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Emergenza Siria: sempre meno bambini hanno accesso all’istruzione

A quattro anni dall’inizio della guerra in Siria, quasi 3 milioni di bambini non vanno più a scuola, nel solo 2014 la metà dei bambini rifugiati non ha avuto accesso all’istruzione.

Questa situazione, a lungo termine, potrebbe ripercuotersi in modo drammatico sul futuro di questi bambini e sull’economia del paese. Per spiegare quello che questo comporta nella vita delle persone colpite, oggi vi raccontiamo la storia della famiglia d Adham.

Adham ci ha raccontato che prima di lasciare la Siria, mandare a scuola i propri figli poteva essere molto rischioso:

Abbiamo passato due anni a scappare da un villaggio a un altro, cercando di metterci in salvo. Ma poi ci siamo resi conto che non c’era nessun posto sicuro. Non c'era speranza, così abbiamo lasciato il paese. Quando siamo partiti, era come se stessimo sfuggendo dalla morte.

Suo figlio Nabil ha 11 anni, in Siria andava a scuola, ma poi l’edificio è stato distrutto, anche prima che ciò accadesse non riusciva più a frequentarla tutti i giorni, c’erano spesso dei bombardamenti e per questo si dovevano tenere i bambini al sicuro.

Ogni giorno dovevamo fare una scelta, decidere se era sicuro mandarli a scuola oppure no.

Adham ora si trova in Libano con la sua famiglia e ci racconta:

qui in Libano dobbiamo mandare Nabil a lavorare nei campi. Non possiamo nemmeno permetterci il pane con il denaro che porta e io non riesco a trovare un lavoro. Siamo 8 in famiglia, quindi abbiamo bisogno di un sacco di cibo. I miei figli hanno dimenticato come leggere, come studiare. Mia figlia Rabab avrebbe bisogno di cure mediche, ha avuto un problema con il suo fegato, in Siria è stata operata, ma l'operazione è andata male e lei soffre ancora, non può più muoversi correttamente. Tareq è stato morso da uno scorpione sul collo e noi non abbiamo diritto all’assistenza medica in Libano. Ho dovuto chiedere un prestito, era tutto gonfio da una settimana, e ora non so come lo ripagherò. Tutto ciò per cui ho lavorato in Siria è distrutto. La nostra casa era bella, avevamo quattro camere da letto, una cucina, un salotto, un cortile. Ma ora è tutto distrutto. L'unica differenza è che quando dormiamo, lo facciamo senza sgranare gli occhi. Guardate i loro vestiti, sono brandelli. I vestiti sono ormai un lusso che non ci possiamo permettere, siamo in grado a malapena di permetterci il pane.