Almeno 250.000 persone, tra cui circa 100.000 bambini, sono intrappolate ad Aleppo est, negli ultimi quartieri ancora nelle mani dell’opposizione, in seguito all’assalto condotto nelle ultime ore dall’esercito siriano e dai suoi alleati.
In poco più di 36 ore le forze lealiste hanno conquistato diversi distretti chiave della città, costringendo migliaia di persone a fuggire verso l’area controllata dall’opposizione. Qui, secondo Save the Children, l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e a promuoverne i diritti, le persone in fuga si trovano di fronte a uno scenario di vera e propria devastazione, dove uomini, donne e bambini vivono ormai da settimane in edifici fatiscenti, senza cibo e in condizioni precarie.
"Con così tante persone intrappolate in uno spazio sempre più piccolo, i bambini diventano bersagli indifesi sotto le bombe. Le testimonianze raccolte dai nostri partner siriani ad Aleppo est ci parlano di famiglie spaventate, che non sanno se riusciranno a superare la notte", racconta Sonia Khush, Direttore di Save the Children in Siria.
Migliaia di persone, tra cui numerosi bambini, in questo momento non hanno un tetto sopra la testa e non hanno un posto dove mettersi al riparo dall’offensiva dell'esercito siriano.
"Sappiamo che decine di famiglie sono state trasferite nelle zone di Aleppo est recentemente conquistate dall’esercito e dai suoi alleati, ma da allora i contatti con loro sono stati persi. Siamo profondamente preoccupati per la loro sicurezza e per le condizioni di vita in cui stanno vivendo, soprattutto considerando che esistono rapporti, ad ora non confermati, che raccontano di uomini e ragazzi separati dalle loro famiglie, sottoposti a interrogatori e persino arrestati”, prosegue Sonia Khush.
Amira*, un'infermiera che lavora ad Aleppo est, racconta che l’ospedale nel quale operava è stato bombardato da un attacco aereo e che i medici e gli infermieri sono stati costretti a rifugiarsi nel seminterrato, dove continuano tuttora, con grande difficoltà e scarsezza di attrezzature, a fornire cure mediche ai feriti.
"Non soltanto le persone devono cercare di fuggire e mettersi al riparo dagli attacchi aerei, ma allo stesso tempo corrono il rischio crescente di rimanere vittime dei numerosi ordigni inesplosi sparsi per la città, che hanno già ucciso o ferito civili inermi. In questo scenario, con l’offensiva dell’esercito siriano che proseguirà anche nelle prossime ore e giorni, sono soprattutto i bambini a subire le conseguenze inaccettabili di un conflitto cruento e sanguinoso”, afferma ancora Sonia Khush.
Save the Children continua a chiedere con urgenza l’apertura di canali umanitari che consentano alle famiglie di fuggire in maniera sicura e che permettano agli operatori umanitari di fornire cure mediche e acqua pulita alla popolazione civile in tutta Aleppo est. L’Organizzazione sollecita inoltre tutte le parti in conflitto affinché la protezione dei bambini sia garantita in maniera urgente e prioritaria e affinché questi ultimi siano risparmiati dalle violenza che si sta abbattendo in queste ore sulla città siriana.
*Il nome è di fantasia per proteggere la privacy dell’infermiera
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