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10 cose da fare per proteggere i bambini dopo un evento drammatico

10 cose da fare per proteggere i bambini dopo un evento drammatico

Le drammatiche alluvioni che hanno colpito la regione dell’Emilia Romagna stanno causando morti, feriti e un alto numero di sfollati tra la popolazione. In Emilia-Romagna sono più di 200mila le bambine, i bambini e gli adolescenti che vivono nelle zone colpite dalle alluvioni e dalle frane, che stanno sperimentando da giorni la paura, l’incertezza. 

Sono moltissimi i bambini e le bambine costretti a vivere in contesti d'emergenza, in ogni angolo del mondo. Bambini/e troppo spesso costretti, per motivi diversi, ad abbandonare la propria casa e a perdere tutte le abitudini, che per loro rappresentano tutto l'universo di riferimento. 
Per fornire loro il necessario supporto psicologico e dare un adeguato supporto per superare un evento drammatico e riprendere quanto prima la propria vita, ecco un decalago creato per proteggere i bambini e le bambine nei contesti di emergenza.

Cosa fare per proteggere i bambini dopo un evento drammatico

  • 1. Evitare che i bambini/e stiano troppo davanti alla televisione o ai media di comunicazione: continuare a veder immagini del disastro non aiuta i bambini e le bambine a superare il trauma, perché potrebbero non capire che si tratta di immagini registrate e pensare che l’evento catastrofico sia ancora in corso.
  • 2. Ascoltare attentamente i bambini e le bambine: prima di fornire loro informazioni, cercare di capire qual è la percezione dell’evento e quali i loro interrogativi in merito. Iniziare a dialogare con loro per fornire delle spiegazioni chiare di quanto accaduto, che siano comprensibili in base all’età, lasciando che esprimano le proprie preoccupazioni e tranquillizzarli.
  • 3. Rassicurare i bambini e le bambine e fornire loro il primo supporto psicologico: rasserenarli spiegando loro quello che si sta facendo per proteggerli, nonché informarli che durante un’emergenza la cosa che si considera prioritaria è aiutarli, affinchè si sentano al sicuro.
  • 4. Accettare l’aiuto di esperti: in caso di vittime in famiglia è importante considerare di rivolgersi a personale specializzato per aiutare sia i bambini che gli altri membri della famiglia a superare il trauma della perdita. Inoltre, anche se non hanno sperimentato direttamente questo shock, bisogna considerare che i bambini/e possono essere stati turbati da scene che hanno visto o storie che hanno ascoltato. I genitori devono prestare particolare attenzione ad ogni cambiamento significativo nelle abitudini relative a sonno, nutrizione, concentrazione, bruschi cambiamenti d’umore, o frequenti disturbi fisici senza che ci sia un’apparente malattia in corso, e in caso questi episodi non scompaiano in un breve lasso di tempo, si consiglia di rivolgersi a personale specializzato.
  • 5. Aspettarsi di tutto: non tutti i bambini/e reagiscono allo stesso modo ad eventi traumatici e con lo sviluppo, le capacità intellettuali, fisiche ed emozionali dei bambini cambiano. Se i più piccoli dipendono dai propri genitori per avere la chiave d’interpretazione di quanto accaduto, quelli più grandi e gli adolescenti attingono informazioni da varie fonti. Tener presente che soprattutto gli adolescenti possono essere maggiormente colpiti da queste storie proprio perché in grado di capire meglio. Benché i ragazzi più grandi sembrano avere più strumenti a loro disposizione per gestire l’emergenza, hanno comunque bisogno di affetto, comprensione e supporto per elaborare l’accaduto
  • 6. Dedicare tempo e attenzione: i bambini e le bambine hanno bisogno di sentire che gli adulti di riferimento sono loro particolarmente vicini e di percepire che sono salvi e al sicuro. È fondamentale parlare, giocare con loro e soprattutto ascoltarli, trovare il tempo per svolgere apposite attività con i bambini/e di tutte le età, leggere loro storie o cantare l’abituale ninnananna per farli addormentare.
  • 7. Essere un modello: i bambini e le bambine imparano dai grandi come gestire le emergenze. Occorre essere attenti ad esprimere le proprie emozioni di fronte ai bambini a seconda della loro età.
  • 8. Imparare dall’emergenza: anche un evento drammatico può essere un’opportunità di far capire ai bambini e alle bambine che tutti viviamo in un mondo dove possono accadere queste cose e che in questi momenti è essenziale aiutarsi l’un l’altro.
  • 9. Aiutare i bambini/e a ritornare alle loro normali attività: quasi sempre i bambini traggono beneficio dalla ripresa delle loro attività abituali, dal perseguire i propri obiettivi, dalla socialità. Quanto prima i bambini ritorneranno al loro ambiente abituale e meno si continuerà a parlare del sisma, più riusciranno a superare velocemente il trauma.
  • 10. Incoraggiare i bambini e le bambine a dare una mano: aiutare gli altri può contribuire a dare ai bambini/e un senso di sicurezza e controllo sugli eventi. Soprattutto gli adolescenti possono sentirsi artefici di un cambiamento positivo. È pertanto importante incoraggiare bambini, bambine e giovani a dare il loro aiuto alle organizzazioni che assistono i loro coetanei.

Per l’emergenza alluvione in Emilia-Romagna, siamo pronti ad intervenire a sostegno della continuità educativa dei bambini e delle bambine colpiti dall’emergenza, in rete con le scuole e l’associazionismo territoriale. Leggi le ultime notizie su Alluvione Emilia Romagna.

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