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Verso il G7: un’occasione per rilanciare gli impegni nella lotta alla malnutrizione

Il 26 e 27 maggio si riuniranno a Taormina i leader del G7 per affrontare – tra gli altri – il problema dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione che oggi colpisce circa 159 milioni di bambini (Unicef, WHO, World Bank, 2015).

La malnutrizione è infatti un'emergenza globale giornaliera e non solo a causa delle carestie, evidenti oggi nelle crisi umanitarie che stanno mettendo in ginocchio Yemen, Sud-Sudan, Nigeria e Somalia, ma anche per via della carenza quotidiana di cibo di qualità, per la quale oggi 200 milioni di bambini non possono sviluppare a pieno il proprio potenziale.

Le conseguenze umane ed economiche della malnutrizione infantile sono profonde. Oltre ad essere una delle principali cause di morte (ogni anno 3.1 milioni di bambini muoiono a causa della malnutrizione), a breve termine è anche causa di malattie e livelli più bassi di apprendimento e attenzione scolastica. A lungo termine, i bambini malnutriti hanno uno sviluppo delle competenze inferiore e una più alta probabilità di vivere, da adulti, in condizione di povertà.

Per questo, chiediamo ai governi dei Paesi G7 un rinnovato impegno politico a sostegno della nutrizione anche attraverso lo stanziamento di risorse aggiuntive.

È necessario sfruttare ogni singola opportunità per supportare e sostenere una buona nutrizione infantile. Molte iniziative sulla nutrizione si concentrano nei primi 1000 giorni di vita dopo il concepimento - periodo nutritivo determinante per garantire un buon sviluppo del bambino. La buona notizia è che il periodo dell’adolescenza potrebbe rappresentare una seconda fase della crescita nella quale poter agire per garantire un buon sviluppo dell’organismo.

La malnutrizione in adolescenza, quando la crescita è rapida, può avere implicazioni drammatiche sulla salute in età adulta. A maggior ragione se si tratta di ragazze in gravidanza, il cui stato di malnutrizione si ripercuote sui figli. Nascere da una madre con problemi di crescita - che abbia sofferto di malnutrizione cronica prima e durante la gravidanza - aumenta del 15% le probabilità che il bambino abbia gli stessi problemi. Per questo, migliorare la salute delle ragazze (e future madri) in adolescenza - prima di una gravidanza - è la cosa migliore da fare nell’interesse dei bambini che verranno.

E’ importante cogliere ogni opportunità, anche a livello globale, per muovere passi avanti verso il secondo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile che prevede entro il 2030 di porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile. I leader del G7 devono quindi agire con determinazione per garantire a tutti, ma soprattutto ai bambini più vulnerabili, il diritto ad un cibo di qualità.