambini intervistati ha dichiarato di fare uso in prima persona di queste sostanze. La ricerca ha anche mostrato che il 39% dei bambini in tutto il Paese temeva la morte, la malattia o la separazione da una persona cara durante la pandemia. 

"Siamo sconcertati e turbati da questi risultati che dimostrano come l'impatto mentale e fisico sui bambini nei 18 mesi della pandemia di COVID-19 sia stato grave e incredibilmente dannoso. I blocchi non solo hanno portato a una minore socializzazione tra i bambini ma hanno anche aumentato l'intensità delle diverse emozioni provate da genitori e figli”, ha dichiarato Anindit Roy Chowdhury, Chief Programme Officer di Save the Children India.

Inoltre, si è registrato un aumento delle preoccupazioni finanziarie a carico dei nuclei familiari, con più di tre quinti (62%) delle famiglie che hanno registrato un calo del reddito da marzo 2020 a dicembre 2021. Il numero di bambini impiegati nel lavoro minorile è salito al 5% per il COVID, dal 4% prima della pandemia.

Il benessere mentale dei bambini in India è stato influenzato negativamente dall'isolamento e dalla mancanza di interazioni con i coetanei durante il lockdown, e questi sono risultati devastanti, sia per i genitori che per gli amministratori, e devono stimolare un'azione immediata nei confronti delle bambine e dei bambini colpiti. 

Cosa stiamo facendo 

Lavoriamo in India da oltre 80 anni, in 18 Stati, su questioni legate all'istruzione, alla salute, alla protezione e ai bisogni umanitari dei bambini, soprattutto di quelli più poveri ed emarginati.

Dall'inizio della pandemia, abbiamo lavorato per formare le équipe sanitarie delle comunità e gli operatori per la protezione dell'infanzia negli Stati del Bengala Occidentale, del Jharkhand e di Delhi sul primo soccorso psicosociale (PFA), affinché potessero rispondere allo stress e alla gestione dei traumi tra i bambini e gli operatori. In Rajasthan, abbiamo gestito la linea di assistenza "UMEED" in collaborazione con il governo locale e le ONG locali. 

Chiediamo, inoltre, al governo indiano di stanziare maggiori fondi per i servizi di protezione dell'infanzia in prima linea, tra cui il rafforzamento del numero verde nazionale Childline (1098) e la garanzia che sia accessibile a tutti i bambini e le bambine in difficoltà. Il numero verde è stato istituito nel 1996 e riceve circa 5 milioni di chiamate all'anno.


 

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