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Patto educativo di comunità: cos’è e come funziona

Studenti intorno a una tavola rotonda scrivono e studiano, un adulto li supervisiona

Il Patto educativo di comunità è uno strumento introdotto dal MIUR (il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca) lo scorso giugno per dare la possibilità ad enti locali, istituzioni, pubbliche e private, realtà del Terzo Settore e scuole di sottoscrivere specifici accordi, rafforzando così non solo l’alleanza scuola-famiglia, ma anche quella tra la scuola e tutta la comunità educante. 

Tra gli obiettivi principali del Patto di comunità c’è quello di prevenire e combattere la povertà educativa, la dispersione scolastica e il fallimento educativo di bambini e bambine, ragazzi e ragazze attraverso un approccio partecipativo, cooperativo e solidale di tutti gli attori in campo che con pari dignità si impegnano a valorizzare e mettere a sistema tutte le esperienze e tutte le risorse del territorio. 

Come funziona il Patto educativo, l’esempio di Napoli


Il Patto Educativo di Comunità a Napoli è già realtà in quattro quartieri: Pianura, Chiaiano, Rione Luzzatti e San Lorenzo-Vicarìa-Vasto.
Il Patto si basa su attività di confronto e programmazione costante con le scuole, docenti e famiglie, per la co-progettazione e la co-gestione di attività tese a sostenere le studentesse e gli studenti più fragili, attraverso interventi di supporto allo studio e all’apprendimento. L’accordo inoltre prevede l'apertura di spazi attrezzati per poter seguire la Didattica a Distanza dedicati agli alunni che per condizione personale rischiano di non potervi accedere in modo adeguato.

In accordo con le scuole, si organizza la co-presenza di educatori e docenti nelle piattaforme utilizzate per la didattica a distanza e, infine, vengono attivati numerosi percorsi laboratoriali su temi quali competenze digitali, cittadinanza e partecipazione, radio, arte, teatro, cinema.

L’accordo è finalizzato a trovare e mettere in atto delle azioni specifiche per tutti e quattro i territori coinvolti. Tutte le attività sono e saranno progettate in sintonia con le “Linee di Indirizzo del Comune di Napoli per la prevenzione e il contrasto della dispersione e del disagio scolastico”.

Per leggere il documento consulta la pubblicazione "Patto educativo di comunità - Napoli".

Le realtà coinvolte


Protagoniste dell’alleanza le scuole: IC Giovanni XXIII-Aliotta, ISIS Melissa Bassi, IC Nazareth-Musto, IS G. Siani a Chiaiano; IC R. Bonghi nel rione Luzzatti; IC Bovio-Colletta a San Lorenzo Vicaria Vasto; CPIA Napoli 1; IC F.Russo, IC 72° Palasciano e IC Don G. Russolillo a Pianura.

Il documento è stato voluto e sottoscritto da diverse realtà: Save the Children Italia, Dedalus, L’Orsa Maggiore, Coordinamento Genitori Democratici, EasLab, Movimento di Cooperazione Educativa, L’uomo e il Legno, Ellebi, E.D.I., A voce alta, Fondaca, Matematici per la città, Libera, Aste e Nodi, Le Nuvole, Casa del Contemporaneo, Oltre la tenda, Turmed, il Teatro nel baule, l’ ASL NA1 (distretto 26-28 e Open Point/Ufficio socio-sanitario), l’assessorato alla scuola e all’istruzione del Comune di Napoli.

Parte integrante dell'accordo sono anche i progetti Futuro Prossimo e Bella Presenza, entrambi finanziati dall'impresa sociale Con i Bambini, nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, il programma Fuoriclasse in Movimento e la rete degli interventi attivi sui territori interessati (Punti Luce, Spazi Mamme, UnderRadio, Sottosopra). 

In città hanno già aderito il Teatro di Napoli, Stellafilm, Guida Editori, Greenpeace, CSV Napoli, Massimiliano Virgilio, Studio Riccardo Dalisi.

Per approfondire consulta l'articolo "Che cos'è la comunità educante e come costruirla: 7 suggerimenti"

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