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Yemen: aiuti umanitari ridotti

bambina in yemen con alle spalle palazzi distrutti

Secondo le Nazioni Unite, quest'anno due terzi della popolazione yemenita, ovvero 21,6 milioni di persone, tra cui 11 milioni di bambine e bambini, avranno bisogno di assistenza e protezione umanitaria

Nonostante ciò, negli ultimi cinque anni gli aiuti umanitari in Yemen sono stati tagliati del 62%. Tutto questo, non fa altro che mettere ulteriormente in pericolo i bambini e le proprie famiglie in Yemen.

Yemen: il taglio agli aiuti umanitari 

Lo Yemen rappresenta una delle più grandi emergenze del mondo. Tuttavia, in base alla nostra analisi dei finanziamenti sui contributi annuali per il Piano di risposta umanitaria (HRP) del Paese, sono crollati da 3,64 miliardi di dollari nel 2019 a 1,38 miliardi di dollari quest'anno.

Gli impegni presi dai donatori alla Conferenza di alto livello di febbraio hanno raggiunto a malapena un terzo del fabbisogno finanziario e, con l'avvicinarsi della fine del 2023, è molto preoccupante che non siano stati previsti ulteriori contributi o che alcuni donatori non abbiano neanche erogato buona parte dei fondi promessi.

I paesi che hanno tagliato gli aiuti in Yemen

Aumentare o quantomeno rispettare i fondi promessi per la popolazione in Yemen è necessario, in particolare per la protezione dell’infanzia e l’istruzione. I fondi destinati all’infanzia sono, ad oggi, i più bassi: nel 2023, sono stati assicurati solo il 7,5% dei fondi necessari per la protezione dell'infanzia e il 9,6% richiesto per l'istruzione. Tra i paesi che hanno tagliato gli aiuti umanitari in Yemen, rientrano:

  • Il Regno Unito, che ha ridotto i suoi finanziamenti all'HRP di oltre l'86% dal 2019,
  • Danimarca, con tagli di quasi l'80%,
  • La Germania, che rimane il quarto donatore, è in ritardo rispetto ai suoi impegni di finanziamento con una riduzione di oltre il 60%.
  • Anche gli Stati Uniti, che forniscono quasi la metà di tutti i finanziamenti umanitari per lo Yemen, hanno diminuito gli aiuti umanitari del 23%, a fronte di bisogni sempre più gravi a livello globale e di un contesto di finanziamenti più limitato,
  • la Commissione Europea ha ridotto i finanziamenti di circa il 22%, mentre Kuwait, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita hanno praticamente azzerato i fondi destinati allo Yemen, con tagli rispettivamente del 99%, 98% e 90% rispetto al 2019.

Ci sono tuttavia Paesi che nonostante questa fase difficile hanno voluto rafforzare il loro, tra cui Canada (15%), Paesi Bassi (46%) e Francia (59%).

Oltre i numeri, i sogni dei bambini

Non si tratta di numeri, ma di bambini con sogni, aspirazioni e il diritto a una vita sicura e dignitosa. Se i fondi continuano a venire meno, in particolare da parte dei nostri principali donatori, le conseguenze saranno gravissime. L'impatto dei tagli è visibile e di vasta portata. Come dimostra Eyad di 16 anni, che ha perso le gambe in un bombardamento.

"I bambini e le giovani generazioni potrebbero avere un futuro brillante se le risorse fossero rese disponibili, ma questo è nelle mani dei leader mondiali”.

Le bambine e i bambini dello Yemen rischiano di avere meno assistenti sociali, meno spazi sicuri e meno sostegno psicosociale. Anche il sistema educativo è ad un punto di rottura, come dimostrano la mancanza di materiali, il deterioramento delle strutture e l'aumento del tasso di abbandono scolastico, soprattutto tra le ragazze. 

Cosa chiediamo

Chiediamo con urgenza un aumento immediato e flessibile dei finanziamenti, soprattutto nei settori chiave sottofinanziati, per evitare di vanificare anni di progressi nello Yemen. Chiede, inoltre, che questi fondi vengano sbloccati presto e in modo duraturo per garantire l'erogazione di servizi ininterrotti.

Dal 1963, siamo impegnati a migliorare la vita dei bambini e delle famiglie in Yemen attraverso una serie di programmi per la protezione dell'infanzia, l'istruzione, la sanità, la sicurezza alimentare. Con operazioni che si estendono a 9 dei 23 governatorati dello Yemen, l’Organizzazione raggiunge il numero più alto di persone tra le ONG internazionali nel Paese, con l'obiettivo di aiutare le comunità vulnerabili a costruire un futuro più luminoso e sicuro.

Per approfondire leggi il comunicato stampa. 

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