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Coronavirus e decreto scuola: didattica a distanza fondamentale per la valutazione

Due laptop appoggiati su un tavolo pieno di carte.

Alla luce del decreto scuola approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, che fissa i termini della valutazione conclusiva degli studenti per l’anno scolastico in corso, la didattica a distanza non può assolutamente essere considerata una parentesi. Al momento infatti è l’unica possibilità per i ragazzi di esercitare il proprio diritto allo studio, non potendo prevedere se e quando si farà ritorno in classe, con un grave rischio per centinaia di migliaia di studenti finora esclusi dall’accesso alle lezioni online.  

Il rischio di aggravamento della povertà educativa

Siano di fronte al rischio concreto di un forte aumento della povertà educativa, già tanto presente oggi nel nostro Paese. Oltre alla perdita di apprendimento, il mancato accesso alla didattica per i bambini e degli adolescenti che vivono nei contesti più svantaggiati si può tradurre nella perdita di motivazione e in un isolamento che può portare all’aumento della dispersione scolastica, che già oggi in Italia raggiunge ben il 14,5%.

Un aggiornamento dell’anagrafe degli studenti

È urgente che il Ministero proceda all’immediato aggiornamento dell’Anagrafe nazionale degli studenti perché vengano censiti tutti i bambini e ragazzi oggi disconnessi dalla loro classe e si attivi ogni sforzo per raggiungerli, perché nessun bambino sia lasciato indietro. Il sistema scolastico non può essere lasciato da solo in questo impegno, è necessario promuovere subito un patto di collaborazione tra scuole, famiglie, enti locali, terzo settore, organizzazioni locali di protezione civile, per fare in modo che tutti gli studenti oggi esclusi ricevano i dispositivi (pc o tablet) e dispongano di una connessione internet, investendo subito le risorse già stanziate e realizzando intese territoriali per l’accesso gratuito al wifi. 

È necessario inoltre garantire, quando necessario, un accompagnamento personalizzato per quei bambini e ragazzi che ne hanno più bisogno, perché non hanno accanto familiari che possano sostenerli nei primi passi della didattica on line o hanno famiglie di origine straniera, prevedendo la figura di un tutor che affianchi i ragazzi nello studio, attraverso una stretta collaborazione tra scuole e terzo settore.

Una didattica a distanza di qualità

Dall’altro lato, anche a partire dalle Linee guida già emanate dal Ministero, è urgente che tutte le scuole si attrezzino per riuscire a raggiungere i ragazzi con una didattica a distanza di qualità. Moltissime scuole in questi giorni, anche partendo da zero, hanno fatto passi da gigante in questa direzione, grazie alla creatività e all’impegno dei docenti. È fondamentale oggi che uno standard qualitativo di didattica a distanza venga raggiunto da tutte le scuole, senza eccezioni, considerando che fare didattica a distanza non può significare mandare elenchi di compiti da svolgere o fare lezioni frontali, ma mettersi alla prova in una dimensione educativa nuova, a partire dall’ascolto e dal coinvolgimento del gruppo classe.

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