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Le soluzioni per prevenire la mortalità materno - infantile

madre che ride con bambino al petto

Ogni anno nel mondo 287,000 donne muoiono di parto o per cause relative alla gravidanza. Ciò significa che ogni due minuti muore una madre, una stima di circa 800 donne al giorno.

Nei paesi in via di sviluppo la mortalità materna è 15 volte più alta rispetto ai paesi industrializzati (287,000 morti materne nel mondo delle quali 2,200 nei paesi industrializzati e le rimanenti 284,000 nei paesi in via di sviluppo). Due paesi contribuiscono a 1/3 di tutte le morti materne: l’India con il 19% (56.000) e la Nigeria con il 14% (40.000).

Le cause principali di mortalità materna e infantile sono riconducibili alla mancanza di assistenza sanitaria adeguata prima e durante la gravidanza e nel delicato momento del parto alla cui base vi è l’incapacità dei sistemi sanitari di garantire la presenza su tutto il territorio di medici, ostetriche e infermieri specializzati e di assicurare l’operatività di strutture funzionanti anche nelle comunità più isolate.

A ciò si aggiunge la concreta difficoltà da parte di molte donne ad accedere ad informazioni corrette su come curare la propria salute specialmente nelle fasi più delicate dal concepimento ai primi mesi di vita dei loro bambini.  Per questo occorre migliorare l’assistenza alla gravidanza, al parto e al periodo post-parto. Nonostante una significativa riduzione nelle morti materne (da 543.000 nel 1990 a 287.000 nel 2010), la percentuale di miglioramento è ancora troppo bassa: all’incirca un quarto dei paesi con le più alte percentuali di morti materne hanno registrato progressi insufficienti (in Africa la percentuale di riduzione dal 1990 al 2010 è stata solo del 2.7%).

L’adozione di pratiche igieniche durante il parto è fondamentale per prevenire le infezioni, ma le infezioni materne devono essere riconosciute e trattate durante la gravidanza. Quasi il 50% di tutte le morti neonatali si verificano entro 24 ore dal parto e fino al 75% nella prima settimana post-partum. Le strategia deve incentrarsi su un continuum di approccio di cura che include migliorare i percorsi di gravidanza, migliorare la gestione del parto fisiologico da parte di personale qualificato, facilitare l'accesso ai servizi di emergenza ostetrica e neonatale. E' dunque cruciale lavorare nelle comunità, anche le più remote, raggiungere tutti, soprattutto chi vive in zone isolate e non ha accesso a cure e assistenza. Nelle comunità si ha la possibilità di coinvolgere tutti, adottando approcci partecipativi.

 I risultati sono sorprendenti: la comunità nella sua interezza è educata e informata sui temi della salute materna e infantile, ma anche sulla salute riproduttiva, sulla nutrizione e tutti sono sensibilizzati sull’importanza del ruolo della donna, facilitando cosi l’abbattimento di barriere di genere. Il ponte tra il sistema sanitario e la comunità è rappresentato dalla rete di operatori sanitari comunitari cheequipaggiati con strumenti sanitari (bilance, termometri, strumenti di rianimazione, test antimalarici, dosi supplementari di cibo e vitamina A, materiale informativo e divulgativo, registri) possono visitare le mamme prima e dopo il parto, i neonati e i bambini, diagnosticare le malattie più comuni, informare le madri sui rimedi necessari e le strutture sanitarie disponibili, diffondere le corrette pratiche igieniche, sanitarie e alimentari, deferire verso le strutture sanitarie presenti i pazienti più gravi che non possono essere curati a livello comunitario.  

Koleta, infermiera formata da Save the Children, mostra alla giovane mamma come allattare il suo piccolo, di appena un giorno, nato sottopeso al Lindi Regional Hospital, in Tanzania. Anche la mamma, durante la gravidanza, era sottopeso. Koleta le spiega che il contatto diretto con il bambino riduce le infezioni ospedaliere e mantiene il bambino al caldo, favorisce l’allattamento esclusivo e una ripresa del peso.   Attraverso la rete degli operatori sanitari comunitari molte madri che partoriscono a casa e senza l’assistenza medica possono ricevere i primi accertamenti sul loro stato di salute e nutrizione e su quello dei loro neonati. Inoltre, usufruendo della stessa rete, molte donne in gravidanza possono essere visitate per la prima volta e ricevere indicazioni sulle loro condizioni e su come comportarsi al momento e subito dopo il parto. Le soluzioni per la prevenzioni delle morti materne e neonatali sono semplici e a basso costo.

Prima della nascita

  •  Somministrazione di micronutrienti durante a gravidanza (ferro e acido folico)
  •  Vaccinazione contro il tetano
  • Test per infezioni dovute a trasmissioni sessuali
  • Trattamento preventivo intermittente contro la malaria Intrapartum (alla nascita)
  • Rilevamento e gestione del parto podalico
  •  Sorveglianza del travaglio per una diagnosi precoce di eventuali complicazioni
  •  Pratiche di parto igieniche

Dopo la nascita

  • Marsupioterapia (per i bambini nati sottopeso) nelle strutture sanitarie (si veda scheda)
  • Rianimazione del neonato (help baby breath) (si veda scheda)
  • Promozione alle madri dell’allattamento al seno immediato entro un'ora dalla nascita e per i primi 6 mesi stimolandole a continuare l’allattamento anche per successivi 2 anni
  • Prevenzione e gestione dell’ipotermia
  • Case management a livello comunitario della polmonite
  • Prevenzione e trattamento della malaria
  • Distribuzione di Vitamina A per i bambini

  Inoltre Save the Children

  • Promuove trattamenti vermifughi per donne in età riproduttiva e i bambini sotto i 5 anni
  • Fornisce training e supervisioni per l'erogazione dei servizi e di attività di monitoraggio della crescita a livello comunitario
  • Supporta gli operatori sanitari nel diagnosticare e deferire i bambini con ritardi nella crescita verso le strutture sanitarie, in modo che ricevano cibo supplementare e terapeutico
  • Supporta gli operatori sanitari nel classificare e curare i bambini con febbre e/o deferirli verso le strutture sanitarie dove possono ricevere ulteriori trattamenti se necessari
  • Fornisce informazioni e supporto a chi si occupa dei bambini sulle pratiche di nutrizione come l'alimentazione complementare al latte materno dopo i primi 6 mesi del bambino
  • Fornisce educazione sanitaria alle comunità su un'alimentazione sana e pratiche igienico sanitarie corrette.