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Somalia: stretta nella morsa della fame e della crisi climatica

bambino somalo in primo piano mentre gli viene misurato dall operatrice la malnutrizione e sullo sfondo donna con bambino piccolo sulle gambe

Arrivano drammatiche notizie da Baidoa, una città meridionale della Somalia: 230 è il numero dei corpi di bambine e bambini che sono stati seppelliti nel cimitero della città. Le giovani vittime sono state uccise dalla malnutrizione che sta salendo a livelli mai visti dall'ultima carestia dichiarata nel Paese 11 anni fa.

Le famiglie sono esauste. Ogni piccola tomba è segnata da rocce e cespugli spinosi su cui le famiglie piangono e pregano.
Molte famiglie hanno camminato per giorni dai villaggi colpiti dalla siccità per cercare aiuto. Sebbene questa dovrebbe essere la stagione delle piogge mentre è caduto meno del 60% della pioggia attesa, un segnale di allarme che preannuncia la quinta stagione mancata consecutiva. 

Casi di malnutrizione pari alla carestia del 2011 

A Baidoa il numero di bambini trattati per la peggiore forma di malnutrizione è aumentato di oltre cinque volte tra gennaio e ottobre, mentre la fame insegue le famiglie sfollate per la crisi climatica. I dati preliminari di un'indagine condotta dagli operatori sanitari della comunità su 90.000 bambini della città indicano che i tassi di malnutrizione acuta sono pari a quelli del 2011. Durante la carestia del 2011-12, circa 260.000 persone sono morte, metà delle quali prima ancora che fosse di-chiarata. Circa il 50% delle vittime erano bambini di età inferiore ai cinque anni. 

Il ministro degli Affari umanitari dello Stato sud-occidentale della Somalia, Abdinasir Abdi Arush, ha detto di sperare che non venga dichiarata la carestia. "Credo che abbiamo l'opportunità di evitarla", ha detto, ma Claire Sanford, Vicedirettore umanitario di Save the Children UK, sottolinea che i bambini stanno morendo di fame indipendentemente dal fatto che la soglia tecnica ufficiale della carestia non sia stata raggiunta. “I nostri centri sono invasi da madri che fanno tutto il possibile per evitare che i loro figli diventino un altro tumulo in un cimitero. C'è un disperato bisogno di più denaro per aiutarle a salvarli", ha affermato Sandford.

Con il tuo sostegno possiamo intervenire con rapidità e salvare la vita dei bambini vittime di questa emergenza. Il nostro intervento, senza di te, non sarebbe possibile. Dona ora. 

Le testimonianze delle famiglie allo stremo 

Più di 600.000 persone costrette a lasciare le loro case dalla crisi climatica si sono accampate in 500 campi intorno alla città alla disperata ricerca di acqua e cibo. Molti sono arrivati troppo tardi per poter ricevere le cure salvavita per i loro bambini malati.

In un tumulo in un'altra zona della città chi ha seppellito racconta di 17 bambini, tra cui fratelli e sorelle piccoli, sotterrati uno accanto all'altro. Una delle bambine sepolte qui è Mana Madey, che aveva sette anni. "Non era malata. È stata la fame. Si è ammutolita, sono rimasta con lei ed è morta", ha raccontato sua madre, Sirad, seduta accanto al letto vuoto della bambina nella tenda della sua famiglia.  

Altre donne hanno perso i figli durante faticosi viaggi a piedi di diversi giorni mentre i mariti andavano in direzioni diverse in cerca di lavoro. Si stima che quest'anno in Somalia la siccità abbiamo costretto a sfollare fino a 1,1 milioni di persone, soprattutto donne, bambini e anziani. Altre parole strazianti vengono da Mahupo Ali, una madre di tre figli: “Ho cercato di trovare aiuto, ma per Ahmed era troppo tardi. Ha esalato gli ultimi due respiri ed è finita lì. Non ha nemmeno pianto". Era incinta quando è arrivata in un campo vicino e lì ha partorito il suo bambino ma non è riuscita a produrre abbastanza latte per nutrirlo.

Safiyo Nur, di 28 anni era partita con sei figli ma è arrivata a Baidoa con cinque. "Dentro di me mi sento come se stessi bruciando, ma fuori devo rimanere calma per gli altri miei figli", ha dichiarato la madre. Sua figlia, Ajapo, 5 anni, è morta tra le sue braccia sotto un albero il primo giorno di cammino. Non ha avuto altra scelta che seppellirla sul ciglio della strada e continuare il viaggio.

Il nostro intervento 

Operiamo in Somalia e Somaliland dal 1951 e ha programmi in tutto il Paese a sostegno delle esigenze sanitarie, educative e alimentari dei bambini. Lo scorso anno il suo lavoro nella regione ha raggiunto direttamente oltre 3 milioni di persone, tra cui 1,7 milioni di bambini. 

Ad ottobre, con la campagna Emergenza Fame abbiamo lanciato un appello urgente per aiutare a prevenire che centinaia di migliaia di bambini e di bambine muoiano di fame. Scopri di più sulla campagna, i progetti supportati e le attività.

Per approfondire leggi il comunicato stampa.

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