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La situazione in Turchia e Siria 100 giorni dopo il terremoto

padre e bambino in Siria che trasportano taniche e sacchi dopo il terremoto che ha colpito Turchia e Siria

100 giorni dopo i devastanti terremoti che hanno colpito la Turchia meridionale e la Siria settentrionale, l’impatto del disastro rischia di spingere altri 665mila siriani alla fame mentre, secondo dottori e agenzie umanitarie, l’arresto della crescita dei bambini e la malnutrizione delle donne stanno raggiungendo livelli mai visti prima. 

Terremoto Turchia-Siria: 100 giorni dopo

I terremoti hanno provocato la morte di circa 6mila persone e ne hanno ferite altre 12mila in tutta la Siria. Degli 8,8 milioni di siriani colpiti dal terremoto, 3,7 milioni erano bambini e donne incinte

Prima che il 6 febbraio il primo devastante terremoto colpisse il Paese, in Siria, circa 1 bambino su 4 di età inferiore ai cinque anni, ovvero più di 600mila minori, era già affetto da arresto della crescita. Mentre nella sola Siria nord-occidentale, da giugno a dicembre 2022, i tassi di arresto della crescita dei bambini erano aumentati di mese in mese.  

1 donna incinta su 8 era gravemente malnutrita, con il conseguente pericolo di aborti spontanei, di anemia e persino di morte durante il parto, mentre i loro figli possono nascere prematuri e, se sopravvivono, soffrire di ritardi nello sviluppo. Inoltre, come ci spiega Tareq, 28 anni, medico presso una clinica mobile di Save the Children in Siria, il peggioramento della situazione economica in seguito ai terremoti potrebbe far nuovamente aumentare i livelli già alti di lavoro minorile e di matrimoni precoci ed esporre i bambini e le bambine a maggior rischio di sfruttamento sessuale, traffico e reclutamento nei gruppi armati. 

La situazione oggi in Turchia e Siria

I devastanti terremoti in Turchia e Siria hanno peggiorato le condizioni delle famiglie siriane alle prese con l’aumento del costo della vita, la perdita di reddito e il sistema sanitario ridotto al limite, esponendo alla malnutrizione un numero ancora maggiore di bambine e bambini.

Alcuni punti sulla situazione in Turchia e Siria 100 giorni dopo i terremoti:

  • L'arresto della crescita dei bambini avrà conseguenze sullo sviluppo fisico e cognitivo di milioni di minori: i bambini e le bambine malnutriti corrono anche un rischio maggiore di ammalarsi gravemente o persino di morire se contraggono il colera, che si sta sempre più diffondendo nel Paese dall'inizio dell'epidemia, a settembre 2022.  
  • Prima del terremoto, l'economia siriana era stata decimata da 12 anni di conflitto e dalla recessione economica globale provocata dalla pandemia di COVID-19. Secondo una previsione della Banca Mondiale, l'economia siriana dovrebbe subire una contrazione di almeno il 5,5% nel 2023 a seguito del terremoto, che ha causato anche un'impennata del costo dei generi alimentari di base come il pane, che in alcune aree è aumentato del 20%, e le cipolle, che sono diventate così costose da essere considerate un bene di lusso.
  • Il salario mensile medio in Siria copre oggi solo un quarto del fabbisogno alimentare di una famiglia. 
  • Degli 80mila medici che vivevano in Siria prima dell'inizio della guerra, ne sono rimasti appena 20mila, e in alcune aree del Paese, comprese quelle colpite dal terremoto, c'è appena un medico ogni 10mila persone
  • Inoltre, in Turchia, a cento giorni dal terremoto, il Paese si trova alle prese con l'aumento di episodi di bullismo e autolesionismo tra i minori. Dal campo, ci arrivano le testimoniane degli assistenti e il personale scolastico: “Il bullismo emotivo e fisico tra i gruppi di amici è aumentato e, in alcuni casi, i ragazzi non si scagliano contro gli altri, ma colpiscono se stessi”. 

Il nostro intervento in Turchia e Siria 

La risposta della comunità internazionale alla crisi siriana negli ultimi 12 anni è rimasta bloccata, senza alcuna capacità di sostenere le famiglie a ricostruire i propri mezzi di sussistenza e a proteggersi da future crisi. Il terremoto ha messo a nudo questa situazione, ma ha anche aumentato l’attenzione e la capacità di accesso ad alcune parti del Paese. 

Forniamo assistenza alle bambine e ai bambini in Siria dal 2012, combinando interventi di emergenza e salvavita con attività di ripresa rapida che supportano il ripristino dei servizi di base, con l'obiettivo di raggiungere fino all'ultimo minore in difficoltà. Leggi anche il nostro articolo Terremoto Turchia-Siria: cosa c’è da sapere

Nell'ambito della risposta al terremoto, stiamo distribuendo aiuti attraverso i partner, intervenendo nei governatorati di Idlib e Aleppo, fornendo razioni alimentari di emergenza, coperte, tende e indumenti caldi. Stiamo anche lavorando per assicurarci che i bambini e le loro famiglie possano mantenersi sani e protetti da malattie e disturbi, oltre a fornire servizi di protezione, compreso il supporto psicosociale. In Turchia, stiamo lavorando con partner locali e in stretto coordinamento con il governo per sostenere la risposta all'emergenza nazionale.

Per poter operare al meglio chiediamo il libero accesso a tutte le aree colpite dal terremoto e ai donatori di garantire finanziamenti a lungo termine in modo che le agenzie umanitarie possano passare dal trattamento alla prevenzione, che non solo sarà fondamentale per combattere l'aumento della malnutrizione, ma darà alle famiglie la sicurezza a lungo termine di cui hanno bisogno per ricostruire la loro capacità di recupero. 

Per approfondire leggi il comunicato stampa

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