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Le nuove schiave invisibili

Giovane nigeriana vittima di tratta

La schiavitù moderna comprende la servitù, la tratta ai fini dello sfruttamento sessuale e lavorativo e l’uso dei bambini in guerra. Vogliamo approfondire una di queste tristi realtà che ogni giorno molte ragazze sono costrette a vivere in condizione di sfruttamento sessuale in Italia. Come emerge dal dossier Piccoli Schiavi Invisibili 2017 lo scorso anno le ragazze nigeriane sono state il numero maggiore di donne tra le vittime di tratta e sfruttamento.

Tramite il progetto Vie d’Uscita, il cui obiettivo è rafforzare la protezione di minori e neo-maggiorenni a rischio o vittime di tratta e sfruttamento, tra il 2016 e i primi tre mesi del 2017 sono state contattate su strada 655 minori e neo-maggiorenni vittime di tratta di origine nigeriana.

Si è riscontrato negli ultimi anni che le vittime sono sempre più giovani, si tratta prevalentemente di ragazze tra i 15 e i 17 anni, a volte anche 13 o 14 anni, scarsamente scolarizzate e provenienti da contesti molto poveri del loro Paese.

L’adescamento in molti casi avviene tramite persone di loro conoscenza, che offrendogli un lavoro in Europa e prospettive di un futuro migliore, affidano le ragazze ai criminali operanti nel circuito della tratta.

In Nigeria la povertà è il fattore che spinge molte ragazze a cercare un futuro migliore; a volte rimaste orfane e con il peso del mantenimento del nucleo famigliare, partono con la speranza di un lavoro e un guadagno migliore per provvedere alla famiglia.

Inoltre, dai racconti raccolti dai nostri operatori, emerge che molte ragazze vengono sottoposte a riti voodoo o juju al fine di creare nelle giovani una condizione di terrore tale da costringerle al silenzio e a impegnarsi a ripagare il debito del viaggio senza creare problemi ai trafficanti.

Un altro fattore che fa sì che le ragazze non riescano facilmente a uscire dallo sfruttamento è il crescere del debito. Il debito del viaggio spesso aumenta a causa dei bisogni base e delle necessità delle ragazze, tra cui il costo dell’alloggio, il contributo per le utenze domestiche e l’affitto del joint, lo spazio del marciapiede.

Le minacce fisiche alternate al senso di protezione che le ragazze subiscono da parte dei loro sfruttatori fanno sì che si crei una condizione psicologica delicata.

Fuoriuscire dalle maglie dello sfruttamento è difficile ma non impossibile.

Siamo dalla parte delle vittime tramite il progetto Vie d’Uscita in due aree di intervento: l’attivazione dei percorsi di emersione e fuoriuscita e il rafforzamento dei percorsi di accompagnamento all’autonomia. Nel 2017 abbiamo garantito supporto legale, sanitario e psicologico a 1.386 minori e neo maggiorenni intercettate su strada. Abbiamo accompagnato la fuoriuscita e la presa in carico nel sistema anti-tratta di 15 ragazze fuoriuscite dal circuito dello sfruttamento, e abbiamo supportato 29 beneficiarie con percorsi di autonomia basati sulla professionalizzazione e sulla formazione delle competenze.

In questa giornata di commemorazione per le vittime della schiavitù che si è protratta per oltre 400 anni dobbiamo non solo ricordare le vittime passate ma lottare per far sì che tutte le forme di schiavitù moderna vengano fermate così che ogni uomo, donna o bambino possa vivere libero nel rispetto dei suoi diritti.