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Rifugiati siriani in cerca di lavoro e dignità: la storia di Karima

Rifugiati siriani

Da oltre 4 anni, la guerra in Siria ha sconvolto migliaia di vite umane costringendo più di 4 milioni di rifugiati a cercare salvezza nei Paesi confinanti. Tra questi c’è Karima, 29enne e madre di quattro figli, fuggita in Libano dopo la morte del marito per mano di un cecchino: lei e i suoi bambini erano quasi poveri e questa è la sua toccante testimonianza su come è riuscita a riprendere in mano le redini della propria vita.

Un vicino mi disse che un’organizzazione no-profit stava formando donne nel cucito, nelle abilità in cucina e nel lavoro da parrucchiere per aiutarle ad aprire una piccola attività da casa. Durante i corsi, ho incontrato molte donne libanesi e siriane come me e ho smesso di sentirmi sola.

Mi sono fatta delle amiche, e abbiamo condiviso i nostri problemi facendoci forza l’un l’altra. Non avevo mai sentito parlare di un asciugacapelli prima di allora, ma durante il corso mi sono accorta che ero davvero dotata. Ho iniziato a fare i capelli ai miei vicini e la voce si è sparsa sul fatto che fossi brava.

Ora sono assistente parrucchiere in uno dei saloni della zona. La proprietaria vuole che faccia pratica con lei per un altro mese prima di cominciare a pagarmi uno stipendio fisso. Ero senza speranza, in debito e disperata. Ora le cose stanno finalmente cambiando in meglio. Da qui a un mese avrò dato ai miei bambini tutto quello di cui hanno bisogno senza dipendere da nessuno.

Le parole piene di speranza di Karima affiorano da una situazione in cui i rifugiati siriani affrontano serie difficoltà nel trovare un lavoro nei Paesi ospitanti e, di conseguenza, nel vivere con dignità assicurando ai propri bambini e famiglie le principali necessità. 

Molte infatti sono le restrizioni nel mercato del lavoro per i rifugiati in Libano, Turchia, Giordania, Iraq ed Egitto, ma le loro competenze e abilità possono contribuire in modo positivo alle economie di questi Paesi.  

Scopri di più e leggi il Rapporto "Right to a Future" sui rifugiati siriani