La salute mentale dei bambini di Gaza devastata
Il disagio emotivo di schivare bombe e proiettili, la paura di perdere i propri cari, di essere costretti a fuggire attraverso strade disseminate di detriti e cadaveri e di svegliarsi ogni mattina senza sapere se riusciranno a mangiare. È questo che i bambini e le bambine di Gaza stanno vivendo da 5 mesi.
Dal 7 ottobre la violenza, lo sfollamento, la malnutrizione, le conseguenti malattie, hanno devastato le condizioni mentali dei bambini di Gaza.
Stando agli ultimi dati del Ministero della Sanità di Gaza più di 30.717 persone, tra cui 12.550 bambini, sono state uccise dall'escalation militare israeliana a Gaza iniziata il 7 ottobre come rappresaglia agli attacchi contro Israele, che hanno ucciso 1200 persone, tra cui 33 bambini, e preso più di 240 ostaggi, secondo il governo di Israele.
completa distruzione psicologica per i bambini a Gaza
Paura, ansia, carenza di cibo, enuresi, problemi di sonno, regressione e aggressività: questo l’universo quotidiano dei bambini che stanno vivendo il conflitto. Dopo questi tremendi mesi di violenza a Gaza, che si aggiungono agli oltre 16 anni di blocco, anche gli adulti di riferimento sono sempre più incapaci di affrontare la situazione e sostenere psicologicamente i più piccoli.
Da una nostra recente indagine "Trapped and Scarred", è emerso dai genitori e care giver che la capacità dei bambini di immaginare un futuro senza guerra è ormai praticamente scomparsa. "I bambini qui hanno visto tutto. Le bombe, i morti, i cadaveri: non possiamo più fingere con loro. Ora capiscono e hanno visto tutto. Mio figlio sa persino distinguere i tipi di esplosivo che cadono: riesce a percepire la differenza", ha raccontato Waseem.
I bambini di Gaza vivono tutti i giorni shock e dolore e tra le madri intervistate, una di loro parola di “completa distruzione psicologica” dei figli. In Cisgiordania, invece, è il linguaggio disumanizzante con cui ci si riferisce ai palestinesi a causare dolore: “nessuno vuole che esistiamo sul pianeta”. I genitori e care giver sottolineano come i minori provino rabbia ed impotenza di fronte a ciò da parte dei funzionari del governo israeliano sui palestinesi.
La salute mentale dei bambini a Gaza, prima del 7 ottobre
Anche prima del 7 ottobre, la salute mentale dei bambini di Gaza era precaria a causa delle cicliche escalation di violenza, dell'impatto del blocco, comprese le restrizioni alla libertà di movimento e all'accesso ai servizi essenziali, della crisi economica e della separazione da familiari e amici.
Gli intervistati hanno dichiarato di aver assistito a un drammatico deterioramento della salute mentale dei bambini, peggiore rispetto alle precedenti escalation di violenza.
Riportiamo le parole di Dalia, una madre di Gaza: "I nostri figli hanno già vissuto diverse guerre. Avevano già una scarsa capacità di recupero e ora è molto difficile affrontare queste ulteriori difficoltà. I bambini sono spaventati, arrabbiati e non riescono a smettere di piangere, questo succede anche a molti adulti. È troppo per noi, figuriamoci per i più piccoli". Il sostegno, i servizi e gli strumenti di cui hanno bisogno per prendersi cura dei loro figli sono sempre meno.
Collasso dei servizi di salute mentale
Mentre i bisogni umanitari aumentano, l'ultima escalation di violenza e l'assedio hanno causato un collasso totale dei servizi di salute mentale a Gaza: i sei centri pubblici dedicati e l'unico ospedale psichiatrico di Gaza non sono più funzionanti. La nostra recente indagine va ad integrare un’altra ricerca precedentemente condotta nel 2022 sul grave impatto sulla salute mentale dei bambini causato da oltre 16 anni di blocco imposto dal governo israeliano. I nostri professionisti di salute mentale e di protezione dell'infanzia che lavorano con noi a Gaza continuano a sottolineare l’urgenza di un cessate il fuoco immediato e definitivo, altrimenti la guerra infliggerà ulteriori danni mentali a bambini, bambine e adolescenti, che permarranno per tutta la vita, con una drastica riduzione delle opportunità di recupero.
CESSATE IL FUOCO
Riportiamo le parole del Direttore di Save the Children per i Territori palestinesi occupati, Jason Lee: "Questa guerra e le cicatrici fisiche e mentali che sta lasciando sui bambini stanno ulteriormente erodendo la loro capacità di recupero. C'è ancora speranza che, con un sostegno adeguato, si possa invertire la tendenza. Durante l'infanzia, ci sono finestre critiche di opportunità per affrontare l'impatto del conflitto. Ma nulla di tutto ciò è possibile senza un cessate il fuoco immediato e definitivo e un accesso sicuro e senza ostacoli agli aiuti, in modo che gli operatori umanitari possano fornire il supporto critico necessario".
Per salvare e proteggere le vite dei bambini di Gaza, chiediamo un cessate il fuoco immediato e l'effettiva attuazione delle misure provvisorie della Corte Internazionale di Giustizia. Esortiamo inoltre il governo di Israele a consentire il libero flusso di aiuti e la ripresa dell'ingresso di beni commerciali a Gaza, per evitare che i bambini muoiano di fame e di malattie. È necessario che tutti i governi donatori e il resto della comunità internazionale riprendano e incrementino i finanziamenti all'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione (UNRWA), da cui dipende la risposta agli aiuti a Gaza.
Dal 1953 forniamo servizi e supporto essenziali alle bambine e ai bambini palestinesi colpiti dal conflitto in corso. Il nostro team nei Territori palestinesi occupati ha lavorato 24 ore su 24, predisponendo aiuti vitali per sostenere le persone in difficoltà e cercando di trovare il modo di far arrivare l'assistenza a Gaza.
Per approfondire, leggi il comunicato stampa.