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Nord-est Siria: la malnutrizione infantile aumenta del 150%

bambino siriano malnutrito in braccio alla madre mentre gli misurano il livello di malnutrizione tramite braccialetto MUAC

"Ogni giorno abbiamo a che fare con più bambini malnutriti del giorno precedente”. È questa una delle prime dichiarazione fatte da Sara Ali, specialista in nutrizione nei nostri centri. Altri nostri operatori ci riferiscono che gli screening sulle bambine e i bambini malnutriti nei 19 centri nutrizionali nei campi della Siria nordorientale e nelle comunità sono quadruplicati, da 256 a oltre 1.000.

Povertà e crisi economica

La Siria affronta la peggiore crisi economica dall'inizio della guerra nel 2011, con il 90% dei 18 milioni di abitanti che vivono in povertà. Almeno il 60% della popolazione si trova in condizioni di insicurezza alimentare e la situazione peggiora di giorno in giorno. Questo ha portato all’aumento del numero di bambini malnutriti nel nord-est della Siria di oltre il 150% negli ultimi sei mesi

Negli ultimi tre anni, la combinazione del conflitto, della siccità, della crisi finanziaria libanese e della pandemia COVID, ha causato una caduta libera della valuta siriana a livelli mai registrati prima. I prezzi dei generi alimentari sono saliti alle stelle, con un aumento di quasi l'800% tra il 2019 e il 2021 e continuano ad aumentare nel 2022, mentre il reddito medio delle famiglie non è aumentato.

Questa situazione sta condannando un numero sempre maggiore di persone a soffrire la fame. Come ci viene raccontato da Maha, un padre che lavora come spazzino e fatica a sbarcare il lunario per sfamare i suoi cinque figli, tra cui il più piccolo Ameen, che è malnutrito: "La guerra ha portato con sé la fame estrema. Saltiamo i pasti per conservare qualcosa da mangiare per il giorno dopo. Non ricordo l'ultima volta che i miei figli hanno mangiato carne o dolci. A volte desiderano la carne e mi chiedono di procurargliene un pò. Io mento loro dicendo che lo farò il giorno dopo. Non lo faccio mai. Non avrebbero nulla da mangiare se lo facessi. La nostra colazione è fatta sempre e solo di tè e pane".

Il nostro intervento 

Lavoriamo in Siria dal 2012, raggiungendo oltre cinque milioni di persone, tra cui più di tre milioni di bambine e bambini in tutto il Paese. La nostra programmazione combina interventi di emergenza e salvavita con attività di recupero precoce che sostengono il ripristino dei servizi di base, tra cui la protezione dell'infanzia, l'istruzione, la risposta alle emergenze, la sicurezza alimentare e i mezzi di sussistenza, l'igiene e i servizi igienico-sanitari, la salute e la nutrizione.  

Sebbene diverse organizzazioni stiano lavorando per fornire cibo ai gruppi più vulnerabili, le risorse disponibili non sono sufficienti per assicurare a tutti i bambini l'accesso a un'alimentazione equilibrata, essenziale per la loro salute e la loro crescita. Chiediamo ai donatori di intensificare gli sforzi per affrontare la crisi alimentare e alleviare il suo impatto devastante sui bambini. Inoltre, chiediamo ai leader riuniti in Egitto per il vertice sui cambiamenti climatici COP27 di riconoscere gli impatti climatici che già colpiscono le comunità e i bambini di tutto il mondo, come la siccità nel nord-est della Siria, in particolare quelli provenienti da Paesi a basso reddito e quelli che sono colpiti da disuguaglianze e discriminazioni.

Per approfondire leggi il comunicato stampa.

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