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Il taccuino digitale: un ponte tra scuola, extra scuola e famiglia

Mani di bambini sul mouse in una sala computer

Nei Centri Educativi Fuoriclasse, spazi educativi in cui si sostengono i bambini ed i ragazzi attraverso attività laboratoriali e di accompagnamento allo studio, la collaborazione tra scuola, extra scuola e famiglie è una pratica quotidiana ed un elemento indispensabile per raggiungere i risultati attesi.

Insieme ad Alessia Romeo, Programme Lead Apprendimenti e Inclusione Scolastica e Camilla Bianchi, Expert Scuola, andiamo ad approfondire l’utilizzo di un importante strumento che ha la caratteristica di mettere in comune vari punti di vista per lo sviluppo educativo degli studenti.

Che cos’è e come funziona il taccuino digitale? 

Il taccuino è uno strumento digitale che, usando il formato di un padlet, racconta dal punto di vista degli educatori, ma anche degli studenti e dei docenti, il vissuto di un intero anno di frequenza al Centro Educativo. La stesura avviene in modo partecipativo, gli studenti, infatti, esprimono il proprio punto di vista rispetto ai loro singoli traguardi, alle fatiche incontrate durante l’anno di attività, ai consigli dati agli educatori dei centri per migliorare le attività.

All’inizio dell’anno, i docenti compilano alcune schede indicando su quali aree disciplinari sia più urgente intervenire per ogni ragazza o ragazzo coinvolto. Successivamente, inviano ai Centri Educativi Fuoriclasse, gli studenti con maggiore necessità in termini di apprendimento e costruzione relazionale. A questo segue un monitoraggio in itinere e la compilazione di un taccuino, che racconti l’esperienza educativa, da condividere sia con le famiglie che con i docenti.

L’obiettivo è quello di riuscire a restituire una polifonia di voci, attraverso la possibilità di una compresenza dei diversi punti di vista: quello del docente che indica i traguardi di apprendimento, quello dello studente che condivide le proprie risorse e difficoltà e il punto di vista dell’educatore e del volontario che lo hanno accompagnato lungo l’intero percorso.

Attraverso lo strumento padlet, che di per sé stimola la narrazione e l’autonarrazione, si crea un luogo di contenuti ma anche un mezzo per esercitare le competenze digitali degli studenti stessi. Lo strumento, nato all’interno del progetto Fuoriclasse, è stato negli anni rivisto e migliorato insieme ad alcuni docenti e ad un ricercatore dell’Università Bicocca che ci ha stimolato sul senso della valutazione e della condivisione tra scuola, extrascuola e famiglia.

Il ruolo del taccuino per la valutazione finale 

La sfida maggiore è quella di costruire uno strumento che parli la lingua della scuola e che possa essere incluso nel processo valutativo scolastico, ma anche quella delle famiglie e, soprattutto, che sia significativo per ogni bambina e ogni bambino che prendono parte al percorso educativo. 

Inoltre, la collaborazione con la scuola e con i docenti ha consentito di inserire il taccuino digitale tra gli elementi di cui tenere conto in fase di scrutinio. In un periodo complesso per tutti, si è rivelato uno strumento ponte tra scuola ed extrascuola che ha permesso di valorizzare il tempo dedicato e la rete costruita intorno ai singoli ragazzi.

Un altro momento delicato è la condivisione con le famiglie, per cui si è privilegiato un incontro in presenza in modo da permettere anche ai genitori che non hanno i device di poter accedere e visionare insieme il percorso del proprio figlio. Diventando così un’occasione per confrontarsi insieme su quanto accaduto e su come vedono il percorso futuro. Da parte degli studenti è una situazione emotivamente coinvolgente in cui i genitori accedono anche ad una parte del mondo dei propri figli che solitamente non vedono

Possiamo dire che il taccuino digitale è l’esempio di uno strumento che è riuscito a rappresentare lo sguardo che ciascuno aveva sull’altro, come se tutti si stessero guardando contemporaneamente e che ha permesso di raccontarsi, non nascondendo le difficoltà, ma provando ad ascoltare e a promuovere la capacità di vedere e prendere in seria considerazione i diversi punti di vista.

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