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Cosa sta succedendo in Afghanistan, la crisi e la situazione delle donne

bambini e donne in Afghanistan seduti su tappeto

In Afghanistan, la crisi economica, la fame, le inondazioni e le siccità consecutive, gli sfollamenti e gli ultimi terremoti, hanno sconvolto la vita di bambini e famiglie, in tutto il Paese. 

Prima dell'agosto 2021, l'Afghanistan era già in preda a una crisi umanitaria. Da allora, una combinazione di fattori hanno peggiorato la situazione nel Paese. Facciamo chiarezza su cosa sta succedendo oggi in Afghanistan, partendo dall'inizio del conflitto nel 1979, spiegando le conseguenze della crisi economica e alimentare, e l'attuale situazione di donne e ragazze

Afghanistan: dall’inizio del conflitto ad oggi 

L’ultimo conflitto della Guerra fredda è avvenuto tra il 1979 ed il 1989 in territorio afghano. Di fatti, nel dicembre del 1979 ebbe inizio l’invasione sovietica dell’Afghanistan, un’occupazione militare destinata a durare quasi dieci anni. Una volta ritirate le truppe sovietiche, i conflitti interni si riaccesero, generando un clima instabile che favorì l’ascesa del movimento talebano alla guida del paese.  

La popolazione in Afghanistan ha affrontato diverse crisi: dopo 40 anni di guerra un forte declino economico, aumento della povertà, crescita dei prezzi dei generi alimentari e di altri beni di prima necessità, fame crescente, e catastrofi naturali ricorrenti, nel 2021 la popolazione afghana ha dovuto affrontare l'intensificarsi del conflitto, il ritiro delle forze internazionali e poi, in agosto, la presa di potere del Paese da parte dei Talebani. 

La situazione oggi in Afghanistan vede bambine e bambini affrontare una moltitudine di crisi che continuano a minacciare i loro diritti e il loro futuro. I continui effetti della siccità, dello sfollamento e della mancanza di accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari rendono i bambini afghani sempre più vulnerabili alle malattie e alla malnutrizione. Dall'agosto 2021, circa 29,2 milioni di persone hanno urgentemente bisogno di assistenza umanitaria in Afghanistan, con un aumento del 480% in soli cinque anni. 

crisi economica in Afghanistan

Quando i Talebani hanno ripreso il controllo dell'Afghanistan nell'agosto del 2021, sono stati ritirati miliardi di dollari in aiuti internazionali, cruciali per l'assistenza umanitaria e allo sviluppo, e le riserve di valuta estera dell'Afghanistan sono state congelate. Di conseguenza, l'Afghanistan sta affrontando una grave crisi economica.

In Afghanistan vivono 44,5 milioni di persone, più della metà vive al di sotto della soglia di povertà. Viste queste fragili condizioni economiche la popolazione in insicurezza alimentare acuta continuerà ad aumentare nel 2024 raggiungendo circa 15,8 milioni di persone. Un afghano su tre sta affrontando la fame a livelli critici o emergenziali in questo momento.

La crisi economica in corso, che ha causato disoccupazione, povertà e aumento dei prezzi dei generi alimentari, fa sì che molte famiglie sopravvivano per settimane con un solo pasto al giorno che spesso consiste in una zuppa, in un po’ di riso o semplice pane a acqua. La malnutrizione è diffusa in tutto il Paese.

L'attuale combinazione catastrofica di siccità estrema, inondazioni e crisi economica fa sì che molte famiglie siano sull'orlo della fame e ricorrano a misure drastiche per mettere il cibo in tavola, come prendere in prestito denaro, chiedere l'elemosina, migrare in un altro luogo o, peggio, mandare i figli a lavorare per strada. 

La situazione delle donne e ragazze in Afghanistan 

Donne e bambini in Afghanistan costituiscono la maggioranza della popolazione sfollata, rendendole più esposte al rischio di sfruttamento e abuso.  Dall'agosto 2021, la situazione delle donne in Afghanistan, vede i nuclei familiari con a capo una donna affrontare tassi più elevati di insicurezza alimentare e di lavoro minorile rispetto ai nuclei familiari con a capo un uomo.

Attualmente nel Paese, quasi un nucleo familiare su 3, formato da donne e ragazze, si affida a strategie di sostentamento "di emergenza".

L'istruzione è un'ancora di salvezza per tutti i bambini. Quasi 9 milioni di ragazze e ragazzi in Afghanistan hanno bisogno di sostegno per rimanere a scuola. Tra le barrierre che ostacolano l’accesso alla scuola ci sono la discriminazione, l'insicurezza, la povertà, le infrastrutture carenti, l'inadeguatezza del materiale didattico e la mancanza di insegnanti  qualificati. Senza educazione le bambine e i bambini, sono maggiormente a rischio di violenza, abusi e sfruttamento.

Visto l’alto numero di bambini che stanno lottando per accedere all'istruzione allocare fondi adeguati è essenziale per garantire il funzionamento delle scuole e la formazione nonché il pagamento degli stipendi agli insegnanti. La comunità internazionale ha un ruolo cruciale da svolgere e deve continuare a fornire finanziamenti umanitari e a lungo termine per l'istruzione, per sostenere e proteggere tutti i bambini che vanno a scuola.

Crisi alimentare e dei servizi di base

L'Afghanistan sta affrontando la peggiore crisi economica e alimentare mai registrata. Il 41% dei bambini sotto i 5 anni soffre di malnutrizione acuta e 23,7 milioni di persone, due terzi della popolazione afghana, hanno bisogno di assistenza umanitaria [1].   

Nel 2024, secondo le stime internazionali 7,8 milioni di bambini non avranno abbastanza da mangiare. Quattro milioni di donne incinte o che allattano e di bambini sotto i cinque anni soffrono attualmente di malnutrizione acuta. Tra questi, 3,2 milioni di bambini, di cui circa 875.000 soffrono di malnutrizione acuta grave e 2,3 milioni di malnutrizione acuta moderata, secondo il rapporto dell’IPC (Integrated food security Phase Classification). 

Quando i bambini soffrono la fame, sono più vulnerabili a gravi problemi di salute, come l’indebolimento del sistema immunitario o la riduzione del tono muscolare. La fame può anche causare effetti duraturi sullo sviluppo fisico e cognitivo dei bambini, oltre ad avere un impatto psicologico.

Molti bambini afghani non vengono nutriti in modo adeguato e non hanno accesso ad acqua pulita da bere. Inoltre, non possono accedere a cure mediche salvavita perché non possono permettersi di raggiungere una clinica o un ospedale, o semplicemente perché i servizi non esistono. Le strutture sanitarie faticano a far fronte alla crescente domanda. In generale, le barriere ai servizi di base sono aumentate, con le comunità rurali che hanno problemi di disponibilità e le comunità urbane che non possono permettersi le cure. [CH]    

La disponibilità di servizi sanitari di base rimane una lacuna critica in Afghanistan. Secondo l'Humanitarian Needs Overview 2022, il numero totale di persone bisognose di servizi sanitari è di 18,1 milioni. Nello specifico, le persone che hanno bisogno di servizi sanitari di base, sono:

  • oltre il 33% della popolazione,
  • tra cui 7,7 milioni di bambini,
  • 3,3 milioni di donne, 
  • 1,2 milioni di persone con disabilità.

Gli ostacoli più comuni sono stati l'impossibilità di pagare (59%), la distanza dalle strutture sanitarie (45%), i problemi di sicurezza (35%), i costi di trasporto (22%) o l'assenza di medici donna (9,4%).

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Conseguenze della crisi climatica, siccità e fame in afghanistan

L'Afghanistan è uno dei luoghi al mondo che subiscono maggiormente le conseguenze della crisi climatica e attualmente sta attraversando la peggiore siccità degli ultimi 30 anni. L’inverno appena terminato è stato più caldo della media e ha visto una forte mancanza di neve, entrambi sono segnali inquietanti che ci fanno temere una duratura carenza d'acqua, dopo tre anni ininterrotti di siccità.

Questa siccità potrebbe aggravare ulteriormente la crisi umanitaria e di sviluppo dell'Afghanistan. Se le condizioni di siccità si protrarranno, la vita dei bambini sarà ulteriormente a rischio, poiché i raccolti potrebbero ancora una volta venire a mancare, e l'impatto dei cambiamenti climatici aggravarsi.

Inoltre, la crisi climatica potre contribuire anche all'abbandono scolastico da parte dei bambini, che spesso sono costretti ad andare a prendere l'acqua per le loro famiglie in luoghi sempre più lontani. Un totale di 15,8 milioni di persone soffre di grave insicurezza alimentare, tra cui centinaia di migliaia di persone che sono state sfollate.

Crisi di sfollamento in Afghanistan

A febbraio 2024, nelle 23 province esaminate, un totale di 433.506 persone viveva in insediamenti informali [2]. Gli sfollati negli insediamenti informali non solo non hanno accesso ai servizi di base, come acqua potabile, cibo, servizi igienico-sanitari, ma sono anche esposti a livelli più elevati di insicurezza e condizioni di vita instabili [3].

Nonostante la significativa riduzione delle ostilità attive, l’Afghanistan oggi rimane principalmente un’emergenza legata alla protezione. Questo perchè, siamo di fronte ad una situazione con:

  • alti livelli di sfollamento prolungato,
  • contaminazione da mine e ordigni esplosivi,
  • restrizioni alla libertà di movimento,
  • un aumento del rischio di violenza di genere, lavoro minorile, matrimoni precoci,
  • crescenti bisogni legati alla salute mentale e al supporto psicosociale. 

Milioni di bambini rimangono sfollati in tutto il Paese, molti dei quali senza un riparo adeguato o strutture igieniche. Un bambino su 4 ha dichiarato ai nostri operatoridi essersi allontanato da casa dall'agosto 2021, e 1 su 10 arebbe migrato per lavoro, senza essere accompagnato. 

Dal 1° ottobre sono rientrate in Afghanistan dal Pakistan circa 451.000 persone. Di cui 139.000 nel solo mese di novembre, secondo UN, dopo che il Pakistan ha annunciato che tutti gli stranieri privi di documenti devono lasciare volontariamente il Paese entro il 1° novembre o rischiano l’espulsione.

La stragrande maggioranza, ovvero l'80%, sono donne e bambini, con quasi un bambino su 4 sotto i cinque anni e oltre il 60% dei rimpatriati hanno meno di 17 anni. Questi bambini hanno bisogno di un posto da chiamare casa, dover poter studiare, crescere ed essere protetto. Molti bambini e le loro famiglie non hanno un posto dove vivere, né soldi per il cibo, e alloggiano in rifugi di base in una situazione precaria e in continuo peggioramento. 

La situazione in Afghanistan dopo i terremoti

Trovandosi su numerose linee di faglia, l’Afghanistan rimane vulnerabile ai terremoti. Basti pensare che nell’ultimo anno ne ha subiti quasi 400 tra cui 3 scosse di magnitudo 6,3 nella provincia di Herat nel mese di ottobre, che hanno contribuito ad aumentare l’instabilità del paese e le esigenze di accoglienza. L'impatto dei terremoti dello scorso ottobre ha aggravato gli effetti a lungo termine della siccità e sta contribuendo a far cadere la provincia di Herat in una situazione di insicurezza alimentare di "emergenza" (IPC4). 

Con i bambini e le loro famiglie che hanno un disperato bisogno di cibo d'emergenza, di un riparo e di altri beni di prima necessità, e con molti servizi pubblici decimati dalle distruzioni, in Afghanistan si affronta l’enorme rischio che un numero ancora maggiore di bambine e bambini sia spinto verso gravi livelli di fame e malnutrizione e non possa accedere al supporto sanitario e nutrizionale di cui ha bisogno.


Dal 1976 a oggi: il nostro intervento in Afghanistan per proteggere i bambini

Lavoriamo in Afghanistan dal 1976 per fornire servizi salvavita ai bambini e alle loro famiglie. Attualmente abbiamo programmi in 16 delle 34 province, sia direttamente che attraverso i partner, in settori quali l'istruzione, la salute e la nutrizione.

Dall'inizio della nostra risposta nel settembre 2021, dopo che i Talebani hanno ripreso il controllo, abbiamo raggiunto più di 4,8 milioni di persone, tra cui 2,4 milioni di bambini, con i nostri servizi salvavita.

Forniamo assistenza medica, nutrizionale e igienico-sanitaria di base nelle aree più difficili da raggiungere attraverso ambulatori mobili, con un focus sui minori e le donne in gravidanza o allattamento. Portiamo avanti progetti di educazione primaria, con particolare attenzione ai bambini con disabilità, garantendo servizi educativi di qualità a bambine e bambini vulnerabili o esclusi dal sistema scolastico. 

Sosteniamo i minori con disabilità e le scuole attraverso la distribuzione di tecnologie assistive, l’eliminazione di barriere architettoniche e il miglioramento delle strutture igienico sanitarie per assicurare la piena accessibilità dei servizi educativi.

Operiamo per contrastare la povertà e il lavoro minorile di bambine e bambini di strada e delle loro famiglie garantendo servizi di protezione e promuovendo un miglioramento delle loro condizioni economiche attraverso percorsi di formazione e accesso ad opportunità generatrici di reddito. Nel 2022 abbiamo risposto all’emergenza causata dagli shock climatici e dalla conseguente crisi alimentare, dagli sviluppi politici in atto e dalla crisi economica supportando le famiglie più vulnerabili attraverso la distribuzione di Multi-Purpose Cash Assistance  (MPCA). Visita la nostra pagina dedicata al nostro intervento in Afghanistan

Note:
[1] OCHA: Afghanistan, unocha.org;

[2] WFP: Afghanistan - Country Brief - febbraio 2024;

[3] IOM DTM B1 Report Afghanistan;

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