Salta al contenuto della pagina

Intelligenza numerica per i più piccoli: che cos’è?

bimbo di spalle mentre gioca con la mamma a un gioco con i numeri

Recenti studi in ambito psicologico hanno dimostrato che l’essere umano nasce predisposto all’intelligenza numerica quanto a quella verbale. Ma che cos’è l’intelligenza numerica e perché è così importante per lo sviluppo cognitivo dei più piccoli?

Che cos'è l'intelligenza numerica

In modo semplicistico possiamo definire l’intelligenza numerica come la comprensione del mondo in termini di numeri e quantità. La caratteristica che la rende così importante per lo sviluppo è la sua precocità. I neonati e i bambini di pochi mesi infatti sono già in grado di percepire la numerosità di un insieme visivo di oggetti in modo immediato, senza bisogno di contare.

Nel video la professoressa Daniela Lucangeli spiega come riconoscere l'intelligenza numerica nei bambini, fin dai primi mesi di vita.


Per fare un esempio. Se pensiamo ad un neonato in braccio alla mamma, sappiamo che, pur non essendo ancora in grado di chiamarla per nome, lui/lei sa perfettamente che è 1. Se nella stanza giunge il papà non saprà ugualmente chiamarlo per nome, ma saprà riconoscere 1 diverso da 1. 

L’intelligenza numerica è una qualità innata e precoce, a differenza del linguaggio e della abilità motorie che hanno bisogno di esercizio e stimolo. Anche se non stimolata fino agli inizi della scuola infatti è un’abilità che non scompare e non si impoverisce per poi ‘rifiorire’ con le attività educative a riguardo. 

Immaginiamo invece di non stimolare le capacità linguistiche e motorie dei bambini per i primi 4-6 anni di vita, avremo delle possibili disabilità.

L'intelligenza numerica per i più piccoli

Allora perché riconoscendone la qualità innata non siamo portati a fare attività di questo tipo con i più piccoli? Probabilmente si pensa che per apprendere capacità matematiche sia essenziale saper contare. L’intelligenza numerica però non ha bisogno del supporto linguistico per poter esser stimolata. 

Esistono infatti dei giochi e degli esercizi che possiamo prendere come spunto, da genitori o da operatori, per fare attività su questo insieme ai bambini. 

Ed è ciò che ha fatto lo Spazio Mamme di Brindisi. Partendo anche loro dagli studi della Prof.ssa Daniela Lucangeli - docente ordinario di Psicologia dello sviluppo presso la facoltà di scienze della formazione dell’Università Ca’ Foscari di Padova - che spiega in maniera semplice e con la naturalezza rassicurante che la contraddistingue, quanto sia importante stimolare i bambini molto piccoli per rafforzare il loro sviluppo cognitivo. Le operatrici dello Spazio hanno quindi pensato di iniziare un laboratorio sull’intelligenza numerica, coinvolgendo mamme e bambini.

In questa avventura hanno coinvolto anche un volontario, il Professor Antonio Leone, fisico nucleare in pensione, che insieme agli operatori dello Spazio Mamme di Torre Maura e Torino, hanno costruito una progettualità, una ricerca e le modalità per avviare il laboratorio di potenziamento dell’intelligenza numerica adattando il tutto al contesto in cui si opera.

Laboratorio 1.2.3. LA FATTORIA DEI NUMERI


Lo Spazio Mamme di Brindisi ha sviluppato il laboratorio intorno al tema della fattoria al fine di rendere il laboratorio più divertente e giocoso. L’obiettivo dell’intervento è stato quello di generare i presupposti, nei bambini in età prescolare per saper quantificare ed interpretare il mondo “reale” utilizzando quella parte di intelligenza numerica innata in ogni bambino. 

 


La metodologia applicata ad ogni incontro, della durata di circa 60 minuti, si è svolta in 3 momenti temporali.

  • 1^ momento (5 minuti): presentazione e illustrazione delle domande guida e schede da utilizzare per l’attività. Le schede sono state tratte dal libro di Daniela Lucangeli, Adriana Molin e Silvana Poli “Intelligenza numerica nella prima infanzia”. In questa fase, rivolta ai genitori, sono state evidenziate e spiegate le finalità di ogni scheda sottolineando i concetti collegati a ciascuna di esse. E’ stato proposto ai genitori di proseguire il lavoro iniziato anche al dì fuori del percorso laboratoriale.
  • 2^ momento (tempo variabile): ogni coppia ha ricevuto copia della scheda didattica, oggetto di lavoro e, dopo un momento iniziale di esempio fatto dai conduttori (operatori e volontari) è stato passato il “Testimone” ai genitori.  Mamme e bimbi hanno lavorato insieme sotto l’osservazione attenta ma non predominante del conduttore. Al compimento del lavoro fatto su ogni scheda, il conduttore, affiancandosi alle mamme e bimbi, ha rafforzato i concetti e la terminologia usata impartendo consigli e suggerimenti per il proseguimento della metodologia al di fuori del centro educativo. Spesso è capitato che durante l’attività mamme e bimbi sono stati invitati a operare non sul proprio tavolino ma su immagini e cartelloni giganti presenti in laboratorio. Le schede più significative sono state rappresentate graficamente.
  • 3^ momento (ultimi 10/15 minuti): bimbi e mamme sono state coinvolti a partecipare in gruppo ad attività di movimento e giochi (indovinelli, mimica, simulazioni pratiche) in modo tale da concettualizzare e lasciare più impresso l’attività svolta in precedenza (“… solo quando mi coinvolgi potrò capire cosa stai dicendo!”).  


Vi riportiamo di seguito le parole e le osservazioni di alcune mamme:

Che cosa hai imparato? 

"I concetti di grandezza e lunghezza, grande e piccolo e le forme, a tal punto che le insegnanti si sono accorte di tutto quello che è stato fatto." (Francesca)

"Che bastano poche e piccole cose per far comprendere ai bimbi i numeri." (Katia)

"Io come madre, ho imparato a relazionarmi in maniera più semplice ed educativa con mia figlia e mia figlia ha imparato tante cose nuove." (Sara)

Per saperne di più visita la pagina con tutti gli articoli sul tema dell'educazione.

Chi ha letto questo articolo ha visitato anche