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COP28: dobbiamo fare di più per una transizione giusta

persone delegate alla cop28 tra i tavoli dei negoziati

La COP28 è appena terminata e speravamo in azioni più efficaci, perché purtroppo il tempo delle mezze misure è finito.

Nel 2022 gli eventi climatici estremi hanno spinto più di 27 milioni di bambini alla fame, con un aumento del 135% rispetto all'anno precedente. L'accordo che sancisce la “transizione dai combustibili fossili” va nella giusta direzione, ma è ben lontano dalla rapida eliminazione dei combustibili fossili necessaria per garantire una giusta transizione per i bambini a livello globale.  

Anche noi abbiamo partecipato alla COP28 per parlare di crisi climatica e di come impatta sulle generazioni future, dando voce e facendo sedere al tavolo dei negoziati i nostri ragazzi e ragazze del MovimentoGiovani

COP28: è necessario fare di più

Facciamo prima un passo indietro. Che cos’è la COP? Si tratta della Conferenza delle Parti, dove le “parti” sono i firmatari della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), un trattato del 1994, composto da 197 parti. E quest’anno arriviamo al 28° incontro delle parti. La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici rappresenta un’opportunità importante per stare dalla parte dei più giovani, mettere la loro voce al centro di ogni processo decisionale e accelerare verso un futuro più sostenibile e sicuro. 

Ma se è vero che l’accordo sui combustibili fossili contribuirà a proteggere i diritti dei bambini, è anche vero che sarà necessario fare di più per una transizione giusta. L'adozione del Fondo per le perdite e i danni (Loss and Damage Found) per sostenere i Paesi a basso e medio reddito che subiscono perdite e danni causati dal cambiamento climatico è stata concordata il primo giorno del Vertice delle Nazioni Unite sul clima, ma è necessario fare di più per mobilitare risorse urgentemente. Su quest’ultimo punto abbiamo apprezzato l’impegno dell’Italia a stanziare 100 milioni di euro per questo fondo.

Ma la produzione e la combustione di combustibili fossili rimangono i principali responsabili del cambiamento climatico ed è per questo che abbiamo sperato in azioni più incisive durante la COP28.

Con i giovani alla COP28

Prima della COP28 abbiamo chiesto a bambini e bambine, cosa volessero e si aspettassero dalla Conferenza e hanno risposto che le loro priorità sono:

  • l'educazione climatica e ambientale,
  • maggiori finanziamenti per la costruzione di infrastrutture resistenti al cambiamento climatico,
  • e soprattutto, spazi per far sentire la loro voce. 

I bambini sono raramente invitati ai negoziati sul clima e, se lo sono, le informazioni sono spesso inaccessibili per loro. La COP di quest'anno ha visto un aumento positivo della partecipazione dei minori, con almeno 40 bambini accreditati nella "zona blu", l’area che ospita i negoziati formali. Tuttavia, c'è ancora molta strada da fare per garantire che la COP sia uno spazio sicuro, significativo e accessibile per i bambini.

Anche noi eravamo presenti alla COP28 con due eventi il 10 e l’11 dicembre: “Investing in the younger generations for a just transition” e “Climate action crossword: empowering change!”. Un’occasione importante per dar voce ai bisogni e alle richieste dei nostri giovani.

Guarda com'è andata l'esperienza alla COP28 di Vera e Martina, delegate del Movimento Giovani per Save the Children:

Il primo evento si è tenuto al Padiglione Italia, in cui sono state presentate le buone pratiche di governi, Fondi e settore privato nel mobilitare risorse, prendendo in considerazione bisogni, diritti e voci dei più giovani quali protagonisti del cambiamento e attori chiave delle politiche e delle azioni di mitigazione e adattamento verso una transizione giusta.

Il secondo, eravamo presenti al Padiglione Children&Youth con l’evento “Climate action crossword: empowering change” a cura del nostro Movimento Giovani. Un incontro interattivo in cui ci è confrontati sul ruolo dei giovani nell’azione per il clima con l’obiettivo di favorire il dialogo intergenerazionale tra adolescenti, giovani, e istituzioni.

I leader mondiali hanno l’opportunità di mettere i bambini al primo posto e di trasformare le promesse in azioni concrete. Con la nostra presenza alla Cop28 intendiamo far luce sulla necessità di aumentare i fondi per il clima che rispondono ai bisogni e alle voci dei bambini per muovere passi avanti verso una giusta transizione ecologica. L’urgenza e la portata globale della sfida che stiamo affrontando chiede che tutti gli attori della società adottino buone pratiche per rafforzare gli interventi a tutela dei bambini e per promuovere il protagonismo dei giovani.”, ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice generale di Save the Children Italia.

Visita anche la nostra pagina per scoprire le nostre azioni per la Crisi Climatica e Ambientale.

Finanziamenti per il clima insufficienti

L'importanza dell'accesso ai finanziamenti per il clima da parte delle comunità locali così come l’inclusione del rispetto dei diritti umani è drammaticamente marginale nel nuovo accordo. Anche le promesse di finanziamenti per il clima sono state tristemente insufficienti alla COP28. I Paesi ricchi e quelli storicamente maggiormente responsabili delle emissioni devono urgentemente fare da apripista per fornire le enormi somme necessarie in finanza climatica per sostenere i bambini e le comunità locali nei Paesi a basso e medio reddito ad adattarsi ai cambiamenti climatici. Riportiamo la testimonianza di Michael, 15 anni, del Malawi, parlando alla COP28 della necessità di finanziamenti giusti per il clima: “Nel mio Paese molte persone, compresa mia madre, non possono permettersi di acquistare il biogas per cucinare. Quindi, dobbiamo affidarci al carbone e alla legna da ardere. Se vogliamo che Paesi come il Malawi passino al biogas, dovrebbero essere sostenuti con risorse per diminuirne il costo".

Cosa chiediamo

Accogliamo positivamente l’inclusione di un dialogo tra esperti sugli effetti sproporzionati del cambiamento climatico sui bambini, che assicura loro finalmente uno spazio nell'agenda della COP28. Si spera che questo sia solo il primo passo verso un processo COP che dia priorità ai diritti, ai bisogni, alle voci e all'equità dei bambini. Esortiamo i leader mondiali a stare dalla parte dei più giovani, mettere la loro voce al centro di ogni processo decisionale e accelerare verso un futuro più sostenibile e sicuro.

Immaginate un mondo in cui la vostra casa, la vostra scuola e i mezzi di sussistenza della vostra famiglia vengono spazzati via. È una dura realtà che i bambini in prima linea a causa della crisi climatica stanno affrontando oggi. È giunto il momento di stare dalla parte dei più piccoli e di porre la loro voce al centro di ogni aspetto dei processi decisionali e finanziari per il clima.”, ha dichiarato Inger Ashing, Direttrice generale di Save the Children International.

Per approfondire leggi il comunicato stampa del 13/12/2023.

Per approfondire leggi il comunicato stampa del 09/12/2023.

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