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Conferenza di Bruxelles: risultati deludenti per i bambini in Siria

Bambino siriano deluso mentre cammina nel fango nel campo profughi

Ancora una volta, la comunità internazionale ha deluso le bambine e i bambini in Siria e nei Paesi limitrofi. Durante la VII Conferenza annuale di Bruxelles “Sostenere il futuro della Siria e della regione”, è emerso che i fondi stanziati dai donatori sono insufficienti, né per i 6,8 milioni di sfollati in Siria, né per gli oltre 5 milioni di rifugiati nei Paesi vicini come Libano, Egitto e Turchia. 

La comunità internazionale delude i bambini in Siria

Alla Conferenza è stato annunciato che sono stati stanziati 4,6 miliardi di euro per quest'anno e 1 miliardo di euro per il 2024. Sebbene possa sembrare un impegno e un segno di solidarietà da parte della comunità internazionale, ciò rappresenta un drastico calo rispetto all'anno scorso, a fronte di un aumento vertiginoso dei bisogni. Rimane, quindi, un enorme divario tra ciò che è stato impegnato e ciò che è necessario per le bambine, i bambini e le loro famiglie.  

Fondi insufficienti, ma i bisogni aumentano

In Siria, stiamo assistendo ad un incremento del lavoro minorile, dei matrimoni precoci, di abbandono scolastico, e malattie un tempo debellate come il morbillo e il colera continuano a crescere. Due terzi delle scuole del Paese sono danneggiati, distrutti o occupati. 

Il terremoto e le successive scosse di assestamento hanno ucciso circa 6.000 persone e ne hanno ferite altre 12.000 in tutta la Siria. Degli 8,8 milioni di siriani colpiti, 3,7 milioni erano bambini e donne incinta. Il mese scorso abbiamo stimato che l'impatto economico del terremoto rischia di far morire di fame altri 665.000 siriani, con la minaccia concreta di malnutrizione e arresto della crescita per i bambini. Per saperne di più, leggi anche Terremoto Turchia-Siria: cosa c’è da sapere

Le richieste alla conferenza

Durante la VII Conferenza annuale di Bruxelles di questa settimana, abbiamo chiesto ai donatori di predisporre finanziamenti urgenti per iniziative più a lungo termine, che possano fra fronte all’emergenza umanitaria che sta via via peggiorando, a causa soprattutto dell’impatto economico del terremoto e dei 12 anni di conflitto che espongono le bambine e i bambini a maggiori rischi.

Abbiamo chiesto ai donatori di aumentare i fondi che si concentrano sul supporto non solo dei 6,8 milioni di sfollati all'interno della Siria, ma anche degli oltre 5 milioni di rifugiati che vivono ancora nei paesi vicini come il Libano, dove l'instabilità economica l'anno scorso, ha portato il 99% delle famiglie siriane a denunciare di non avere abbastanza soldi per comprare il cibo. Il Libano rimane il paese che ospita il maggior numero di rifugiati pro-capite al mondo e sta attualmente vivendo una crisi a più livelli e in peggioramento.

Il popolo siriano, ovunque si trovi, ha dimostrato una notevole resilienza in 12 anni di conflitto. Ora tocca a noi aiutarli a condurre una vita più dignitosa. Poiché i bisogni continueranno a superare le risorse disponibili, non possiamo continuare a fare la stessa cosa e ad aspettarci un risultato diverso. La comunità internazionale deve impegnarsi in finanziamenti a lungo termine per una ripresa anticipata, in modo che i servizi e le infrastrutture di base di cui i bambini hanno bisogno possano essere adeguatamente ristabiliti. Solo così potremo aiutare le famiglie siriane a ricostruire le loro vite sia in Siria che nell'intera regione” ha detto oggi Nourhan Abdelaziz, Advisor per le politiche e l'advocacy di Save the Children per il Medio Oriente, il Nord Africa e l'Europa orientale, commentando i risultati deludenti della Conferenza. 

Per approfondire leggi il comunicato stampa.

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