I partner locali di Save the Children riferiscono anche di quattro ospedali colpiti nella giornata di ieri. Nei rifugi sotterranei i bambini sono senza acqua e servizi igienici, esposti al rischio di contrarre malattie.
Save the Children ribadisce che nessuno dei casi di presunte molestie sessuali che sarebbero state commesse da membri dello staff: quelli riportati si riferiscono a comportamenti inappropriati di alcuni membri dello staff nei confronti di colleghi
Nel conflitto brutale esploso nell’area del Kasai nella Repubblica Democratica del Congo tra il 2016 e il 2017 hanno perso la vita più di 3.300 persone e 1,4 milioni, tra cui centinaia di migliaia di bambini, sono state costrette alla fuga.
Migliaia di bambini siriani sono in gravissimo pericolo a causa dell’escalation dei combattimenti nell’enclave sotto il controllo dell’opposizione a Idlib.
Devastanti le conseguenze sulla loro vita e sul loro stesso futuro, oltre ai gravissimi rischi per la loro salute. Se la tendenza non cambierà, entro il 2030 a rischio altre 15 milioni di bambine e ragazze.
Il nuovo rapporto “Dangerous ground” rivela che nel 2017 più di 720.000 siriani sono rientrati in Siria, tuttavia per ogni persona che ritorna nel Paese ci sono 3 persone costrette a fuggire dalle loro case a causa della violenza del conflitto.
Torna il Safer Internet Day (#SID2018), la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione Europea che, giunta alla sua XV edizione, si celebra quest’anno il 6 febbraio, in contemporanea in oltre 100 nazioni nel mondo.
Alla vigilia del Safer Internet Day, l’Organizzazione lancia l’indagine “Che genere di tecnologie?”, che indaga sulle differenze di genere nei comportamenti e abilità digitali.
Il nuovo centro per i minori stranieri non accompagnati offre servizi di base, consulenza legale, corsi di italiano, laboratori artistici e musicali, attività culturali, orientamento al lavoro.
Save the Children chiede la fine immediata dei combattimenti scoppiati due giorni fa ad Aden tra i separatisti del sud e il governo appoggiato dalla coalizione a guida saudita
Nell’anno passato solo il 30% degli oltre due milioni di persone che vivono in aree sotto assedio o difficilmente raggiungibili sono state raggiunte dai convogli di aiuti. Imperativo che i negoziati di Vienna lavorino per porre fine alla violenza.
Siamo sconvolti e inorriditi dalla violenza contro il nostro staff ma determinati a riprendere quanto prima le nostre attività nel Paese. Il sito e l'account social diventano neri in segno di cordoglio.