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Contrastare la povertà educativa con il progetto DOTi

ragazzo con macchinario durante un corso di formazione per save the children

Nel 2022 in Italia il 13,4% dei minori, circa 1,27 milioni, viveva in povertà assoluta: un dato in crescita rispetto al 12,6% dell’anno precedente e con differenze territoriali rilevanti che vanno dal 15,9% del Mezzogiorno al 12,3% del Nord e all’11,5% del Centro. Sempre nel 2022, circa un minore su tre (il 29,6%, oltre 2,7 milioni) era a rischio povertà ed esclusione sociale.

Per contrastare gli effetti della povertà materiale sui percorsi formativi di ragazze e ragazzi, abbiamo promosso, grazie al contributo dell’8x1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, il progetto “DOTi - Diritti ed Opportunità per Tutte e tutti”, attraverso il quale sono state erogate, da ottobre 2020 a oggi, 1792 doti, per raggiungere le 2000 entro il 2024.

Doti: il progetto per contrastare la povertà educativa

Il progetto DOTi vuole contrastare la povertà educativa attraverso progetti personalizzati che sostengono ragazze e ragazzi che vivono in contesti più svantaggiati nei loro percorsi, promuovendo le loro aspirazioni.
Le doti educative erogate dal progetto, rappresentano un valido strumento per contrastare la povertà educativa in Italia, nonché per fornire a bambine, bambini e adolescenti gli strumenti necessari per acquisire una maggiore fiducia nelle proprie capacità, anche attraverso la possibilità di realizzare attività fondamentali per la crescita come quelle sportive e culturali.

DOTI: l’intervento e i risultati 

La povertà materiale è spesso una delle cause principali dell’abbandono scolastico, che in Italia è all’11,5% con le percentuali più alte in Sicilia (18,8%), Campania (16,1%) e Sardegna (14,7%). Ma le condizioni economiche delle famiglie hanno un impatto significativo anche su altri aspetti della vita di bambine, bambini e adolescenti: tra questi, la possibilità di fare sport e partecipare ad attività culturali come visite a musei e frequentare cinema e teatri.

Ad esempio, nel 2022, tra i minori che vivono in famiglie con risorse economiche ottime o adeguate più di uno su due pratica sport in modo continuativo (55,6%), mentre la proporzione scende a 2 su 5, ovvero il 40,7%, tra quelli che vivono in famiglie con risorse economiche scarse o insufficienti.

I minori che vivono in famiglie con risorse economiche scarse o insufficienti:

  • vanno meno a teatro (il 13% rispetto al 17% di quelli che vivono in famiglie con risorse economiche ottime o adeguate),
  • visitano meno musei o mostre (il 26,3% contro il 34,9%) e monumenti (il 19,7% contro il 28,4%),
  • vanno meno al cinema (il 44,4% contro il 52,8%). 

Ad oggi, per contrastare gli effetti della povertà materiale, delle 1792 doti erogate dal progetto DOTi, 658 (il 36,7%) sono legate al diritto allo studio, 1134 (il restante 63,3%) allo sviluppo di talenti e aspirazioni. Da marzo a novembre 2023 sono state assegnate 361 doti, il 23,8% delle quali finalizzato ad assicurare il diritto allo studio, in particolare per l’acquisto di libri di testo e dei kit scolastici. Il 5,2% ha finanziato corsi professionalizzanti o materiale didattico specifico per istituti professionali, mentre il restante 71% delle doti del 2023 è stato destinato allo sviluppo di talenti e aspirazioni. Di queste in particolare, il 53,7% riguarda attività sportive, il 29,2% centri o campi estivi, il 17,1% attività come musica, informatica e lingue. 

L’esperienza di Giovanni al progetto DOTi

Le doti educative, ideate e sviluppate all’interno del programma Illuminiamo il futuro, presso i Punti Luce, consistono in un intervento personalizzato di sostegno a bambine, bambini e adolescenti che vivono in situazioni di grave svantaggio socio-economico. La dote, che viene assegnata in seguito a un patto educativo sottoscritto dal beneficiario e dalla sua famiglia, fornisce beni o servizi ai minori che si trovano in condizioni certificate di fragilità e vulnerabilità socio-economica, attestate dai servizi sociali e dalla scuola.

Ne è un esempio la storia di Giovanni, che proviene da un contesto economico difficile, con un rendimento scolastico discontinuo. Il progetto DOTi gli ha consentito di accedere a un corso professionalizzante di saldatura e adesso Giovanni si dedica allo studio con più costanza e dedizione. Ecco una testimonianza della sua esperienza:

“Il corso da saldatore è stato molto importante sia da un punto di vista umano sia da quello professionale. Ho vissuto un’esperienza fantastica che mi ha portato a rivalutare la possibilità di iscrivermi all’Università, per esempio alla facoltà di Biotecnologie. So che dovrò continuare a lavorare per mantenermi negli studi ma ho capito che la conoscenza permette di arrivare più lontano”.

Le doti educative sono diventate inoltre negli anni una “buona pratica” che, grazie al nostro intervento, è stata in alcuni casi adottata dagli enti istituzionali che hanno fatto proprio lo strumento, inserendolo negli interventi pubblici a favore dei minori.

“Il buon esito di DOTi nasce anche dal coinvolgimento dell’intera comunità educante, delle famiglie e delle realtà dei territori, che lavorano insieme per ridurre i rischi di dispersione scolastica e garantire a bambine, bambini e adolescenti gli strumenti necessari per sviluppare i propri talenti, a prescindere dalle condizioni economiche di partenza”, dichiara Raffaela Milano, Direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children.


Per approfondire leggi il comunicato stampa

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