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Emergenza fame: 276 milioni di persone colpite nel mondo

Bambino keniota in braccio alla madre mentre un dottore misura il livello di malnutrizione mettendo il braccialetto MUAC attorno al braccio

Il Corno d'Africa è stato paralizzato dalla siccità dopo quattro stagioni consecutive di mancate piogge, con 18,4 milioni di persone che si trovano ad affrontare un'acuta insicurezza alimentare, sollevando il timore che si ripeta il 2011, quando la mancanza di interventi portò alla carestia in Somalia che uccise 260.000 persone, di cui la metà erano bambini sotto i 5 anni.

Dagli ultimi dati disponibili si evince che il numero di persone che soffrono la fame ogni giorno è raddoppiato, passando da 135 milioni a 276 milioni negli ultimi due anni, e che attualmente fino a 750.000 persone stanno affrontando condizioni di carestia in Etiopia, Yemen, Sud Sudan, Afghanistan e Somalia.

I bambini e le bambine di questi Paesi hanno bisogno di cibo, cure mediche e acqua pulita. Dona ora per aiutare tanti bambini a sopravvivere e ad avere un futuro migliore.

La peggiore carestia globale degli ultimi decenni

In alcune zone del Kenya settentrionale, l'unica acqua disponibile per alcune famiglie proviene da abbeveratoi per animali, il che diffonde nelle comunità malattie debilitanti come la diarrea, con gravi conseguenze per i bambini. Inoltre, il nostro team che lavora nell'Etiopia orientale, ha riferito di un aumento degli sconfinamenti nelle comunità da parte di animali selvatici affamati, con scimmie che attaccano donne e bambini che pensano stiano trasportando cibo o acqua e facoceri che entrano nelle case.

Mthulisi Dube, una nutrizionista che attualmente lavora con l'Unità sanitaria di emergenza di Save the Children a Turkana, nel Kenya settentrionale, ha dichiarato che almeno 229.000 bambini in tutto il Kenya settentrionale sono gravemente malnutriti e la loro vita è a rischio.

"I bambini bevono dai letti dei fiumi e dai pozzi in secca, normalmente riservati al bestiame. Vengono colpiti dalla diarrea, che peggiora la loro disidratazione. È un circolo vizioso. […] La scelta tra un bicchiere d'acqua e gli antibiotici non è una scelta. Nessun essere umano dovrebbe trovarsi in questa posizione. Non è dignitoso, non è sicuro, è sbagliato e i responsabili delle decisioni e i donatori devono agire subito per impedire che la situazione peggiori ulteriormente".

Costruire la resilienza dei Paesi 

Gabriella Waaijman, direttore umanitario di Save the Children, ha dichiarato che la malnutrizione causata dalla fame estrema rimane una delle principali cause di morte dei bambini a livello globale, ma è del tutto prevenibile.

Negli ultimi decenni sono stati compiuti enormi progressi per ridurre la fame nel mondo. I Paesi che si trovano in prima linea nella crisi climatica sono diventati sempre più resilienti, con metodi innovativi per gestire il rischio di crisi cicliche, come la siccità.

Ma nei Paesi come Afghanistan, Myanmar, Somalia, Kenya, Etiopia, e tanti altri, esistono dei limiti che attualmente risultano largamente superati. 
Insieme, con i governi, i donatori, i partner e le comunità, dobbiamo cambiare il corso di questa crisi globale per creare un mondo sicuro, felice e sano per i nostri bambini, libero dai danni e dalla fame. Le cause della fame di oggi richiedono soluzioni innovative e a lungo termine che costruiscano la resilienza della popolazione e affrontino il problema alla radice.

Cosa stiamo facendo

Abbiamo stanziato 28,5 milioni di dollari per 19 Paesi che si trovano ad affrontare urgenti emergenze legate alla carestia.


Stiamo fornendo cibo, denaro, sostegno ai mezzi di sussistenza e servizi sanitari e nutrizionali essenziali per impedire che le bambine e i bambini soffrano la fame, ora o in futuro. 

Per approfondire leggi il comunicato stampa.
 

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