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Terremoto Turchia-Siria: cosa c’è da sapere

operatori save the children in aiuto durante il terremoto in Turchia e Siria

E dopo appena due settimane dalla prima scossa, un altro sisma mortale ha colpito il sud della Turchia e la Siria, ancora una volta facendo crollare gli edifici e mietendo vittime. In questo momento, i bambini sono senza riparo, cibo, acqua e servizi igienici.

A causa dei terremoti in Turchia e Siria, si stima che 56.000 persone hanno perso la vita e milioni sono rimaste senza casa. Si profila una seconda catastrofe umanitaria.

Terremoto Turchia-Siria: il nostro intervento 

Insieme ai nostri operatori sul campo stiamo sostenendo le comunità colpite dai devastanti terremoti del 6 febbraio e dalla nuova scossa del 20 febbraio, ecco cosa stiamo facendo:

  • Grazie ai partner locali abbiamo iniziato a rispondere fornendo razioni alimentari di emergenza, cibo agli operatori di ricerca e soccorso,  pannolini, assorbenti igienici e tende per tenere i bambini al caldo e all'asciutto.
  • Stiamo lavorando a stretto contatto con i partner per assicurare alle famiglie colpite forniture di riscaldamento e rifugi temporanei, arredati con materassi, pavimenti isolanti, coperte, vestiti per bambini e cappelli di lana.
  • Molte persone nelle aree colpite in Turchia, non hanno accesso ai servizi igienici o alle strutture igienico-sanitarie, il che le espone al rischio di malattie trasmesse dall'acqua: stiamo coinvolgendo un team di specialisti in servizi igienico-sanitari e igiene dell'acqua per valutare le esigenze sul campo. Scopri di più sull'intervento.

  • Nel Nord-Ovest della Siria, insieme alle organizzazioni partner, stiamo lavorando per fornire ulteriori razioni di cibo pronte per il consumo, tende, kit di emergenza, per aiutare a rimuovere i detriti, oltre a offrire assistenza ai centri sanitari con forniture mediche e carburante.
  • In Turchia, il nostro team di emergenza ha fornito pasti caldi necessari per 500 persone rifugiate in uno stadio sportivo di Hatay ed è pronto a distribuire kit invernali alla popolazione per fronteggiare le rigide temperature. A Malatya e Antep, sono stati consegnati kit per neonati, che includono alimenti per bambini, latte e biberon.
  • Ci stiamo coordinando con il Ministero della famiglia e degli affari sociali che sta organizzando la ricerca e il ricongiungimento famigliare
  • Successivamente al terremoto del 20 febbraio stiamo visitando le comunità nella provincia di Hatay per consegnare materassi, coperte e legna da ardere alle famiglie.

I nostri team si sono attivati nell'immediato per rispondere all'emergenza, in cui finora abbiamo raggiunto più di 165 mila persone. Prima interveniamo, più vite possiamo salvare. Puoi sostenere anche tu i nostri sforzi, anche con un piccolo aiuto.

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La situazione in Siria

Nella Siria Nordoccidentale milioni di bambini hanno urgente bisogno di cibo, riparo e vestiti pesanti. Le prime testimonianze e immagini che ci arrivano dal campo mostrano la grave situazione di emergenza che stanno affrontando i bambini e le loro famiglie.

Come le parole di Noor, un bambino di 10 anni, già fuggito dai combattimenti ad Aleppo, adesso viveva a Idlib quando il potente terremoto ha colpito la Turchia e la Siria: "Siamo usciti, il terreno tremava, c'era una crepa nel soffitto della cucina, ed eravamo così spaventati che abbiamo lasciato la casa", ha detto Noor, che ora vive in un rifugio temporaneo. "Siamo andati alla moschea e poi ci hanno trasferito qui. Abbiamo bisogno di vestiti e stufe. Sta diventando davvero freddo".

Ad Idlib, come nelle città circostanti, la situazione è tragica. Il bisogno è enorme e supera le attuali capacità delle organizzazioni umanitarie siriane locali. Milioni di persone stanno vivendo un nuovo sfollamento dopo 12 anni di guerra e traumi. La situazione in tutta la Siria nordoccidentale è come nessun'altra crisi al mondo e gli effetti a catena di questo disastro hanno colpito ogni singolo bambino.

In Siria, le condizioni precarie della popolazione sfollata sono ulteriormente peggiorate per le piogge torrenziali e inondazioni che a metà marzo hanno colpito più di 4.000 famiglie, distruggendo o danneggiando centinaia di tende, loro unico riparo, lasciando bambine e bambini nel terrore di dormire durante la notte.  Approfondisci l'argomento su Inondazioni Siria: 4.000 famiglie colpite

A causa dei terremoti, l’ONU stima che oltre 6.500 persone siano morte e 10.000 ferite in tutte le aree della Siria. Ma, poiché non sono state inviate attrezzature e capacità aggiuntive, nella Siria settentrionale le squadre di soccorso locali hanno potuto perlustrare solo il 5% delle aree colpite. I potenziali sopravvissuti intrappolati sotto le macerie del restante 95% non sono stati soccorsi in tempo. 

La situazione in Turchia 

Anche in Turchia si rischia una seconda catastrofe umanitaria. Il nostro team di emergenza si sta preparando ad aiutare le bambine, i bambini e le famiglie che vivono in strutture temporanee in varie località. 

Berna Köroğlu, coordinatrice del team di risposta alle emergenze di Save the Children Turchia, ci racconta cosa i suoi occhi hanno visto nella provincia di Hatay, gravemente colpita. "Oggi ho visitato un centro comunitario che viene utilizzato come rifugio temporaneo per le persone che hanno perso le loro case. Ho visto un ragazzo ferito alla testa, era accompagnato dalla madre e dalla sorella, anch'esse tratte in salvo da sotto le macerie. Mentre ero lì, alla famiglia è stato detto che il padre del ragazzo non ce l’aveva fatta e che il suo corpo era stato recuperato dalle macerie.  

Le persone come questa famiglia, che hanno già sofferto molto con condizioni di vita desolanti, e adesso stanno correndo il rischio di essere coinvolti nel secondo disastro umanitario, senza riparo, cibo e acqua.
Le regioni colpite hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria. La comunità internazionale deve fare tutto il possibile per sostenere gli sforzi umanitari locali, per evitare che si verifichi una tragedia nella tragedia.

È necessario continuare a fornire sostegni alle numerose famiglie che sono ancora in strada, per aiutare coloro che sono ancora bloccati sotto le macerie, coloro che sono ancora vivi e hanno bisogno dell’assistenza medica. 

Nuova scossa di terremoto in Turchia e in Siria

La terra ha tremato ancora in Turchia e Siria. Ancora vittime, crolli e distruzione nelle aree già devastate dal precedente sisma del 6 febbraio. Appena due settimane dopo uno dei peggiori terremoti nella storia della Turchia, un altro sisma mortale ha colpito Hatay, riaccendendo le paure delle bambine e dei bambini. 

"Ci sono nuovi edifici crollati segnalati nel centro di Antakya e ora stiamo valutando i danni nell’area prima di riprendere tutte le nostre attività.” ha dichiarato Alexandra Saieh, Responsabile Politiche umanitarie e Advocacy di Save the Children, attualmente a Gaziantep, in Turchia.

Stavamo già ricevendo segnalazioni di traumi acuti nei più piccoli, che probabilmente peggioreranno dopo la notte del 20 febbraio. Abbiamo saputo di persone che avevano tanta paura da saltare dai balconi per scappare dagli edifici. Gli operatori locali continuano a fornire un supporto vitale ma non sono esclusi dal vivere questa emergenza: alcuni membri del nostro staff ad Hatay non sono riusciti a uscire dall'edificio abbastanza velocemente e hanno dovuto ripararsi sotto un tavolo. Per loro, proprio come per milioni di bambini e le loro famiglie, questo nuovo sisma ha riattivato il trauma vissuto nelle ultime settimane.  

La testimonianza dal campo

Randa Ghazy, Media Manager di Save the Children, racconta dal campo l'emergenza terremoto in Siria e Turchia.

In questi ultimi mesi, insieme ai nostri operatori sul campo abbiamo supportato le comunità colpite per rispondere all'emergenza e aiutare bambini e famiglie. Sei mesi dopo dai terremoti in Turchia e Siria, milioni di bambini hanno ancora bisogno di sostegno. Approfondisci il nostro intervento in 6 mesi per l’emergenza terremoto in Turchia e Siria.  

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