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Etiopia, carenza d’acqua: da Esselunga 253 mila euro a Save the Children in favore del progetto “Acqua un bene vitale”

Costruzione di pozzi per fornire acqua potabile. Realizzazione di latrine e di punti d’acqua per lavarsi le mani. Diffusione di metodi per la depurazione dell’acqua ad uso domestico. Corsi di formazione su pratiche igieniche corrette rivolte alla comunità e al personale sanitario locale. Produzione e distribuzione di materiali di informazione sul corretto uso dell’acqua.

Sono le principali azioni e attività che Save the Children sta per avviare nell’ambito del progetto “Acqua un bene vitale” in 9 comunità della regione etiope del Tigray e di cui beneficeranno circa 72.000 bambini e rispettive famiglie.

Un progetto reso possibile grazie a Esselunga che ha donato all’organizzazione internazionale 253.000 euro .

“Siamo grati a Esselunga per il sostegno e l’aiuto che con questa donazione darà a migliaia di bambini che stanno vivendo una situazione di grave disagio e necessità”, commenta Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia. “Purtroppo l’Etiopia e anche la regione del Tigray sono alle prese con una preoccupante carestia e siccità a cui ha corrisposto un forte rialzo dei prezzi dei generi alimentari, con pesanti conseguenze sulla condizione sanitaria e sociale di tanti minori e delle loro famiglie”.

In Etiopia il 12% dei bambini muore prima dei 5 anni per malattie facilmente prevenibili e causate anche dalla mancanza di acqua e igiene.
In particolare si stima che nella regione del Tigray la carenza di acqua, e dunque le scarse condizioni igieniche, siano responsabili dell’80% delle malattie, tra le quali diarrea, malattie della pelle, dissenteria, scabbia, tifo, febbri ricorrenti, parassiti intestinali. A ciò si aggiunga l’assenza di servizi igienici che non fa che amplificare il problema perché crea le condizioni per la trasmissione di malattie e aumenta le possibilità di contaminazione dell’acqua: solo il 18,9% della popolazione della regione può usufruire di bagni e latrine.

La carenza di acqua ha poi un impatto devastante sull’agricoltura da cui dipende oltre l’85% della popolazione del Tigray. La produttività del settore agricolo è spesso al di sotto dei livelli di sussistenza e ciò spiega la diffusa malnutrizione anche fra i minori: 1 bambino su 2 sotto i 5 anni è in ritardo con lo sviluppo, 1 su 4 è rachitico.

La scarsa disponibilità di acqua incide infine in modo particolare sulla vita delle bambine: la raccolta dell’acqua è infatti un compito cui sono deputate ragazze e donne che devono talvolta fare ore di cammino per raccoglierla in quantità sufficiente a tutta la famiglia.
Questo non solo le espone a rischi di violenza lungo il tragitto, ma impedisce loro di dedicarsi ad altre attività produttive utili al nucleo familiare e alle più piccole di frequentare la scuola.
“L’ obiettivo del progetto che stiamo avviando è duplice”, prosegue Valerio Neri, “da un lato garantire maggior accesso all’ acqua potabile e a servizi igienici per i bambini e le loro famiglie, dall’altro favorire una migliore conoscenza e adozione di pratiche igieniche corrette. Così facendo contribuiremo alla riduzione della mortalità e morbilità infantile, causate per lo più da malattie dovute alle scarse risorse idriche e da una non adeguata conoscenza e adozione di norme igieniche”.

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
Tel 06 48070023-71
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it

Save the Children è la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e la promozione dei diritti dei bambini. Opera in oltre 100 paesi nel mondo con una rete di 27 organizzazioni nazionali e un ufficio di coordinamento internazionale: la International Save the Children Alliance.
Save the Children è presente in Etiopia dal 1984, dove ha iniziato ad operare portando cibo, acqua potabile e cure mediche ad oltre 500 mila persone colpite da una devastante carestia. A tutt’oggi le attività dell’organizzazione internazionale cercano di rispondere alle sfide di un paese che è tra i più poveri del pianeta. I progetti e gli interventi riguardano la povertà cronica e l’insicurezza alimentare, le precarie condizioni sanitarie in cui versa la gran parte della popolazione, la crescente diffusione dell’HIV/AIDS e l’inadeguatezza del sistema scolastico ed educativo. A seguito inoltre della recente grave crisi dovuta alla combinazione di siccità, carestia e aumento esponenziale del prezzo dei generi alimentari, Save the Children sta portando aiuto a circa 900.000 tra bambini e adulti, in 6 delle regioni più colpite.

ESSELUNGA opera nella grande distribuzione ed è presente in Italia con 132 punti vendita, circa 18 mila dipendenti e un fatturato 2007 di 5,4 miliardi di euro.
L’azienda è costantemente impegnata nell’innovazione di prodotto, nella salvaguardia dell’ambiente e nella tutela del consumatore: produttore oltre che distributore, i suoi punti di forza si concentrano nel settore dei prodotti a proprio marchio (il marchio “Esselunga”, comprensivo tra gli altri dei prodotti certificati Ecolabel e dei prodotti “Esselunga Bio”) e dei prodotti freschi (carne e pesce a filiera controllata con garanzia di tracciabilità e frutta e verdura da lotta integrata “Naturama”).
Esselunga detiene una quota dell’8,9% del mercato italiano degli iper e supermercati (fonte IRI Infoscan, dati a Gennaio 2008). Per ulteriori informazioni: Ufficio Marketing Esselunga Tel 02 923671 marketing@esselunga.it ; www.esselunga.it.