Sul campo per salvare Muna dalla malnutrizione
Fatima era incinta di Muna quando insieme alla sua famiglia ha lasciato Taiz, la loro città di origine in Yemen. “All’inizio pensavamo che guerra e violenze si sarebbero placate, ma non è stato così”, ricorda Fatima quando racconta l’inizio della sua storia.
Il viaggio è stato molto difficile. Si sentiva esausta e temeva che da un momento all’altro la strada che stava percorrendo insieme ai suoi cari venisse bombardata, non desiderava altro che arrivare in un posto sicuro il più velocemente possibile. Il loro viaggio è stato difficile e lungo, due giorni per raggiungere il sud del Paese anziché le 4 ore che sarebbero necessarie in condizioni di pace.
Fatima e la sua famiglia oggi vivono in un campo per sfollati interni nel governatorato di Lahj, nel sud dello Yemen, dove è venuta alla luce la piccola Muna. Oggi la bimba ha 11 mesi ed è gravemente malnutrita, è nata sana ma è stata ben presto colpita da diarrea e febbre persistenti.
“Quando l’ho vista in queste condizioni mi sono spaventata tantissimo, temevo che stesse morendo - racconta Fatima - il giorno dopo l’ho portata in uno dei vostri centri di cura e il medico le ha diagnosticato la malnutrizione”.
Muna oggi è assistita dal nostro staff e i medici si stanno prendendo cura di lei, ma la sua situazione è molto delicata.
“Senza le medicine e il nutrimento di cui ha bisogno potrebbe morire” – spiega la dottoressa Masar Khalid, assistente nutrizionale del nostro staff sul campo in Yemen – cerchiamo di arrivare a tutti i bambini più bisognosi, più o meno lontani dal nostro centro di cura. Ma dobbiamo fare sempre di più, perché le difficoltà sono davvero tante”.
Dall’inizio del conflitto in Yemen il tasso di malnutrizione è aumentato esponenzialmente e sono migliaia i bambini come Muna che hanno urgente bisogno di cure e nutrizione.
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