In Libano aumentano le richieste d’aiuto: necessario un intervento immediato
In Libano la crisi umanitaria peggiora di giorno in giorno. Dall'inizio del mese, ogni settimana ci sono state oltre 10.000 richieste di assistenza. Si tratta di un aumento del 60% rispetto ai due mesi precedenti.
Ciò che manca alla popolazione sono beni di prima necessità. Moltissime persone riescono a permettersi un solo pasto al giorno.
Una situazione difficile aggravata dal Covid-19
La crisi economica, provocata dall’aumento dell'inflazione e dalla diminuzione dei salari, costringe le famiglie più vulnerabili a una lotta quotidiana per la sopravvivenza. In aggiunta a ciò, i crescenti disordini sociali e la mancanza di sicurezza nelle strade di tutto il Paese stanno avendo un profondo impatto sull'accesso dei minori a servizi come l'istruzione e l'assistenza sanitaria.
Come se non bastasse, bambini e adolescenti devono fare i conti con le conseguenze della pandemia.
La chiusura delle scuole, l’aumento della crisi sociale e della povertà minacciano pesantemente la sicurezza fisica e mentale dei più piccoli.
Non abbandoniamo il Libano
Ciò che sta accadendo in Libano non può essere ignorato. È necessaria l’attenzione della comunità internazionale per dare un supporto concreto e significativo al Paese.
Senza un intervento immediato, è probabile che si assisterà a un declino economico radicale, sempre più difficile da contenere e con delle ripercussioni gravissime per il futuro dei più giovani.
Le testimonianze di Majida e di Fadia
“... I miei figli non mangiano abbastanza, vanno a letto affamati. Non mangiano né pollo né carne da mesi. Mia figlia di due anni piange ogni giorno, vuole il latte. Sono mesi che non riesco a comprarglielo. Ci stanno uccidendo lentamente e dolorosamente. Abbiamo finito il cibo, le medicine, l'istruzione. Non sono preoccupata per me stessa. Sono terrorizzata da quello che accadrà ai miei figli”.
Queste le parole di Majida, madre di cinque bambini, di cui due con disabilità, che ogni giorno lotta per sopravvivere alla terribile crisi umanitaria che ha colpito il Libano.
Anche Fadia, madre single di cinque figli che vive a Beirut fatica ad affrontare ciò che sta accadendo nel suo Paese. Questo il suo racconto: “Ho lavorato come addetta alle pulizie in una palestra locale, ma sono disoccupata da sette mesi, dall'esplosione di Beirut. Adesso non posso permettermi l'affitto. Gli unici prodotti che posso a malapena comprare al supermercato sono gli articoli sovvenzionati. I miei figli sono più che mai privati dei loro diritti umani. Sono quasi al verde, ma tutto ciò che conta per me è la salute dei miei bambini, stanno soffrendo mentalmente”.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.
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