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Infanzia: Save the Children, la nomina del Garante Nazionale dell’Infanzia sancisca nell’agenda politica la centralità dei diritti dei minori nel nostro paese

Save the Children esprime piena soddisfazione per la nomina del Garante nazionale dell’infanzia in Italia. Auspichiamo che con questo atto si apra finalmente una fase nuova, nel nostro Paese, di impegno per i diritti dei bambini e degli adolescenti da parte delle istituzioni ad ogni livello.

La scelta per questo importante incarico di Vincenzo Spadafora, attuale presidente del comitato Unicef Italia, è un segno di riconoscimento e di attenzione nei confronti di tutto il vasto mondo delle associazioni che si battono per un pieno riconoscimento dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e che in questi anni, spesso in solitudine ed in condizioni di crescente difficoltà, è stato concretamente al fianco dei minori, a partire da quelli più a rischio. Pertanto un sincero apprezzamento va ai Presidenti delle Camere, Renato Schifani e Gianfranco Fini per la decisione assunta.

“E’ proprio nella capacità di mettere in rete le tante forze associative presenti nel territorio italiano, gli stessi garanti regionali dell’infanzia e le diverse strutture pubbliche a partire, ad esempio, dall’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia, - afferma Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children in Italia - che si dovrà concentrare il lavoro cruciale del Garante, per ridurre le sperequazioni di trattamento dei bambini a secondo che nascano in una regione o in un'altra; per intercettare e divulgare le migliori prassi di difesa dell’infanzia dalla povertà crescente, dagli abusi, dal disagio sociale, dalla tentazione di abbandonare gli studi, e soprattutto dall’incapacità della società italiana di oggi a guardare al futuro dei propri ragazzi come alla scelta più importante della Nazione”.
Sono numerosi i problemi che gravitano intorno al pianeta infanzia che il nuovo Garante dovrà affrontare cercando soluzioni che abbiamo un impatto di lungo termine. Save the Children, che ha da poco pubblicato l’Atlante dell’infanzia a rischio, ricorda che in Italia 1.876.000 minori vivono in povertà relativa e il 18,6% in condizione di deprivazione materiale, mentre sono 653 mila i bambini e ragazzi in povertà assoluta, privi cioè dei beni essenziali per il conseguimento di uno standard di vita minimamente accettabile. I ragazzi italiani inoltre vivono in città sempre meno a misura di bambino con un tasso di motorizzazione altissimo, pari ad una media di 3/4 macchine ogni minorenne. Anche la dispersione scolastica è un fenomeno molto diffuso, basti pensare che nel nostro Paese esistono circa 1 milione di early school leavers, giovani tra i 16 e i 24 anni che hanno conseguito soltanto l’attestato di scuola secondaria di I grado e che non prendono parte ad alcuna attività di formazione. Inoltre il 12,3%, più di 1 su 10 studenti, degli iscritti al primo anno delle scuole secondarie di II grado (licei, tecnici, professionali, eccetera) interrompe la frequenza e non si iscrive all’anno successivo. Non si può infine ignorare la condizione di quasi 1 milione di minori stranieri che vivono in Italia, di cui 572 mila sono bambini e ragazzi nati in Italia, le cosiddette seconde generazioni: 1 minore su 2 con il capo famiglia straniero vive oggi in famiglie a basso reddito e il tasso di bocciati nella scuola secondaria di secondo grado fra gli alunni con cittadinanza non italiana è circa il doppio di quello registrato fra gli studenti italiani.

“Esprimiamo pertanto i migliori auguri di buon lavoro a Vincenzo Spadafora, che potrà contare sul pieno sostegno di Save the Children per il suo importante e complesso lavoro” conclude Claudio Tesauro.

Per ulteriori informazioni:
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