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Il bilancio 2014: cosa abbiamo fatto per contrastare la povertà e per la sicurezza alimentare

Il bilancio 2014: cosa abbiamo fatto per contrastare la povertà e per la sicurezza alimentare

Secondo le ultime statistiche, sono 805 milioni - ovvero circa 1 su 9 - le persone al mondo che soffrono di fame cronica, e che non hanno abbastanza cibo per condurre una vita sana e attiva.

Per contrastare la povertà e garantire la sicurezza alimentare anche nel 2014 ci siamo impegnati con programmi specifici raggiungendo direttamente oltre 159.000 beneficiari.

Nel dettaglio, per contrasto alla povertà e sicurezza alimentare si intendono le attività finalizzate al sostentamento di singole famiglie e/o comunità, incluso il supporto a piccole attività produttive.

Nel 2014 abbiamo destinato circa il 6% delle risorse a quest’area di intervento in particolare in Malawi e Nepal, un contributo in crescita rispetto all’anno precedente. Nell’Africa subsahariana il 48% della popolazione vive con meno di 1,25 dollari al giorno.

Sulla base delle stime attuali nel 2015 il 16% della popolazione mondiale vivrà ancora in condizioni di povertà assoluta. Nel 2014 abbiamo raggiunto direttamente 159.000 beneficiari con progetti di contrasto alla povertà e sicurezza alimentare dei quali oltre 35.000 sul territorio italiano.

Quasi la metà del cibo prodotto nel mondo - 2 miliardi di tonnellate circa - non viene consumato e finisce nella spazzatura senza essere riciclato.

Circa 200 milioni di bambini sotto i 5 anni nel mondo soffrono di qualche forma di malnutrizione e 161 milioni di bambini soffrono di malnutrizione cronica, per questo lavoriamo per supportare i bambini, le famiglie e le comunità affinché abbiano accesso alle risorse alimentari, a un reddito garantito e ad alloggi sicuri.

Per fare questo l’Organizzazione implementa progetti di sviluppo, contrasto alla povertà e microcredito, soprattutto a beneficio di giovani e donne, che possano incentivare la crescita delle comunità locali in modo sostenibile e duraturo.  

Esther ha 29 anni, è una beneficiara di un nostro progetto  in ambito di contrasto alla povertà e sicurezza alimentare in Malawi.

Non sapevo nulla né di agricoltura conservativa, né sulle pratiche di coltivazione.

Attraverso una formazione sulla gestione post-raccolto e lo stoccaggio, ho imparato a conservare il mais, e sono felice di dire che l'agricoltura di conservazione è il più grande beneficio che ho avuto da questo progetto. Ora so come fare in modo che il raccolto del mais basti per 10 mesi, anziché 4.

Per conoscere come abbiamo utilizzato i fondi nel 2014 consulta la pagina dedicata al nostro bilancio.