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Primo intervento della storia oggi al Consiglio di Sicurezza ONU di una ragazza minorenne, per proporre la partecipazione attiva dei bambini ai processi di pace

Una ragazza si rivolgerà oggi personalmente al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) a New York per la prima volta nei suoi quasi 70 anni di storia, con la sua testimonianza diretta di crescita in uno dei luoghi più violenti del mondo, la Colombia, per chiedere che i bambini abbiano voce nei processi di pace attuali e futuri del Paese. 
 
Violeta*, 17 anni, colombiana, ha collaborato con Save the Children -  l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro - per garantire il coinvolgimento dei bambini nel processo di pace nel suo Paese, e la sua partecipazione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite rappresenta un'importante pietra miliare per i bambini colpiti dai conflitti e per una loro partecipazione significativa nei processi decisionali di alto livello che hanno un impatto sulle loro vite. Nel suo intervento al dibattito aperto annuale Children and Armed Conflict, Violeta presenterà alcune proposte su come le Nazioni Unite e i suoi Stati membri possano promuovere una partecipazione sistematica, significativa ed etica dei bambini ai processi di pace. Inoltre, chiederà alla comunità internazionale di sostenere gli sforzi attuali e per i dialoghi di pace, la lotta e la prevenzione del reclutamento forzato e la piena attuazione della Dichiarazione sulle Scuole Sicure in Colombia.
 
La conoscenza dell'impatto del conflitto colombiano sui bambini e l'importanza della protezione dell'infanzia in tempo di guerra fanno di Violeta la portavoce ideale delle idee, delle richieste e delle raccomandazioni dei bambini sopravvissuti al conflitto armato colombiano.
 
Nel suo discorso Violeta ha sottolineato che "Un Paese che non permette ai suoi bambini, adolescenti e giovani di partecipare e costruire un percorso di pace è un Paese che si condanna a ripetere un futuro di guerra. Sono qui per rappresentare i bambini e gli adolescenti della Colombia. Sono una ragazza e ho 17 anni, cosa che di solito non accade perché nella maggior parte degli spazi di partecipazione la rappresentanza è maschile e adulta."
 
Wang Le, Rappresentante alle Nazioni Unite e direttore dell'Ufficio di Advocacy Globale di Save the Children a New York, ha dichiarato "Siamo molto emozionati e orgogliosi di sostenere Violeta in questa occasione storica. Il fatto che una ragazza sieda per la prima volta nell'aula di uno dei più importanti organi decisionali del mondo è un enorme passo avanti per le ragazze, i bambini e la nostra più ampia comunità globale. Negli ultimi anni, la comunità internazionale si è sempre più concentrata sul rendere i processi di pace più inclusivi e partecipativi, con sforzi per coinvolgere gruppi tradizionalmente emarginati o esclusi come le donne e i giovani. Tuttavia, nonostante questa tendenza generale verso una maggiore inclusività, i processi di pace hanno sistematicamente fallito nell'includere i bambini, nonostante il fatto che i bambini siano spesso colpiti in modo sproporzionato dai conflitti armati e abbiano il diritto di partecipare alle decisioni che riguardano le loro vite e sappiamo che ci sono modi per coinvolgere i bambini in modo sicuro e significativo".
 
Secondo una recente ricerca di Save the Children, 468 milioni di bambini nel mondo, più di 1 su 6, vivono in aree colpite da conflitti armati.
 
*Nome modificato per proteggere l'identità

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