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Nel 2024 un bambino su tre in Afghanistan soffrirà la fame a livelli critici

Quasi 8 milioni di bambini in Afghanistan - ovvero uno su tre – inizieranno il nuovo anno affrontando livelli di fame critici: le condizioni climatiche sempre più rigide infatti minacciano le comunità già messe a dura prova dalla siccità, dai terremoti e dalle difficoltà economiche. Lo dichiara Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro. 

I nuovi dati pubblicati dall'IPC, il sistema di classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare, prevedono un aumento del numero di persone che affronteranno livelli di crisi o di emergenza alimentare in Afghanistan durante i mesi invernali, sebbene la situazione sia migliorata rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. 

Secondo le stime, 15,8 milioni di persone - più di un terzo della popolazione del Paese – saranno costretti a fronteggiare una crisi alimentare acuta prima del marzo 2024. Quasi la metà di questi, ovvero 7,8 milioni, sono bambini. Durante l'inverno, le opportunità di lavoro si riducono e i prezzi di cibo e carburante aumentano, secondo la classificazione IPC.

Il Paese deve anche far fronte al crescente numero di afghani che ritornano dal Pakistan e dall'Iran.  Circa 460.000 persone sono rientrate in Afghanistan da settembre, dopo che il Pakistan ha intimato agli stranieri privi di documenti di lasciare il Paese, e altre 345.000 sono rientrate dall'Iran, secondo le autorità di fatto del Paese.

Zeba* e la sua famiglia stanno sopportando il peso di questa crisi. Di recente ha portato la figlia di 7 mesi in una clinica nel nord dell'Afghanistan gestita da Save the Children. 

"A volte non abbiamo pane da mangiare e andiamo a dormire affamati. Vedere la mia bambina indebolirsi di giorno in giorno e piangere per il cibo è devastante", ha raccontato.

Per le persone in Afghanistan che già vivono in condizioni di disagio economico, l'inverno porta con sé ancora più sfide. L'anno scorso, un'ondata di freddo brutale a gennaio ha ucciso almeno 160 persone, con le temperature scese a -34 gradi Celsius.

Edris*, 30 anni, vive in una tenda con la sua famiglia da quando il devastante terremoto ad ottobre ha ucciso più di 2.000 persone nella provincia di Herat. Come accaduto ad altre 48.000 persone, la sua casa è stata danneggiata. A Herat nevica intensamente e Edris* è preoccupato che i suoi tre figli vivano durante i mesi di freddo acuto in una tenda che prima avrebbe usato per i suoi animali. Senza un riparo, inoltre, è improbabile che i suoi animali sopravvivano all'inverno, con una conseguente perdita di reddito per la famiglia.

“Le nostre case sono inagibili e non sappiamo come sopravvivere a questo inverno. Qui sarà coperto di neve per settimane, le vie di comunicazione saranno bloccate e queste zone saranno gelate", ha spiegato.

I bambini e le bambine sono più vulnerabili durante una crisi alimentare e rischiano la malnutrizione e l'indebolimento del sistema immunitario. Il rigido clima invernale minaccia di aggravare questi rischi per la salute, portando potenzialmente a problemi respiratori, ipotermia e polmonite.

La fame può anche avere effetti duraturi sullo sviluppo fisico e cognitivo dei bambini, oltre che un impatto psicologico.

"Si stima che, nel 2024, 7,8 milioni di bambini non avranno abbastanza da mangiare. La fame, unita al freddo pungente in gran parte dell'Afghanistan, creerà una situazione di grave pericolo per i bambini. I loro bisogni nutrizionali devono essere soddisfatti. Gli aiuti umanitari insufficienti mettono a rischio vite umane ogni giorno che passa”, ha dichiarato Arshad Malik, Direttore di Save the Children in Afghanistan.

"Oltre agli aiuti umanitari immediati per soddisfare le esigenze di base, abbiamo bisogno di sforzi concertati per affrontare le cause alla radice di questa crisi alimentare, che è determinata da una combinazione di cambiamenti climatici, instabilità economica, mancanza di lavoro e prezzi elevati dei prodotti alimentari.

"L'Afghanistan sta vivendo una catastrofe dopo l'altra: inondazioni, terremoti e siccità hanno sradicato le vite dei bambini. Il Paese sta ora affrontando l'ulteriore pressione di centinaia di migliaia di persone che ritornano dal Pakistan e dall'Iran. Il 2024 deve essere un anno migliore per i bambini afghani.

"La comunità internazionale deve riprendere i programmi di sviluppo per soddisfare i bisogni di base e sostenere la ripresa dell'economia afghana".

Save the Children sostiene le comunità e protegge i diritti dei bambini in tutto l'Afghanistan dal 1976, anche durante i periodi di conflitto e i disastri naturali. Abbiamo programmi in nove province e collaboriamo con partner in altre sette province.

*I nomi sono stati cambiati per proteggere l’identità degli intervistati.

Per informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children
Tel. 3316676827 - 3385791870 – 3455508132
ufficiostampa@savethechildren.org
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