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Dall'ECCD alla scuola primaria

Perché

La regione del Tigray in Etiopia è spesso colpita da gravi siccità e la condizione di povertà diffusa impedisce a molti bambini di crescere sani e di frequentare la scuola. Il paese è generalmente scosso da shock climatici che ne destabilizzano sia le scorte d’acqua che le possibilità di portare avanti un allevamento proficuo. Le problematiche legate a siccità ed inondazioni influiscono negativamente sull’agricoltura, che però deve fare i conti anche con le pratiche agricole tradizionali e la conseguente mancanza di inclusione femminile. Questo meccanismo pone sotto stress il sistema di approvvigionamento, lasciando una gran parte della popolazione priva di mezzi di sostentamento, ripercuotendosi dunque sulle comunità, sia isolandole che esponendole a malattie. L’isolamento è una delle problematiche che, unite alla bassa qualità delle infrastrutture, evidenzia le mancanze dei sistemi educativi e sanitari, mettendo a repentaglio la sicurezza dei bambini, soprattutto quando caratterizzati da una grande variabilità nelle esigenze di apprendimento. Agli inizi di novembre, il paese è piombato in un conflitto che ha coinvolto le forze militari nezionali etiopi e regionali del Tigray, instillando un clima di grave insicurezza e portando 50.000 persone a scappare verso il Sudan in cerca di un rifugio.

Che cosa

Save the Children ha implementato i primi due progetti triennali di Educazione e Sicurezza Alimentare in Tigray nel 2013, per supportare la strategia del Ministero dell’istruzione etiope che intende potenziare l’istruzione prescolare, attraverso l’istituzione delle “Classi O”, ovvero scuole materne dedicate ai bambini di 3-6 anni che altrimenti non avrebbero accesso all’istruzione. Ci siamo preposti di formare una nuova generazione di insegnanti con competenze nell‘insegnamento prescolare e nella specifica istruzione delle materie scientifiche anche nelle scuole primarie; di sensibilizzare e soprattutto coinvolgere in modo attivo i genitori meno consapevoli dell’importanza dell’istruzione per tutti i bambini, incluse le bambine e i minori affetti da disabilità. E ancora abbiamo abbracciato la sfida di rendere i genitori di questi bambini economicamente autosufficienti, per evitare che siano costretti ad utilizzare i propri figli come forza lavoro nei campi, negando loro così un futuro migliore. Questa nuova fase di progetto nasce sul solco tracciato dai successi raggiunti nei precedenti interventi e mira a rafforzare l'economia familiare, assicurare l'accesso alla scuola materna e garantire un passaggio facilitato dall'istruzione prescolare a quella primaria.

Attività principali e alcuni risultati raggiunti

  • Abbiamo terminato la costruzione di un blocco scolastico (di 4 aule) tenendo in considerazione l’inclusione dei bambini con disabilità e le bambine, costruendo rampe e dividendo le latrine in maschi/ femmine; queste aule serviranno circa 400 studenti all’anno.

  • Abbiamo fornito 33 kit con materiali per l’insegnamento/apprendimento che comprendono giochi e materiali per l’apprendimento di varie materie (matematica, geografia, scienze e alfabetizzazione); inoltre abbiamo distribuito 230 libri per gli angoli di lettura nelle scuole del progetto. 

  • Abbiamo formato 45 facilitatori delle classi “O” e 310 genitori attraverso delle visite a domicilio e fornito 1490 kit per l’apprendimento a casa. Dopo la formazione i facilitatori hanno seguito costantemente i bambini e le famiglie durante il lockdown, guidandoli nella didattica a casa.

  • Abbiamo raggiunto 108 beneficiarie (tutti donne) e fornito loro un piccolo capitale iniziale per avviare una piccola impresa, così come abbiamo formato 48 donne sui principi base del marketing e dello sviluppo di una piccola impresa.

  • Per garantire la continuità dell'apprendimento dei bambini nella regione durante la chiusura della scuola a causa del Covid-19, abbiamo organizzato attività di apprendimento a distanza e a domicilio. Con il supporto del governo locale, abbiamo trasmesso le lezioni a distanza mediante la radio e portato avanti attività di educazione all’aperto e in piccoli gruppi. 

*I dati qui pubblicati si riferiscono al periodo che va dall'inizio del progetto all'ultimo aggiornamento disponibile.