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Calais: centinaia di bambini a rischio di abusi e violenze mentre prosegue lo sgombero della “Giungla”

È disponibile per interviste da Calais la portavoce di Save the Children Valentina Bollenback (in lingua italiana) Tel: +44 7770940519 / +44 7961778643

Nella “Giungla” di Calais, dove le ruspe sono in azione per completare lo sgombero del campo, centinaia di minori non accompagnati non sono ancora riusciti a effettuare il processo di registrazione e ora non hanno un posto sicuro dove stare e dove trascorrere la notte, e sono quindi esposti all’alto rischio di subire abusi e violenze.

Save the Children, l’Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e a promuoverne i diritti, esprime profonda preoccupazione per la situazione sempre più tesa nella cosiddetta “Giungla” e per le condizioni sempre più precarie nelle quali si trovano attualmente numerosi bambini e adolescenti, che avrebbero invece urgente bisogno di essere trasferiti in un’area sicura.

Per procedere al trasferimento dei minori non accompagnati in una zona del campo a loro riservata, protetta dalle ruspe e attrezzata con i container, i bambini devono effettuare la registrazione presso le autorità. Al momento, circa 800 bambini e adolescenti sono stati spostati in questa parte della “Giungla”, tuttavia il processo di registrazione si è chiuso poco dopo mezzogiorno e decine di bambini non sono stati registrati e non hanno alcuna informazione su quel che sarà il loro destino.

"I rifugiati e i minori non accompagnati sono stati finora in coda in maniera calma e ordinata, in attesa della registrazione, ma continua a esserci enorme confusione e mancanza di informazioni. In più, nelle ultime ore la situazione sta diventando sempre più tesa. C'è una massiccia presenza di polizia e l’avanzata delle ruspe non fa che instillare un senso di paura e sgomento nei bambini, che si rendono conto che non hanno ancora un posto sicuro dove andare", afferma Dorothy Sang, operatrice di Save the Children nel campo di Calais.

Save the Children esprime preoccupazione anche per i bambini che attualmente sono nella zona del campo attrezzata con i container, visto che alle organizzazioni umanitarie specializzate nella protezione dei minori non è stato in alcun modo permesso di accedere. Con il prosieguo dello sgombero, pertanto, i minori vulnerabili non possono più rapportarsi agli operatori umanitari che li hanno finora supportati e accedere ai servizi di cui hanno potuto usufruire.

"Le autorità francesi stanno realizzando lo sgombero della Giungla di Calais in tutta fretta, senza porre la dovuta attenzione ai bisogni di protezione dei bambini più vulnerabili. Siamo di fronte a un evidente abbandono delle proprie responsabilità che sta esponendo bambini e adolescenti a rischi molto gravi per la loro vita” - afferma Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children - Ad aprile scorso, quando una parte del campo è stata sgomberata, 129 bambini sono scomparsi e nessuno sa cosa sia accaduto loro. Ora ci sono tutte le probabilità che questo accada di nuovo, ma su una scala molto più grande. Stiamo esortando le autorità a fermare lo sgombero finché gli oltre 1.000 bambini attualmente presenti nel campo non vengano registrati e finché la loro protezione non venga garantita”.

A Calais, Save the Children, in collaborazione con Refugee Youth Service, ha allestito diversi punti di informazione per i minori, lungo tutto il percorso verso i centri di registrazione, per fornire a bambini e adolescenti soli il supporto di cui hanno bisogno in questo momento

Per ulteriori informazioni:

Tel 06-48070023/63/81/82

ufficiostampa@savethechildren.org

www.savethechildren.it