L’Organizzazione esprime preoccupazione per la sicurezza e il benessere dei ragazzi scomparsi e condanna gli attacchi a scuole e studenti come violazione dei diritti dell’infanzia.
La voce di Stefano Accorsi in un progetto che ha come obiettivo quello di avvicinare anche i più piccoli al mondo della poesia. Parte dei ricavati a sostegno del programma Proteggiamo i bambini di Save the Children.
La denuncia diffusa oggi nel nuovo rapporto “Reversing Gains”, con il quale l’Organizzazione rivela la necessità per molti minori di lavorare per portare a casa dei soldi per la famiglia e chiede la riapertura in sicurezza delle scuole.
Il concorso artistico per under 21 quest'anno è dedicato ai diritti delle bambine. Una giuria di eccezione per premiare i vincitori: Cristina Comencini (audiovisivo), Fabio Lovino (foto), Chiara Gamberale (narrativa), Francesca Valla e Elena Favilli.
L’iniziativa è sostenuta dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e dalla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile. Dopo una formazione specifica i volontari seguiranno settimanalmente bambini e ragazzi in modalità on-line.
Particolarmente grave la condizione dei minori in Afghanistan, Yemen, Sud Sudan, Repubblica Democratica del Congo e Sahel centrale. L’Organizzazione chiede una risposta globale urgente per scongiurare una catastrofe umanitaria.
A ottobre registrato il più alto numero di vittime tra i minori dall’inizio del cessate il fuoco nel marzo scorso. L’Organizzazione denuncia una situazione intollerabile e invita tutte le parti in conflitto a rispettare le leggi internazionali umanitarie.
Oltre 40mila persone sono rimaste senza casa. I più esposti sono i bambini e le famiglie di pastori, già gravemente colpite da siccità, inondazioni e sciami di locuste. L’Organizzazione è presente nelle aree interessate per rispondere all’emergenza.
Ancora troppo poche le ragazze che denunciano episodi di molestie: il 29% fa finta di niente per paura della reazione e il 21% per vergogna. Più di 1 ragazza su dieci pensa la violenza sessuale possa essere causata da modi di fare o dall'abbigliamento.
Non si ferma l’export di armi verso l’Arabia Saudita dai Paesi del G20, un flusso che ha superato di 3 volte il valore degli aiuti alla popolazione. Appello delle organizzazioni umanitarie per lo stop alla vendita delle armi che alimentano il conflitto.
L’Organizzazione - per la Giornata Mondiale Infanzia - chiede agli Stati di sostenere la dichiarazione volta a evitare l'uso di armi esplosive nelle aree popolate e rilancia la serie di podcast “Children of war”.