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Perché l'allattamento al seno durante le emergenze è prezioso

mamma che allatta al seno

In occasione della settimana mondiale per l'allattamento al seno, non possiamo dimenticare le tante emergenze dove questa preziosa pratica può salvare delle vite. Un gesto tanto naturale quanto vitale per scongiurare il rischio di infezioni e mortalità precoce: i bambini e le bambine che non hanno mai ricevuto latte materno hanno una probabilità di 7 volte maggiore di morire per infezioni rispetto a quelli che ne hanno ricevuto, anche in quantità esigua, nei primi 6 mesi di vita*.

Durante le emergenze è più difficile per le mamme allattare al seno i propri bambini, eppure sono queste le situazioni dove mamma e bambino ne avrebbero più bisogno. L'allattamento, infatti, oltre a prevenire eventuali infezioni nel piccolo, è un calmante naturale per mamma e figlio, grazie al contatto e agli ormoni che rilascia.

Allattare il proprio bambino durante la prima ora dalla sua nascita permette al piccolo di ricevere elementi nutritivi essenziali, anticorpi e il contatto corporeo idoneo a proteggerlo da malattie e morte. Questa semplice pratica, da sola, salverebbe 820.000 vite all'anno*, ecco perchè va protetta. Anche se le politiche dei governi e delle organizzazioni globali per incentivare l'allattamento al seno sono aumentate nel corso degli anni, ancora non è stato fatto abbastanza se si pensa che quasi la metà dei neonati, nel mondo, riceve qualche surrogato del latte materno.

Qui vi raccontiamo come è stato possibile proteggere l'allattamento al seno in due differenti contesti d'emergenza: l'ex campo di rifugiati a Idomeni, in Grecia e l'emergenza del tifone Haiyan, nelle Filippine.

Gli spazi mamma-bambino a Idomeni: allattamento al seno protetto

Anna Pantelia, communications officer per Save the Children International ha raccontato a Save the Children UK la sua visita al campo di rifugiati a Idomeni dello scorso aprile, dove allora erano affollati 10.000 rifugiati e migranti.

Ho passato del tempo a parlare con una madre che proveniva dall'Iraq e stava viaggiando con suo marito e quattro bambini. Mi disse che era troppo costoso comprare del cibo e che era estenuante attenderne tre, quattro ore la distribuzione, insieme ai suoi bambini. Fu allora che le chiesi come nutriva il bambino: tornando dalla sua tenda portò con sé per mostrarmela una bottiglia di latte appena comprata. "Vedi, ho dovuto pagare 14 euro per il latte del bambino, è troppo costoso" mi disse.
 
Durante le emergenze gli ambienti sono spesso altamente infettivi e non adatti alla conservazione del cibo, soprattutto del latte per bambini molto piccoli: per questo, il latte in bottiglia aumenta il rischio di infezione e quindi di mortalità del bambino. Inoltre, al contrario del latte materno, non protegge dalle malattie e risulta essere anche molto costoso. Quali sono i fattori che scoraggiano l'allattamento al seno durante le emergenze? I viaggi lunghi ed estremi a cui le mamme sono costrette uniti al falso mito che lo stress, causato da una situazione emergenziale, possa interrompere la produzione del latte materno. Per alcune madri, lo stress acuto può ridurre solo temporaneamente il flusso del latte che, se stimolato con il contatto del bambino, può essere riattivato.
Ricreare un ambiente tranquillo e riservato dove poter allattare al riparo dei forti disagi dei campi rifugiati è lo scopo degli spazi mamma - bambino che abbiamo realizzato nei campi di Idomeni, Lesbo e Leros. Qui forniamo loro consigli, incoraggiamento e consulenza su pratiche di alimentazione identificando anche quei bambini per i quali l'allattamento non è adatto.

Il "latte materno espresso" come risposta all'emergenza Hayan, nelle Filippine 

Le Filippine fanno parte di quei 20 Paesi dove vive l'80% dei bambini più malnutriti, nel mondo. Essendo un paese particolarmente colpito dai disastri naturali, le organizzazioni locali e nazionali collaborano per evitare la distribuzione su larga scala di surrogati al latte materno, nelle situazioni di emergenza che potrebbero acuire le infezioni e quindi la mortalità dei bambini. In seguito all'emergenza scatenata dal tifone Hayan, nel 2013, il Governo ha tentato di sospendere la direttiva che vieta le donazioni di latte surrogato nelle zone colpite da crisi allo scopo di prevenire la malnutrizione nelle zone del disastro.

Grazie all'attivismo delle organizzazioni nazionali questo non è accaduto mentre è stato messo in atto un piano alternativo di distribuzione emergenziale di "latte materno espresso" per quei bambini rimasti orfani o la cui mamma non poteva allattare.

*dati Unicef

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