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Copertura mediatica dei conflitti: dall’Ucraina alle guerre dimenticate

bambino in siria con zaino in spalla che cammina su un terreno distrutto dalla guerra

La guerra in Ucraina ha riportato l’attenzione alla brutalità dei conflitti e al terribile impatto sui bambini. Ma nel mondo ci sono tante altre guerre dimenticate o con poca attenzione mediatica, come le guerre in Siria e in Yemen: sono circa 468 milioni le bambine e i bambini che nel 2022 hanno vissuto in una zona di guerra. 

Con l'ampia attenzione dei media sull'Ucraina in seguito all'escalation del conflitto, abbiamo esaminato qual è stata la copertura mediatica anche degli altri conflitti nello stesso periodo.

I dati sulla copertura mediatica dei conflitti

I conflitti peggiori sono spesso quelli di cui si parla di meno, le cosiddette guerre dimenticate.

Secondo la nostra analisi nel Rapporto “The Forgotten Ones”, è emerso che Yemen, Siria, Afghanistan, Somalia e Repubblica Democratica del Congo sono in cima alla lista dei 10 Paesi più pericolosi in cui essere un bambino. Il rapporto, pubblicato in occasione del lancio della campagna Bambini sotto attacco, comprende anche i dati sulla copertura mediatica nei 10 Paesi più colpiti dai conflitti da quando la guerra in Ucraina si è intensificata all'inizio del 2022 effettuata grazie alla piattaforma di monitoraggio dei media Meltwater, tra il 1° gennaio e il 30 settembre 2022. Ecco alcuni dati chiave:

  • L'Ucraina ha ricevuto una copertura mediatica cinque volte superiore a quella di tutti e dieci i Paesi colpiti da conflitti peggiori per l'infanzia messi insieme.
  • Nello stesso periodo, lo Yemen, il peggior Paese in conflitto per i bambini,  ha avuto solo il 2,3% di copertura mediatica rispetto all'Ucraina.

L'analisi fornisce indicazioni preziose sulla quantità di copertura mediatica data ai diversi conflitti e sui bisogni e le esperienze dei bambini che ne sono colpiti.

Il grafico qui sotto, estrapolato dal rapporto, rivela un netto divario tra le guerre dimenticate rispetto all’Ucraina

grafico della copertura mediatica dei conflitti rapporto tra i 10 paesi peggiori e Ucraina

La copertura mediatica influenza gli aiuti umanitari?

La questione se l'attenzione dei media influenzi gli stanziamenti dei donatori per gli aiuti umanitari è stata dibattuta per molti anni. I fattori che influenzano gli aiuti umanitari possono essere molteplici: 

  • Interessi geopolitici,
  • Questioni di politica estera,
  • La vicinanza geografica,
  • La storia coloniale,
  • I legami commerciali
  • La lingua. 

Ma cosa prevedono i piani umanitari? In ambito umanitario vengono preparati piani annuali per rispondere ai bisogni più urgenti. Vengono presentati dall'ONU e dai partner alla comunità internazionale, con un prezzo. I piani includono interventi sulla protezione dell'infanzia, ovvero sforzi per prevenire le violazioni contro i bambini e assistere i bambini che hanno bisogno di protezione in diversi modi. I piani complessivi sono cronicamente sottofinanziati, circa il 60%. Concentrandosi sulla protezione dell'infanzia all'interno dei piani, vengono ricevuti ancora meno fondi necessari, solo il 20%. [1] 

Sulla base di interviste approfondite con direttori e responsabili politici di grandi Paesi donatori, i ricercatori sostengono che, mentre la copertura mediatica nazionale di rapida diffusione può aumentare i livelli di aiuto per un'emergenza improvvisa, gli stanziamenti annuali per gli aiuti umanitari, più ampi e consolidati, non sono influenzati dalla pressione delle notizie.

Al contrario, molti degli intervistati nello studio hanno spiegato di interpretare la mancanza di attenzione da parte dei media come un indicatore della necessità di un maggiore sostegno. Ad ogni modo, è stato anche notato che, al 4 novembre 2022, i piani di risposta umanitaria dei 10 Paesi, sono finanziati in media solo al 43%. A fronte dell'aumento dei bisogni umanitari a livello globale, l'opinione prevalente è che semplicemente non ci sono abbastanza risorse per rispondere ai bisogni ovunque.

L'UCRAINA E L'ARTE DEL POSSIBILE

Negli ultimi anni, a livello globale, è diventato normale che i piani di risposta umanitaria presentino grandi lacune nei finanziamenti. Ciò significa che i bambini non possono usufruire di servizi salvavita, come cibo, acqua, protezione e istruzione. Poiché si dice che le risorse non sono sufficienti, i partner umanitari sono costretti a prendere decisioni difficili sulla distribuzione dei fondi. Tuttavia, la capacità della comunità internazionale di unirsi collettivamente per garantire finanziamenti rapidi ed efficaci è stata dimostrata dal sostegno all'Appello lampo per l'Ucraina e alle sue successive revisioni.

La copertura mediatica della crisi in Ucraina ha ricordato a molti la brutalità della guerra e cosa significa essere un/a bambino/a che vive in guerra. Tuttavia, l'importanza della cronaca degli eventi in Ucraina dovrebbe ricordare a tutti noi che molte delle gravi violazioni che si stanno verificando in quel Paese sono state perpetrate per anni ai danni delle bambine e dei bambini in conflitti prolungati e meno denunciati.

L'Ucraina dovrebbe essere considerata una lezione su ciò che è possibile fare. Ha evidenziato che, quando c'è una volontà politica e finanziaria collettiva, il sistema di aiuti può muoversi in modo efficace ed efficiente per garantire il sostegno ai bambini. Ora il mondo deve agire rapidamente per garantire che i bambini che vivono nei 10 Paesi più colpiti dai conflitti siano meglio protetti, in modo che milioni di bambine e bambini non subiscano traumi fisici e psicologici e disabilità per tutta la vita.

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Note: 

[1] Data Hub - Stop the War on Children 

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