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Venezuela: bambini in fuga a rischio sfruttamento, abusi e malattie

Bambino Venezuela

In Venezuela, 300.000 bambini rischiano di morire a causa della malnutrizione. Sfuggiti alla fame che li attanaglia nel loro Paese, arrivati in Colombia rischiano di divenire vittime di traffico, di essere rapiti o reclutati da gruppi armati o di soffrire di malattie.

Siamo impegnati a offrire supporto ai ragazzi e alle loro famiglie negli insediamenti lungo il confine tra i due paesi, fornendo luoghi sicuri dove giocare e imparare, supporto psico-sociale, kit per l’igiene e materiale educativo.

La spirale di tumulti politici e economici in Venezuela ha causato iperinflazione, disoccupazione e scarsità di cibo e medicinali, una combinazione che ha avuto come risultato l’innalzamento del tasso di malnutrizione, il più alto in venticinque anni. Da qui un incremento drammatico nel numero di individui che abbandonano il Venezuela in condizioni disperate: nell’anno passato il 62% di persone in più - oltre mezzo milione – ha attraversato il confine con la Colombia e vi è rimasto.

Anche i bambini che entrano in Colombia in modo legale insieme ai genitori, tuttavia, corrono i rischi legati alle difficili situazioni in cui si trovano a vivere: molti bambini hanno contratto diarrea, malattie della pelle o del sistema respiratorio a causa della mancanza di condizioni igienico-sanitarie appropriate e con l’arrivo della stagione delle piogge è prevista una maggiore diffusione di tali patologie nelle aree colpite dall’alluvione; nelle baraccopoli, inoltre, vi sono state epidemie di morbillo.

Maria Paula Martinez, Direttrice di Save the Children in Colombia, spiega che dopo decenni di conflitto civile, la Colombia ospita il maggior numero di sfollati interni al mondo, oltre sette milioni, più della metà dei quali bambini. “Stanno arrivando in centinaia di migliaia dal Venezuela. E continueranno, poiché la crisi lì non mostra segnali di recessione. Il governo colombiano e il resto del mondo devono riconoscere la situazione per ciò che è: un’emergenza umanitaria prolungata, che probabilmente peggiorerà molto” afferma Martinez, ricordando che l’accesso al sistema sanitario e all’educazione è estremamente limitato per i tanti bambini che entrano nel paese in modo irregolare.

Per approfondire leggi il comunicato