Nel 2018 13.5 milioni di bambini che ancora non avevano compiuto un anno non hanno ricevuto i vaccini base previsti per la loro età (come quelli per difteria, tetano e pertosse). 2/3 di questi bambini vive in aree colpite da conflitto rendendo ancora più difficile la fornitura di assistenza medica e le cure necessarie.
I bambini che non hanno ricevuto l’immunizzazione di base è molto probabile che non siano raggiungibili da qualsiasi servizio sanitario. Malattie come il morbillo, la polio, il colera, la polmonite, la febbre gialla e la difteria, per le quali un vaccino efficace e sicuro esiste, colpiscono i bambini che vivono in zone di guerra e che si ritrovano quindi senza prevenzione e assistenza medica e in molti casi non sopravvivono.
I bambini che soffrono di malnutrizione inoltre, come spesso accade in Paesi in guerra a causa della mancanza di cibo e/o dell’aumento insostenibile del prezzo per i beni primari, sono ancor più a rischio di morire in caso di malattia. Come loro i bambini che sono sfollati internamente o nei Paesi limitrofi a quelli in guerra, vivono nei campi dove l’assistenza medica e la fornitura di beni essenziali non è affatto semplice.
Con la pandemia da Covid-19 in corso la salute dei bambini è ancor più minacciata: i sistemi sanitari faticano a coprire le malattie più comuni facilmente prevenibili e curabili e le vaccinazioni rischiano di non essere portate a termine.