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Scuola inclusiva: a che punto siamo

Murales studenti

A 50 anni dalla Lettera a una professoressa scritta da un gruppo di studenti di Don Milani, e soprattutto in una società che sulla sfida educativa si gioca il futuro, non si può trascurare il valore di una scuola realmente inclusiva e accogliente, in grado di ridurre le disparità, la povertà educativa e la dispersione scolastica in Italia.

Gli eventi di attualità di questi giorni ci hanno portati ad una riflessione sul tema dell’inclusività nelle scuole in Italia.

È grave infatti che l’autovalutazione delle scuole, il cui scopo è definire criticità e punti di forza della scuola stessa per migliorare il rendimento scolastico e ridurne la dispersione, venga utilizzata alla stregua di pubblicità per attirare iscrizioni, in un Paese che, a guardare le statistiche sulla natalità, sta diventando solo per vecchi. Questi episodi non sono che un ulteriore indicatore delle difficoltà che il sistema scolastico italiano sta incontrando nel suo delicato compito di abbattere le barriere culturali e sociali per offrire ad ogni studente in Italia la possibilità di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni.

Il ciclo intergenerazionale della povertà educativa e di quella materiale devono essere considerati un allarme sociale e la scuola ha il dovere di combattere le diseguaglianze di partenza. Sono infatti le differenze sociali ad operare spesso in maniera negativa sulle carriere scolastiche (e professionali poi) degli alunni che partono in condizioni più svantaggiate.

Quello che emerge dall’Atlante dell’Infanzia a Rischio 2017 Lettera alla scuola, è un quadro composito, dove accanto ad eccellenze, anche sul piano dell’inclusività, si registra una tendenza alla segregazione scolastica, che parte già dalla scuola elementare. In altre parole, gli studenti che presentano maggiori problemi di carattere sociale, economico e culturale sono orientati e indirizzati verso le stesse scuole e addirittura – all’interno della stessa scuola - in alcune classi “ghetto”.

Tra le pagine dell’Atlante, si legge inoltre di una correlazione tra condizioni di svantaggio sociale e maggiore incidenza delle ripetenze, anche a parità di risultati. (OCSE PISA).

L’OCSE divide gli istituti italiani in 4 categorie, sulla base di un apposito indice di status socioeconomico e culturale, ed evidenzia come nelle scuole caratterizzate da un indice ESCS medio più basso viene bocciato un alunno su quattro, mentre in quelle con un indice più elevato a essere bocciato è appena uno studente su venti. Oltre alla provenienza socio culturale, nel nostro Paese è stata rilevata una correlazione statisticamente significativa tra il tasso di ripetenze e l’avere genitori migranti (+117% di probabilità di essere bocciati).

Anche un’analisi approfondita dei risultati ai test Invalsi conferma questa ingiustizia e la persistenza della ‘segregazione’ non solo tra scuole, ma anche tra classi. I dati elaborati da INVALSI a partire dalle prove realizzate nell’anno scolastico 2016-17 mostrano, ad esempio, come già a partire dalla scuola elementare, la variabilità tra classi sia più che doppia rispetto al valore ritenuto fisiologico.

La segregazione scolastica è un problema da affrontare energicamente e senza più ritardi perché incide pesantemente sulla capacità di sviluppare resilienza da parte dei più giovani e contribuisce a creare una società divisa e scarsamente equa. Il recentissimo approfondimento sui dati Pisa 2015, condotto dagli studiosi dell’Ocse (“Quali paesi e quali scuole aiutano gli studenti svantaggiati a raggiungere buoni risultati ai test Pisa”), dimostra infatti come l’Italia, il Paese che mostra la più scarsa eterogeneità intra-classe tra tutti i paesi Ocse (insieme ad Olanda e Turchia), sia anche quello che ha meno studenti ‘resilienti’ della media: solo 1 su 5 tra gli studenti del quarto più svantaggiato ottiene ai test Pisa un livello sufficiente nelle tre discipline base (Lettura, Matematica, Scienze).  

Dalla prossima settimana i redattori di Underadio, la radio fatta da studenti contro la discriminazione, promuoveranno interviste a approfondimenti sulle posizioni espresse in questi giorni da alcuni istituti scolastici a proposito delle discriminazioni nelle proprie scuole.